SI PREGA DI DIFFONDERE, GRAZIE
Si è tenuta il 6 maggio, a Roma, nell?aula magna dell?Eastman, l?Assemblea nazionale indetta dalla Confederazione Cobas in difesa delle pensioni e del TFR.
Numerose le presenze e gli interventi da Cremaschi (Fiom) a Paolo Ferrero, da Leonardi (Cub) a Sabatini (S.in Cobas), da Tebaldi (Pdci) a Lutrario (Attac), da Carelli (Coordinamento nazionale Rsu) a Delle Donne (Slai Cobas), Da Maurizio Donato (docente Università di Teramo) a Martelli (Usi),...
Il tentativo di estendere a tutti i settori del lavoro dipendente i fondi pensione, portato avanti da governo, confindustria, CGIL-CISL-UIL, sostenuto dalla grande maggioranza del centrosinistra, si inserisce in un quadro di finanziarizzazione crescente dell?economia e di attacco generale al welfare, ai diritti e alle conquiste sociali di lavoratori e lavoratrici.
E? largamente emerso dall?assemblea che non è la crisi del sistema previdenziale la causa della nascita dei fondi pensione, bensì la ricerca di nuove fonti di profitto, connesse al lancio dei fondi, provoca la crisi del sistema previdenziale pubblico.
L?utilizzazione del tfr per far decollare i fondi rappresenta un autentico scippo del salario differito dei lavoratori.
Il meccanismo capovolto, rispetto alla prassi tradizionale, del silenzio/assenso (per cui se non dici nulla il tuo TFR viene automaticamente trasferito nei fondi pensione) costituisce un?autentica truffa ai danni di milioni di lavoratori, che, per disinformazione e/o isolamento, vedranno il proprio tfr volatilizzarsi verso i fondi pensione.
Si distruggono in tal modo l?universalità e le basi solidaristiche del sistema previdenziale pubblico, diffondendo l?individualismo e la competizione tra i lavoratori e indebolendo alla fine il loro potere di contrattazione.
Occorre operare un?inversione di tendenza; l?ultima controriforma previdenziale di Berlusconi per le parti riguardanti l?elevamento dell?età pensionabile e la riduzione delle finestre d?uscita entrerà in vigore solo dal 1° gennaio 2008, per cui c?è il tempo necessario per ribaltarla.
Puntare sull?eclatanza della truffa antidemocratica del silenzio/assenso (su ciò il giudizio dell?assemblea è stato unanime), può essere la leva per sollevare il problema dei fondi pensione (aperti o chiusi che siano); va organizzato il loro boicottaggio per provocarne il fallimento e rilanciare la previdenza pubblica.
CGIL-CISL-UIL hanno deciso insieme alle organizzazioni padronali e al governo di farsi promoters dei fondi e gestori dei soldi dei lavoratori, che squallore!
Va pertanto lanciata una campagna di massa per denunciare la truffa del silenzio assenso, difendere il tfr e riaprire la battaglia generale in difesa della previdenza pubblica.
Di qui la possibilità/necessità di avviare la costruzione di comitati nei luoghi di lavoro e a livello cittadino in difesa del tfr e della previdenza pubblica, in vista di una giornata di mobilitazione nazionale, prevedibilmente nella seconda metà di giugno, contro il decreto attuativo dei fondi pensione la cui uscita è prevista nelle prossime settimane.
Confederazione cobas
Per la confederazione Pino Gianpietro e Federico Giusti
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