RE: [Forumlucca]Pasolini, 30 anni dopo l'omicida rivela: «Lo…

Üzenet törlése

Válasz az üzenetre
Szerző: massimiliano.piacentini@tin.it
Dátum:  
Tárgy: RE: [Forumlucca]Pasolini, 30 anni dopo l'omicida rivela: «Lo uccisero tre fascisti»
"Ecco perché decisi - insieme a lui, come sempre - di non accettare, di
disobbedire, di dare scandalo, di denunciare cosa può accadere ad un uomo
pulito "in un paese orribilmente sporco". E cominciai a raccogliere tutte
le condanne a morte che gli erano state decretate con l'accordo delle destre
nere e delle sinistre nere che stavano dietro la rete, tra i morti viventi".
LAURA BETTI

>-- Messaggio originale --
>From: "
>To: <forumlucca@???>
>Date: Sun, 8 May 2005 06:08:31 +0200
>Subject: [Forumlucca] Pasolini, 30 anni dopo l'omicida
>     rivela: «Lo uccisero tre fascisti»
>Reply-To: forumlucca@???

>
>
>Pasolini, 30 anni dopo l'omicida rivela: «Lo uccisero tre fascisti»
>di red.
>
> Fu un "omicidio politico": Pier Paolo Pasolini il 2 novembre 1975 fu massacrato
>all'idroscalo di Ostia da tre fascisti. A trent'anni dalla morte dell'intellettuale,
>Pino Pelosi, che confessò quell'omicidio e per cui scontò 9 anni di reclusione,
>ha ritrattato. Il riscontro è tutto però ancora da chiarire perché Pelosi
>fa le dichiarazioni durante una trasmissione televisiva.
>
>«Pasolini non l'ho ucciso io», dice Pino Pelosi, confidandosi alla giornalista
>Franca Leosini, conduttrice del programma televisivo Ombre sul Giallo,

in
>onda sabato sera su Raitre. Il delitto Pasolini avvenne nel 1975, due mesi
>dopo il tragico massacro del Circeo, tornato sull'onda della cronaca proprio
>in questi giorni. E su Izzo, un dei massacratori del Circeo, fu l'ultimo
>editoriale di Pasolini.
>
>«Non sono io l'assassino di Pier Paolo Pasolini», ripete l'ex ragazzo di
>vita che dopo 30 anni ribalta completamente la sua versione, rilanciando
>una pista che gli inquirenti non hanno mai battuto ma che molti all'epoca
>dei fatti ipotizzarono. Pelosi, detto anche Pino "la Rana", spiegherebbe
>alla Leosini che ha atteso tanto per parlare perché «sono solo, non ho

più
>famiglia, i miei sono morti. Ho 46 anni e pago sempre per quell'omicidio...
>E poi perché queste persone saranno morte probabilmente». L'uomo spiegherebbe
>ancora che crede volessero «dargli una bella lezione. Una cosa tipo tre

mesi
>di ospedale. Se volevano ucciderlo gli avrebbero sparato e avrebbero sparato
>anche a me. Gente come quella non si mette paura». Paura però la misero

a
>Pelosi che confessò, venne condannato a nove anni di carcere ed uscì in

semilibertà
>dopo sette, e malgrado gli anni trascorsi non rivela alcun nome.
>
>La Procura di Roma non sembra intenzionata, secondo quanto si è appreso,
>a riaprire le indagini poiché le dichiarazioni di Pelosi vengono ritenute
>«generiche». Nei prossimi giorni gli inquirenti valuteranno l'intera intervista
>a Pino "La Rana".
>
>Un invito alla cautela giunge soprattutto da chi era vicino a Pasolini.

«Spero
>che la procura di Roma non perda tempo sulle dichiarazioni di Pelosi e

non
>faccia perdere soldi al contribuente - Nico Naldini, cugino dello scrittore
>assassinato, che quel giorno aveva pranzato con Pasolini -. La figura di
>Pelosi va commisurata come valore morale alla sua fedina penale. Se messe
>a confronto con quest'ultima, le sue parole hanno o non hanno credibilità».
>«Pelosi non sa più cosa inventarsi. Sono passati 30 anni dall' uccisione
>di Pasolini e lui solo ora si decide a dire la verità?», ha detto Massimo
>Consoli, amico di Pier Paolo Pasolini e uno tra i fondatori del movimento
>gay in Italia. «Qual è la verità? - ha continuato Consoli - Pelosi dice

che
>sono stati altri a uccidere Pier Paolo, ma non dice chi. Si sta inventando
>una nuova storia per dimostrare che esiste ancora, che non è una persona
>inutile».
>
>In molti invece si pronunciano per una riapertura dell'inchiesta sull'omicidio
>di Pasolini. Guido Calvi, avvocato e senatore dei Ds, che all'epoca dell'omicidio
>dello scrittore curò la difesa dei familiari, è convinto che «la versione
>di Pelosi, che peraltro ricostruisce ciò che sostenni nell'arringa difensiva,
>contiene un'aggiunta importante. Stavolta emerge che i tre, nel trucidare
>Pier Paolo, avrebbero detto: "sporco comunista"». «Una nuova definizione
>che - ha chiarito ancora Calvi - conferma il mio sospetto».
>
>«Ho sempre detto che sapevo come era stato ucciso Pasolini e da chi. Le

mie
>parole sono state pubblicate ma non mi hanno mai chiamato a testimoniare»,
>ha detto il regista Sergio Citti, amico e collaboratore di Pasolini, che
>ha aggiunto: «Vorrei che si riaprisse il caso, e che io fossi chiamato

a
>testimoniare, so chi l'ha ucciso, come e perché è stato ucciso, mi è stato
>raccontato da chi stava lì. Io so la verità». Citti dice anche che a Pelosi
>piace la pubblicità, «la sola cosa utile sarebbe riaprire il processo,

mi
>piacerebbe essere messo a confronto con Pelosi.».
>
>Citti, 71 anni, a lungo stretto collaboratore di Pasolini, grazie al quale
>esordì nel mondo del cinema, ricorda che «Pasolini sparì per 35 minuti

con
>Pelosi, poi si rifecero vedere e poi andarono a Ostia. Perché a Ostia e

non
>sulla Tiburtina? Se Pasolini doveva fare l'amore con Pelosi perché andare
>fino a Ostia, più o meno 120 chilometri tra andata e ritorno, mentre i

prati
>della Tiburtina, zona che Pasolini conosceva bene, erano molto più vicini?
>E poi come hanno fatto a sapere dove andavano quelli che aggredirono Pasolini?
>Dopo la scoperta dell'omicidio ho filmato tutto in quel posto, tutte le

uscite
>possibili, dove è stata trovata la sua camicia e il resto. Tutto mi è stato
>raccontato per filo e per segno da chi era li, io so la verità ma - ha

concluso
>Citti - non mi hanno mai chiamato a testimoniare. Perché?».
>
>L'ex "ragazzo di vita" fu condannato come unico autore dell'omicidio del
>poeta, ma ora afferma che ad uccidere Pasolini furono tre persone, di cui
>non rivela i nomi, che avevano accento meridionale. Anche se Pelosi non

fa
>nomi, qualcuno all'epoca dei fatti nomi li aveva fatti: un teste chiave

della
>difesa era l'ex appuntato dei carabinieri Renzo Sansone, che aveva condotto
>le indagini. Sansone nel 1975 disse: «Pelosi non era solo. Con lui c'erano
>anche i fratelli Borsellino di Catania, furono loro stessi a dirmi che

quella
>notte si trovavano lì». Ma Pelosi insistette: «No, ero solo quella notte.
>Sono dei bugiardi, vogliono farsi pubblicità alle mie spalle, prenderò

provvedimenti».
>
>
>Per gli avvocati Nino Marazzita e, come detto, Guido Calvi, legali di parte
>civile nel processo, le dichiarazioni del "Rana" giustificano la riapertura
>delle indagini. «In questa confessione - ha detto Marazzita - c'è l'elemento
>preciso della notizia criminis per la riapertura delle indagini. La procura
>di Roma ha l'obbligo di riaprire un fascicolo contro ignoti sulla morte

dello
>scrittore. È vero: dopo trenta anni, se non impossibile, è altamente improbabile
>che si faccia luce sul caso e si individuino altri responsabili. Ma, intanto,
>la magistratura deve convocare e interrogare Pelosi». Secondo il senatore
>Calvi «è doveroso che la magistratura accerti la fondatezza di quanto dichiarato
>da Pelosi e, se possibile, identifichi gli assassini che uccisero barbaramente
>Pier Paolo Pasolini».
>
>
>Ascolta Guido Calvi (Ds), legale della parte civile:
>
>
>Allegato: 0507pasolini3.jpg
>
>_______________________________________________
>Forumlucca mailing list
>Forumlucca@???
>https://www.inventati.org/mailman/listinfo/forumlucca