[LeMacerie] Cofferati alla riscossa (copia-incolla da "liber…

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Aihe: [LeMacerie] Cofferati alla riscossa (copia-incolla da "liberazione")


Questo articolo ritengo che vada letto e io lo copio-incollo. E' lungo ma
mi consolo pensando che non l'ho scritto io ma l'"importantissimo"(per chi
ci crede, non io) Franco Berardi Bifo, che nel '77 era un'altra persona e
agiva soprattutto per Radio Alice, una radio indipendente dell'estrema
sinistra bolognese di quegli anni che fu pienamente all'interno della
rivolta che ci fu per 2 giorni in seguito all'omicidio da parte della pula
di un compagno di origine giovinazzese, giorni in cui la città fu presa in
"controllo" dai compagni in rivolta(vera) e venne sgomberata di brutto in
diretta radiofonica. Di fatto(ed è vero) Radio Alice coordinava gli scontri
con la pula, stando dalla parte giusta...


Cofferati, cronaca di una delusione di Franco Berardi Bifo(da "liberazione")

«Se io le dico che Cofferati si candida a essere sindaco di Bologna lei
cosa mi risponde?» mi chiese un giornalista quando sollevai la cornetta del
telefono, all'incirca due anni fa. E io, con sincero trasporto: «Rispondo
che corro a votare Cofferati perché certamente sarà meglio di Guazzaloca».
Mi sbagliavo. E' doloroso dirlo, ma un anno dopo le elezioni comunali che
dovevano segnare la riscossa in una città che per molte ragioni è
considerata un laboratorio del buon governo e dell'innovazione culturale,
sono costretto ad ammetterlo: è difficile immaginare un clima peggiore di
quello che si è creato in questa città. Un anno fa, forse un po'
ingenuamente, ci aspettavamo che la nuova giunta avrebbe dato un segno di
rinnovamento e di apertura. Ci aspettavamo una maggiore tolleranza verso
gli stranieri, e lo stesso Cofferati, durante la campagna elettorale aveva
dichiarato che il Comune avrebbe preso una posizione contro la presenza del
Cpt sul territorio comunale bolognese.

Quel che abbiamo visto accadere va in direzione opposta: si sono
moltiplicati gli sgomberi degli stranieri senza casa. Donne e bambini rom
vengono scaraventati fuori dagli edifici abitati, costruiti abusivamente su
terreni che in certi casi sono stati regolarmente comprati, come è accaduto
in via Roveretolo.

Si sono intensificate le aggressioni contro gli ambulanti senegalesi che
vendono le loro povere mercanzie: il pomeriggio del 25 aprile, alle quattro
e mezzo, mentre camminavo in Via Indipendenza, ho visto un ragazzo africano
finire sotto un taxi (ambulanze che accorrono, sangue sul selciato). Stava
fuggendo con il sacco sulla palla, perché le guardie gli volevano
sequestrare un pacchetto di Cd. La folla si accalcava intorno allibita.

Gli unici che plaudono a questa furia legalitaria sono i più egoisti fra i
commercianti, che si congratulano con gli sceriffi di Cofferati, e anche i
pochi rappresentanti locali della Lega di Bossi che approvano con
entusiasmo gli sgomberi brutali di stranieri.

Un anno fa, forse un po' ingenuamente ci aspettavamo che la nuova giunta
avrebbe fatto qualcosa per migliorare la condizione di decine di migliaia
di studenti che debbono pagare tre, quattrocento euro per un letto. E
invece il sindaco ha stabilito che dopo le nove di sera è vietato uscire in
strada con un bicchiere contenente birra. Chi vuole bere deve sganciare
quattro euro per sedersi in un locale a la page, e le botteghe dei
pakistani che vendono birra al prezzo di un euro adesso rischiano di
chiudere, mentre gli studenti poveri che potevano comprare la birra dai
pakistani possono anche restare a becco asciutto.

Un anno fa ci aspettavamo che la nuova giunta avrebbe rilanciato la cultura
cittadina che da almeno un decennio langue in uno stato di necrosi. Finora
non è successo nulla, nonostante la presenza di una persona di valore come
Angelo Guglielmi all'assessorato. Ma visto che il degrado sembra essere
l'ossessione della Giunta c'è da temere che si prepari una campagna contro
l'arte degenerata. Infatti in questi giorni si parla della street parade
che da qualche anno è diventato un appuntamento annuale della musica,
dell'antiproibizionismo e della libertà. Il sindaco ha detto che questa
manifestazione è degradante, e il Comune (che negli anni di Guazzaloca
guardava con qualche sospetto alla manifestazione ma non l'ha mai
ostacolata), sta valutando la possibilità di non dare il permesso per il
suo svolgimento.

Per finire un breve cenno alla sensibilità sindacale di questo sindaco che
avevamo tanto aspettato: un mio amico, dipendente comunale, iscritto a un
partito della sinistra, mi ha detto recentemente: «nel luglio dell'anno
scorso, se ci avessero chiesto di fare venti ore di straordinario, per
Cofferati le avremmo fatte gratis. Oggi non le facciamo neanche se ce le
pagano». La cosa è comprensibile, visto che il nuovo sindaco ex
sindacalista si è spinto fino al punto di negare ai dipendenti comunali il
rispetto di un accordo contrattuale in cui si concedeva un'integrazione
salariale di quattrocento euro all'anno, firmato dai sindacati con Guazzaloca.

Per concludere questa lista voglio citare l'inquietante persecuzione a cui
è stato sottoposto Valerio Monteventi, consigliere indipendente eletto
nelle liste di Rifondazione.

Qualche mese fa da l'assessore alla casa (ex occupante di case convertito
al culto dell'ordine cofferatiano) ha iniziato a far circolare insinuazioni
sulla moralità di Monteventi, che in città tutti conoscono bene per il suo
impegno quotidiano al servizio dei senza casa e degli emarginati. Quando
infine Monteventi ha denunciato la campagna di diffamazione ai suoi danni,
e portato le prove della sua nattaccabilità, la campagna si è spenta, i
dossier promessi si sono volatilizzati. Ma intanto abbiamo tutti la
sensazione che si sia ritornati ai tempi in cui la sinistra eliminava i
dissidenti con la delazione e la calunnia., e che il nuovo sindaco non
abbia capito niente dello spirito di questa città che, almeno dopo il
trauma del 1977, ha imparato a considerare il dialogo e la tolleranza
qualcosa cui è pericoloso rinunciare in nome del decisionismo.

Pericoloso, molto pericoloso. E adesso vi spiego perché.

Si è detto in molte occasioni che Bologna può essere un laboratorio,
un'anticipazione di quello che accadrà a livello nazionale quando al posto
del governo di Mediaset ci sarà il centrosinistra.

Tutti sappiamo che sarà faticoso e doloroso cambiare direzione, dopo cinque
anni di governo dei predoni che hanno cartolarizzato buona parte del
patrimonio pubblico e devastato l'economia sociale nell'interesse di un
gruppo privato. Sappiamo che all'interno del governo di centrosinistra
forti saranno le resistenze contro una politica di redistribuzione del
reddito. D'altra parte sappiamo che senza un'azione coraggiosa di recupero
delle risorse che in questi ultimi anni sono state sottratte alla comunità,
nessun cambiamento sarà possibile, a nessun livello. Insomma, il rischio è
che, cambiata la coalizione al governo, la situazione continui a
precipitare, mentre il conflitto sociale diventa più acuto,
l'insoddisfazione si allarga, la situazione si fa tesa.

Nella previsione di uno scenario di questo genere che segnali vengono dal
laboratorio Bologna? Il segnale dell'arroganza, della chiusura, del
decisionismo unilaterale, della calunnia contro i dissidenti, della
repressione contro chi non rispetta l'arcigna legalità dei possidenti e dei
benpensanti. Scusate se bestemmio, ma io, se sapevo che a Bologna andava a
finire così, preferivo tenermi Guazzaloca.

E allora cerchiamo di capire finché siamo in tempo. Berlusconi & co. hanno
depredato la società italiana, hanno messo il bavaglio alla libertà di
espressione, hanno portato il paese in una guerra infame. Però ci hanno
finora risparmiato (con l'eccezione non irrilevante di Genova e di
Bolzaneto) la violenza e il carcere per gli oppositori. A Bologna chi ha la
mia età non ha dimenticato il tempo in cui il partito di Cofferati mandò i
carri armati contro gli studenti(il PCI di Berlinguer, il
Capo-Super-Infamone di quegli anni,con il Sindaco di Bologna Zangheri, che
blaterò di "complotto internazionale" per la rivolta che fu durissima e
schiacciata letteralmente dai carri armati mandati dall'accoppiata
Berlinguer-Cossiga, per giunta parenti tra loro; nota mia) e spinse la
magistratura a incarcerare i dissidenti. Perciò la lezione che qualcuno
rischia di imparare assistendo a quello che accade a Bologna può essere
agghiacciante. Gli potrebbe venire da pensare: quasi quasi mi tengo
Berlusconi.
10 maggio 2005"
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Io in realtà non son d'accordo con la logica filo-istituzionale a cui si
ispira Bifo(nel '77, l'ho detto, anche Bifo era tutt'altra cosa), ciò non
toglie che questa è una testimonianza di ciò che è "la sinistra al
governo": "chiacchiere e distintivo" prima di tutto, fatti amari e molto
amari che seguono le chiacchiere e i distintivi. Al punto che persino Bifo
ORA NON AVREBBE VOTATO COFFERATI E CHE I BOLOGNESI SERI DEVONO RIMPIANGERE
GUAZZALOCA CHE LA STREET-PARADE LA FACEVA FARE E METTEVA PURE UNA SERIE DI
STRUTTURE SANITARIE DEL COMUNE A DISPOSIZIONE DELLA STREET-PARADE.

COFFERATI COME IL SINDACO DI TREVISO(DELLA LEGA, QUELLO CHE HA FATTO
TOGLIERE LE PANCHINE DAI PARCHI PERCHE' "UN SACCO DI SFACCENDATI
EXTRA-COMUNITARI ANDAVANO A PERDERE TEMPO E A SPORCARE").


Michele

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