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Sent: Tuesday, May 10, 2005 6:18 PM
Subject: Mozione finale assemblea nazionale Confederazione Cobas
> Mozione finale assemblea nazionale Confederazione Cobas
>
MOZIONE FINALE
L'Assemblea Nazionale della Confederazione Cobas, riunitasi a Roma il 7/8
maggio 2005, ritiene indispensabile proseguire e rafforzare la mobilitazione
contro la guerra infinita di Bush, Blair e Berlusconi, profondamente
connaturata alla attuale fase di globalizzazione capitalistica, per il
ritiro immediato delle truppe italiane dall'Irak ed in sostegno del diritto
legittimo alla resistenza e all'autodeterminazione del popolo irakeno e del
popolo palestinese.
L'assemblea stigmatizza lo sciagurato atteggiamento del centrosinistra che,
nel caso dell'esito negativo e contrastante delle conclusioni della
commissione d'inchiesta mista USA/Italia sull'omicidio di Calipari, ha
evitato di richiedere il ritiro delle truppe e ribadito la sua indissolubile
amicizia con gli USA e, per bocca di D'Alema (facendo il controcanto a Bush
che proclama di voler abbattere tutti i "tiranni"), giustifica e rilancia lo
strumento della guerra giusta per l'esportazione della "democrazia".
Al contrario sottolinea l'importanza dell'assemblea nazionale contro la
guerra del prossimo 15 maggio che rilancia la battaglia antimilitarista e
contro la guerra, per il ritiro delle truppe, che avrà un importantissimo
momento di verifica con la manifestazione nazionale del 2 giugno a Roma, e
che continuerà con la campagna nazionale contro le basi, le servitù militari
e le industrie belliche, che vedrà una prima significativa tappa nel
campeggio di lotta a Camp Derby organizzato per fine giugno. Con questo
spirito la Confederazione Cobas aderisce alla marcia antimilitarista
Gravina-Altamura del 14 maggio.
L'Assemblea è convinta della necessità dell'estensione della lotta in difesa
dello stato sociale, contro la privatizzazione e mercificazione dei servizi
sociali: sanità, scuola, trasporti, energia, acqua, telecomunicazioni;
contro la s/vendita dei beni artistici, ambientali e paesaggistici (a
partire dal rifiuto fermissimo della vendita delle spiagge ipotizzata da
Tremonti), da qui l'importanza della lotta per la tutela dei territori
assediati da opere dall'impatto ambientale devastante, perciò è
conseguenziale l'adesione della Confederazione Cobas alla manifestazione
nazionale del 6 agosto a Messina e Reggio Calabria contro la costruzione del
ponte sullo stretto; contro le operazioni messe in atto dal governo
Berlusconi di cartolarizzazione e svendita del patrimonio degli enti
previdenziali e assistenziali pubblici (INPS, INPDAP, INAIL); per il diritto
universale e gratuito alla salute e all'istruzione.
In particolare, per la scuola occorre il massimo sforzo per la riuscita
della manifestazione, con sciopero Cobas, del prossimo 14 maggio per l'
abrogazione della controriforma Moratti; la battaglia nella scuola è ad uno
snodo decisivo, si tratta non solo di sconfiggere il progetto ferocemente
reazionario e classista della Moratti, ma anche di impedire il tentativo del
centrosinistra e di CGIL-CISL-UIL di ripartire con le precedenti politiche
scolastiche che prevedono il ripristino della "riforma" Berlinguer, il
rilancio e rafforzamento
dell'autonomia e della legge sulla parità scolastica.
L'Assemblea esprime un giudizio positivo sulla scelta della Confederazione
Cobas di costruire campagne nazionali su questioni di grande rilevanza
sociale e politica come la democrazia sindacale e la problematica cruciale
su TFR/pensioni.
Sulla democrazia sindacale attorno alla nostra piattaforma articolata sui "7
punti" si è costruito un comitato unitario che sta lavorando alla
preparazione di un seminario nazionale.
L'assemblea nazionale su pensioni/TFR del 6 maggio scorso ha messo in moto a
livello nazionale un meccanismo positivo di confronto e discussione che,
fatte le debite verifiche, porterà alla costituzione di comitati unitari
territoriali e nei luoghi di lavoro e ad una prima giornata di mobilitazione
nazionale presumibilmente nella seconda metà di giugno; si tratta di partire
dalla contraddizione più eclatante e aberrante del silenzio/assenso per
rilanciare (anche tramite un manifesto nazionale) la battaglia generale
contro il tentativo di scippo del TFR, perpetrato da
governo-Confindustria-CGIL-CISL-UIL e stragrande maggioranza del
centrosinistra, ed in difesa della previdenza pubblica, contro la
controriforma di Berlusconi, ma anche quella di Dini.
L'Assemblea s'impegna a sostenere lo sciopero del 19 maggio, con
manifestazione nazionale a Roma sotto Montecitorio, indetto dai Cobas del
settore, dei lavoratori e delle lavoratrici delle Poste, impegnati in una
lunga vertenza, anche a carattere legale, in difesa della stabilizzazione
del posto di lavoro.
L'Assemblea appoggia pienamente lo sciopero degli autoferrotranvieri,
indetto dal Coordinamento Nazionale dei Sindacati di Base per il 31 maggio,
in difesa del diritto alla salute che viene pesantemente attaccato dalle
organizzazioni padronali e dal governo, che scaricano sui lavoratori gran
parte del costo delle giornate di malattia.
La Confederazione Cobas fa proprio l'impegno di rilanciare la battaglia sul
salario; in tal senso la ripresa delle trattative tra governo e
CGIL-CISL-UIL sui contratti dei dipendenti pubblici non preannuncia nulla di
buono, anzi si prefigura un accordo di svendita che è necessario
contrastare, rilanciando la nostra piattaforma con al centro la
rivendicazione di un meccanismo automatico che tuteli i salari dall'
inflazione e di un effettivo potere di contrattazione su questioni
concernenti i reali bisogni e diritti negati dei lavoratori.
L'aumento continuo dei prezzi dei beni primari, anche dei generi alimentari
di base, e delle tariffe dei servizi, nonché dei prodotti culturali,
colpisce in modo particolare disoccupati, precari, pensionati, studenti, ma
ormai morde fasce sempre più consistenti di lavoratori dipendenti che non
riescono ad arrivare a fine mese, con relativo aumento dell'indebitamento e
diminuzione dei consumi; urge perciò mettere in atto una campagna di lotta
che punti ad un reale blocco dei prezzi, alla gratuità o alla tariffazione
sociale per casa, trasporti, energia, comunicazione e gli altri servizi
sociali.
La questione della precarietà è centrale, perché è ormai la condizione di
gran lunga prevalente per le giovani generazioni nel loro rapporto con il
lavoro/reddito e la vita.
La Confederazione ritiene fondamentale lavorare per mettere in collegamento
ed organizzare i lavoratori precari di ogni settore, ma nello stesso tempo
intervenire sulle cause che determinano la precarietà della vita.
La partecipazione alle reti territoriali e nazionali contro la precarietà e
sul reddito resta un nostro impegno; intanto occorre cercare di promuovere
processi organizzati e battaglie comuni sulle tematiche generali dei diritti
per tutti/e, avendo la capacità di articolare gli obiettivi che vanno
calibrati rispetto alla varietà di figure sociali nostre interlocutrici.
E' però decisiva la costruzione di una campagna di lotta contro la Legge 30
e il pacchetto Treu, che han fatto da volano alla diffusione della
precarietà.
Profondamente intrecciato al nodo della precarietà è quello dell'
immigrazione; gli immigrati vanno sostenuti fino in fondo nella loro
battaglia contro la Bossi/Fini e i lager dei CPT (Centri di Permanenza
Temporanea), per il permesso di soggiorno, il diritto di asilo, contro il
lavoro nero e la parità salariale e normativa con i lavoratori italiani.
In tal senso l'esperienza del May Day a Milano e non solo resta un momento
particolarmente positivo di comunicazione, confronto ed iniziale saldatura
delle potenziali conflittualità del precariato.
Viene confermata l'internità della Confederazione Cobas alla battaglia
contro la direttiva Bolkestein e la direttiva europea sull'orario che tende
a legalizzare l'aumento esponenziale
dell'orario di lavoro, prefigurando per i lavoratori un abbassamento pauroso
del livello di diritti e conquiste acquisite da molti anni.
Allo stesso modo va rafforzata l'iniziativa dei Cobas all'interno della
campagna internazionale in difesa dei beni comuni, a cominciare dal bene
primario dell'acqua minacciato dai processi in corso di svendita e
privatizzazione.
La terrificante sequela di morti ed infortuni gravi sul lavoro continua
senza posa; la sicurezza nei luoghi di lavoro e la tutela della salute dei
lavoratori vanno perseguite con forza, come vanno bloccati con estrema
determinazione i tentativi governativi di vanificare definitivamente la
Legge 626 e cancellare gli RLS.
La Confederazione Cobas accoglie con soddisfazione la richiesta dei detenuti
lavoratori organizzati da Papillon ed assicura il pieno sostegno alla
vertenza contro il Ministero di Grazia e Giustizia per ottenere un giusto
salario, tra l'altro già loro riconosciuto da una sentenza ancora inattuata
della Corte di Cassazione.
Né si può tacere sull'appoggio che merita da parte Cobas la proposta di
amnistia che da un lato liberi gli anni '70 dalla blindatura menzognera e
revisonista oggi imperante, e dall'altro contribuisca ad alleggerire un
sovraffollamento carcerario ormai insopportabile, che costringe a condizioni
disumane di detenzione.
La Confederazione Cobas è impegnata a sviluppare un'ampia battaglia
culturale e politica contro il revisionismo storico che oggi arriva all'
abominio di mettere in discussione la valenza liberatrice del 25 aprile, di
mettere sullo stesso piano fascismo e antifascismo, mentre si consuma la
vergogna dell'impunità per i responsabili della strage fascista e di stato
di Piazza Fontana.
L'importanza della memoria storica, il rifiuto dell'oblio, spinge la
Confederazione a dare l'adesione al Forum contro la mafia che si tiene in
questi giorni a Cinisi in onore di Peppino Impastato, indimenticabile
compagno ammazzato 27 anni fa dalla mafia e dalla connivenza dello stato.
La Confederazione Cobas esprime la più convinta e partecipata solidarietà
alle migliaia di lavoratori, cittadini e militanti colpiti da provvedimenti
repressivi anche di carattere penale per aver scioperato, manifestato,
bloccato strade, ferrovie ed areoporti, autoridotto tariffe e beni di
consumo, per rivendicare il diritto a salari dignitosi, ad un ambiente non
devastato, ad un lavoro, a una pensione e ad un reddito sicuro. Nel contempo
i Cobas sono al fianco dei compagni che continuano a subire a Genova un'
interminabile persecuzione giudiziaria, mentre dal processo è ormai uscito
definitivamente di scena l'assassino di Carlo Giuliani; e sono fino in fondo
solidali con i compagni inquisiti nel teorema di Cosenza del Sud ribelle;
tra essi diversi compagni dei Cobas (di cui due esponenti dell'Esecutivo
Nazionale: Antonino Campennì e Salvatore Stasi).
La Confederazione Cobas ribadisce l'importanza del lavoro della commissione
internazionale, che in questi ultimi anni è riuscita a costruire rapporti e
collegamenti internazionali con altre forze sociali, sindacali e politiche
antiliberiste e anticapitaliste; questo lavoro non è un di più, ma è parte
essenziale della vita della Confederazione, in quanto sempre più le
politiche e le scelte economiche fissate a livello internazionale ricadono
inevitabilmente sul mondo del lavoro nel nostro Paese.
In coerenza con quanto sopra espresso la Confederazione Cobas parteciperà
dal 16 al 19 giugno al forum mediterraneo di Barcellona.
La Confederazione valuta positivamente l'eventuale scelta da parte dei Cobas
del Lavoro Privato di dotarsi di coordinamenti di settore, non come
organismi da istituirsi aprioristicamente, ma come costruzione di strutture
di collegamento pratiche che coordinino i lavoratori dei vari territori,
elaborino piattaforme, promuovano le lotte e la nascita di nuovi Cobas.
La Confederazione Cobas ritiene importante, verificate le disponibilità
umane e le compatibilità finanziarie, che alcuni/e compagni/e siano
liberati/e temporaneamente e/o parzialmente dal lavoro, per seguire lo
sviluppo e la crescita dei Cobas del Lavoro Privato e delle altre categorie;
inoltre auspica il rafforzamento delle strutture delle federazioni e della
confederazione a livello territoriale, provinciale e regionale.
Per la formazione dei militanti e dei lavoratori, per elevarne il grado di
conoscenza e di preparazione sulle problematiche del lavoro è utile
organizzare nei luoghi di lavoro corsi di formazione autogestiti per cui è
possibile chiedere finanziamenti Cee.
La Confederazione Cobas in diversi territori lavora in ottima sintonia con
soggetti come immigrati in lotta per il diritto di asilo o per il permesso
di soggiorno, occupanti di case e/o di spazi sociali, autoriduttori di
bollette di servizi sociali,. sostenendone le lotte e le rivendicazioni. E'
opportuno perciò pensare a rapporti più stabili, che non vanno codificati in
formule organizzative preconfezionate a livello nazionale; bensì occorre
costruire legami più stretti strutturati a livello territoriale.
La Confederazione Cobas si batte per la vittoria dei 4 sì ai referendum del
12/13 giugno per l'abrogazione della legge sulla procreazione assistita, una
legge reazionaria, clericale, oscurantista, ideata e realizzata contro l'
autodeterminazione della donna.
La Confederazione Cobas non si fa alcuna illusione circa il cambiamento che
interverrebbe nel Paese in seguito ad una probabile vittoria alle prossime
elezioni politiche del centrosinistra, probabilità aumentate dopo i recenti
successi dell'Unione nelle ultime elezioni amministrative.
Gli accordi di Prodi con Rifondazione e i suoi incontri con spezzoni di
presunto movimento antiliberista non ci incantano assolutamente; quel che ne
sortisce è una riaffermazione della logica delle compatibilità economiche
targate Maastricht e si profila all'orizzonte, anche dopo un'eventuale
vittoria del centrosinistra e con il sostegno di CGIL-CISL-UIL, una nuova
stagione di sacrifici, che va durissimamente contrastata e rispedita al
mittente.
CONFEDERAZIONE COBAS
Roma, 8/5/2005
approvata all'unanimità
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