[Badgirlz-list] Donne e pari opportunità: l'Italia peggio de…

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Autore: Sealz
Data:  
Oggetto: [Badgirlz-list] Donne e pari opportunità: l'Italia peggio dello Zimbabwe

da Repubblica.it


Un rapporto del World Economic Forum sulle discriminazioni
"Bassa partecipazione politica e scarse possibilità di carriera"

Donne e pari opportunità
L'Italia peggio dello Zimbabwe


In una classifica di 58 paesi siamo 45esimi, il top è la Svezia
di CRISTINA NADOTTI


ROMA - Stanno meglio nello Zimbabwe e in Colombia, e in Europa solo le donne
greche se la passano peggio di quelle italiane, se si parla di rapporto tra
tipo di lavoro e retribuzione, o di accesso a posizioni di potere. Il
rapporto elaborato dal World Economic Forum non usa mezzi termini per
descrivere le opportunità delle donne italiane: "Italia e Grecia hanno la
situazione peggiore in Europa, con indici che riflettono i bassi livelli di
partecipazione politica delle donne agli organi decisionali e le scarse
possibilità di carriera in campo professionale".

Una bocciatura senza appello. Il "Gender gap index" (indice delle differenze
uomo-donna) pubblicato oggi dal World economic forum nell'ambito del
Programma globale per la competitività, relega l'Italia al 45esimo posto,
dietro a paesi come la Colombia, l'Uruguay, il Bangladesh, lo Zimbabwe e la
Thailandia. Il rapporto annuale dell'organizzazione internazionale
indipendente prende in esame 58 paesi: all'ultimo posto della classifica ci
sono Pakistan, Turchia ed Egitto, il primo tra i paesi non europei è la
Nuova Zelanda, sesta, gli Stati Uniti sono undicesimi.

Le nazioni in cui le donne stanno meglio sono Svezia, Norvegia, Islanda e
Danimarca. E non è una novità. Ma stupisce davvero che paesi appena entrati
nell'Unione Europea se la cavino molto meglio di noi, o che le donne
italiane possano avere più difficoltà ad essere pagate quanto un uomo delle
donne argentine, sudafricane o malesi. Né consola che l'Italia salga
all'11esimo posto nella classifica in fatto di assistenza sanitaria e
sostegno alla maternità, quasi a sottolineare che se si deve investire lo si
fa nelle mamme più che nelle imprenditrici.

Il rapporto infatti sottolinea che "i paesi europei hanno in genere buone
posizioni nella classifica, con dieci nazioni tra le prime quindici",
nonostante "ci siano differenze nelle cinque diverse aree tenute in
considerazione". Le donne britanniche sono quelle che hanno i risultati
migliori nel campo dell'istruzione, le tedesche maggiore rappresentanza
politica e il rapporto enfatizza proprio i buoni risultati dei nuovi membri
Ue, come Lettonia, Lituania ed Estonia. Un dato che fa risaltare i casi
italiano e greco.

Il Wef ha utilizzato per la classifica cinque criteri: la partecipazione
economica e la parità di remunerazione tra i due sessi; le opportunità di
accesso a tutti i tipi di lavoro; la rappresentatività nelle strutture
decisionali dei paesi; l'accesso all'educazione e l'assistenza alla salute e
alla maternità. La classifica è stata compilata calcolando i dati forniti da
statistiche nazionali, organizzazioni mondiali (tra le quali l'Onu) e
ricerche compiute dallo steso Wef.

"Il nostro studio mostra che mentre alcuni paesi sono riusciti a diminuire
il divario tra uomo e donna in modo consistente - commenta Saadia Zahidi,
una degli economisti autori del rapporto - in altri le donne sono
discriminate in alcuni settori fondamentali, come il lavoro, la politica, la
salute e l'istruzione. Il dato davvero sconcertante è che nessuna nazione è
riuscita ad eliminare completamente le discriminazioni".



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