[Incontrotempo] mayday005 da bologna agli scazzi

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Autore: teko@insiberia.net
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Vecchi argomenti: [Incontrotempo] Fw: ATESIA - SCIOPERANO I PRECARI - GIOVEDI' 12 MAGGIO
Oggetto: [Incontrotempo] mayday005 da bologna agli scazzi
La nostra presenza alla mayday di quest'anno è stata frutto di un lavoro
politico nel nostro territorio fatto di attivazioni di processi di
autorganizzazione ad autonomia sociale. In un contesto di un movimento che
in questi ultimi anni aveva messo al centro delle sue tematiche l'attacco
al sindacalismo confederale, la critica radicale alle proposte della
sinistra istituzionale del reddito come elargizione di elemosina e la
contestazione della precarizzazione del lavoro come intensificazione dello
sfruttamento, ci è sembrato che la partecipazione come spezzone
autorganizzato di occupanti di case fosse desiderabile e necessaria.
Un movimento che aveva visto il passaggio del 6 novembre romano che,
nonostante tutte le contraddizioni che sappiamo, aveva messo in campo la
pratica della riappropriazione diretta come centrale nella lotta contro la
schiavitù del lavoro e rilanciava quindi la lotta di riappropriazione di
case, beni e servizi per soddisfare i bisogni diretti e ricomporre un
movimento desiderante la liberazione su tutti i fronti.
Il desiderio di esprimere la nostra voglia di conflitto che ha
attraversato la nostra città in quest'ultimo anno, con le pratiche
dell'autoriduzione al cinema all'interno della settimana di San precario
(denunciata da un Pm come terroristica, con l'avvallo del sindaco
Cofferati), le occupazioni di case, la lotta per la gratuità del biglietto
degli autobus, la pratica del fightsharing, lo svelamento tramite la
pratica dell'occupazione dell'inquinamento prodotto da un centralina in
pieno centro che ha portato dopo 40 giorni all'imminente spostamento e
alla ristrutturazione della palazzina soprastante vuota da anni, è
confluito nelle strade milanesi.
Siamo partiti da Bologna a 2 settimane dall'occupazione del laboratorio
del precariato Crash!, con la determinazione che se è vero che un euro può
bastare, probabilmente in molti in stazione non avrebbero avuto nemmeno
quello....
Abbiamo pagato il biglietto con altre monete...facendo capire alla polizia
e alle ferrovie che quando il precariato è in lotta, non possono essere
gli scudi e i manganelli a fermarli...
Centinaia di migranti e precari hanno quindi rivendicato il diritto alla
libertà di movimento per tutti e tutte come pratica di appropriazione,
declinando nella stazione di Bologna e nelle strade di Milano tutta la
conflittutalità che da anni attraversa la città di Bologna contro i cpt e
la bossi-fini, ingranaggi micidiali nella produzione di precarietà.

Un segnale forte e chiaro viene dalla stazione di Bologna e poi dalla
partecipazione di migliaia di precari alla mayday005: sempre piu' precari
hanno rifiutato le briciole delle leggi regionali e sempre piu' precari
hanno capito che è nell'autorganizzazione la chiave per ribaltare la
propria condizione di sfruttamento. Gli scazzi, la corsa per la testa del
corteo sono eventi che hanno riguardato solo una piccola parte della
parade, in pochi si sono resi conto delle teste rotte e delle forzature,
segno evidente che la piazza della mayday ha buoni anticorpi contro le
residualità dei ceti e le derive verso l'autonomia del politico. E' su
questo terreno, sul rifiuto dei ceti residuali, che continueremo ad
attraversare con i linguaggi e le pratiche rottura e di appropriazione
diretta di reddito le piazze e gli eventi del precariato in lotta.
Detto questo non possiamo fare a meno di sottolineare la gravità della
forzatura operata dal global\cantiere che di fatto ha minato seriamente le
fondamenta a quel fare comune che da 5 anni ha saputo produrre un evento
come la mayday.
Gesto grave se accompagnato da videocamere accese che hanno ripreso le
scene degli scazzi, segno che la forzatura da operare era premeditata come
il comunicato del cantiere del giorno prima la mayday lascia decisamente
intendere.
Dando la massima solidarietà ai compagni di Roma colpiti dall'aggressione
del global\cantiere crediamo che sia necessario riaffermare con forza la
centralità dello strumento assembleare come mezzo collettivo per il fare
comune, per il fare mayday quotidiano. E’ questo strumento che di fatto è
stato attaccato nelle sue indicazioni politiche con la forzatura del
global\cantiere nonostante i suoi palesi limiti politici\metropolitani.

Crashers nella metropoli