[Incontrotempo] pirati al megastore di via del corso

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Author: francesca
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Subject: [Incontrotempo] pirati al megastore di via del corso


-------- Original Message --------
Subject:     [copyDOWN] volantinaggio e distribuzione cd autoprod. 
davanti ricordi mediastore di Roma
Date:     Fri, 13 May 2005 18:44:33 +0200
From:     S*phz <scarph@???>
Reply-To:     progetto sul no copyright||upLOAD a copy - DOWNload an 
idea! <copydown@???>
To:     progetto sul no copyright||upLOAD a copy - DOWNload an idea! 
<copydown@???>, autoprod - muzak - no-copyright - etc. 
<left@???>




Giovedi' 12 maggio... ore 18.30...

Giornata di sole, ottima per una scampagnata, ma tutto
sommato e' apparsa ottima anche per un volantinaggio
anti copyright davanti al ricordi Megastore di Via del
Corso a Roma.

Cosi' armati di volantini, di biciclette e cd
autoprodotti un gruppo di circa trenta attivisti ha
deciso di piazzarsi davanti l'ingresso del noto
commerciante di musica.
Molte persone si sono soffermate a scambiare qualche
chiacchera con gli svolantinatori. Abbiamo regalato
decine di cd autoprodotti (dalla techno al blues),
riscuotendo un'interessante successo. Quasi tutti i
clienti dello Store dichiarano di
condividere/scaricare musica online, ritenendo
eccessivi i costi imposti dal mercato.

Insomma (quasi)tutti spirateggiano, con piu' o meno
consapevolezza, tutti apprezzano i regali e tutti
conoscono il file sharing... la pirateria fa passi da
gigante........

Una medesimo distribuzione di materiale e' stata fatta
all'Universita' di Roma Tre, facolta' di Lettere nella
mattinata.


Sabato e domenica, presso gli spazi di L38squat e ZK
ci sara' un festival di gruppi indipendenti sui
medesimi contenuti
(http://italy.indymedia.org/news/2005/05/790537.php).


Segue il testo del volantino distribuito.


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La Pirateria libera!

Il copyright contrasta la libera circolazione del
sapere.

Informazioni e musica, arte in genere, libri come
canzoni, teatro e cinema: le mille facce
dell'espressione e della cultura sono quasi sempre
sottomesse al guadagno di pochi, grassi, ricchi
editori, case discografiche, manager, produttori e
speculatori che si arricchiscono sulle spalle
dell'artista il quale a sua volta, nel caso delle
star, si arricchisce sulle spalle di chi ama l'arte e
compra cd a prezzi esasperati.

E' un problema che sembra avere una sola ed unica
soluzione: abolire il copyright, allontanare il
business dalla cultura, alimentare la libera
circolazione del sapere.

La tecnologia oggi ci da una mano e milioni di persone
in tutto il mondo gia' lo fanno; in quale casa non
esiste almeno un cd masterizzato? Chi non ha mai
fotocopiato un libro? E' la cosa piu' normale del
mondo, violare il copyright, difendersi spontaneamente
dai costi eccessivi imposti dai sostenitori della
proprietà delle idee.

Data questa "naturalezza" che senso ha dunque il
copyright? Non e' forse spontaneo passarsi
informazioni, diffondere cultura, condividere il
sapere?

Siamo qui per ribadire questo. Per non sottomettersi
alle leggi delle major e delle multinazionali, per
rilanciare l'indipendenza della musica e
dell'espressione in genere, dal business e dalla
mercificazione della cultura.

Monopolio delle ricchezze, monopolio dei mezzi di
informazione, monopolio dei brevetti: questo e' il
copyright. Assicurare tramite leggi e repressione
guadagni sempre maggiori a chi sull'arte specula.

"...sarebbe una possibilita' incommensurabilmente
fruttuosa, per un numero qualsiasi di persone, di
usare nello stesso tempo le cose astratte (le idee, la
musica, le informazioni) in un qualsiasi numero di
luoghi diversi". (B.R. Tuker)

E' semplice. Qualcuno, poiche' aveva i mezzi di
produzione, ha deciso di legittimare la proprieta'
delle idee. In un mondo in cui i potenti si arrogano
il diritto di possedere tutto, oggi privatizzano anche
i pensieri, i progetti, i suoni, i sogni. Ma le idee
non possono avere padroni. Non possono essere uno
strumento di guadagno, perche' significa imbrigliarle
in una logica del tutto opposta alla loro natura.
Un'idea nasce per essere espressa, diffusa,
confrontata, vissuta, non venduta. Le idee
appartengono a tutto il mondo e per il mondo devono
circolare liberamente senza nessun prezzo e nessun
diritto d'autore, lasciando la proprietà intellettuale
a tristi e triti artisti, disposti a imbavagliare la
creatività umana.

Loro arriverebbero a privatizzare anche ogni sospiro
che emettiamo, noi arriveremmo a un mondo senza
denari...

Dalla parte dei Pirati!
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