[Cerchio] Torino: serata anticarceraria

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Author: Federazione Anarchica Torinese
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Subject: [Cerchio] Torino: serata anticarceraria
Torino: carcere tra controllo sociale e business

Venerdì 20 maggio serata anticarceraria:
"L'Italia al tempo della pornografia securitaria. Il carcere come aspirapolvere sociale".
Introdurrà il dibattito Robertino Barbieri della redazione di Psychoattiva.
Appuntamento alle 21,15 in c.so Palermo 46.

Federazione Anarchica Torinese -FAI
corso Palermo 46 - ogni giovedì dalle 21,15
Mail: fat@???; 338 6594361; 011 857850


In Italia e in tutte le cosiddette democrazie occidentali le carceri straripano.

L'aumento della popolazione carceraria è un effetto delle politiche di Tolleranza Zero alimentate a loro volta da un clima di paura e di insicurezza collettiva che la propaganda mediatica indirizza abilmente verso la microcriminalità, l'emigrazione clandestina e la devianza sociale additate al pubblico ludibrio come il Nuovo Nemico, in quella logica della guerra civile permanente che segna tragicamente la nostra epoca.

Fare della repressione della delinquenza di strada uno spettacolo morale permanente consente di riaffermare simbolicamente l'autorità dello stato nel momento stesso in cui si dimostra impotente sul piano economico e sociale. Il carcere diviene una sorta di "aspirapolvere sociale" per eliminare le scorie delle trasformazioni economiche in atto e cancellare dallo spazio pubblico i rifiuti della società di mercato.
Sino all'apertura di carceri speciali private per i tossici, luoghi in cui la repressione si fa anche business, come nel carcere "modello S. Patrignano" di Castelfranco Emilia.

In galera si soffre e si muore.
In un solo anno, dal 2002 al 2003, le carceri italiane hanno "prodotto" 83 suicidi, 25 tentati suicidi, 19 morti per cause non chiare e 9 per overdose, per un totale di 134 ammazzati. Questo significa che in prigione si muore venti volte più che fuori...

Lo stesso Stato che perseguita e incarcera chi non rispetta le regole sociali e formali di un gioco feroce, liberticida, basato sull'oppressione e lo sfruttamento, commette ogni giorno omicidi legalizzati e ben retribuiti in Afganistan e Iraq, emana leggi che consentono ai padroni di uccidere sul lavoro, di avvelenare l'ambiente, di produrre armi.

In fondo è vero che la criminalità è in aumento: sempre di più le nostre strade sono infestate dai tutori del disordine statale in armi, ben pagati per mantenere in piedi un'organizzazione sociale ingiusta e liberticida.