[Forumlucca] Econews - 5 maggio 2005

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Aihe: [Forumlucca] Econews - 5 maggio 2005
Rassegna quotidiana di notizie verdi.

SOMMARIO:

- Siae.Cortiana: Cdl vuole appropriarsi dell'ente
- Calipari. Pecoraro: Unione chieda subito ritiro truppe
- Calipari. Verdi e Pdci pronti per mozione ritiro truppe
- Unione. Pecoraro: programma condiviso, a partito unico Cdl rispondere con
contenuti
- Competitività. Verdi: idea Castelli su bancarotta è irrealizzabile
- Competitività. Ripamonti: è un 'bidone' vuoto
- Piazza Fontana. Cento: Stato paghi spese vittime
- Ponte Messina. Ambientalisti Unione: il no sia nel programma
Econews dalle agenzie estere:
- U.S. zoo considers using animal waste as energy source (ENN)
http://www.enn.com/today.html?id=7668
- EU urged to stop feeding tuna farms with...fish (Reuters)
http://www.planetark.com/dailynewsstory.cfm/newsid/30690/story.htm


Siae.Cortiana: Cdl vuole appropriarsi dell'ente

“La Cdl vuole commissariare la Siae esclusivamente per appropriarsi
dell'ente. Il Parlamento deve solo controllare la legittimità dell'elezione
del Cda della Siae e, pertanto, questa maggioranza faccia un passo
indietro". Lo afferma il senatore Fiorello Cortiana, capogruppo dei Verdi
in commissione Cultura. "L'intervento del legittimo presidente della Siae,
Franco Migliacci, è significativo e fa comprendere quanto questo Governo
sia sceso in basso pur di mettere le mani su quello che considera un
succulento boccone economico. E' una vergogna! La casa della cultura in
balìa di meri interessi particolari di una minoranza che vuole espropriare
la base associativa dal governo dell’ente, modificando così la natura della
stessa Siae. A tal proposito, ho già presentato un'interpellanza che
ripercorre nei dettagli questa storia. Ma, ad oggi, nessuna risposta. In
effetti, è stato già fatto il primo passo verso il commissariamento con un
decreto che assegna alla presidenza del consiglio funzioni che
appartenevano al ministero dei beni culturali. Così, goccia dopo goccia e
nel silenzio generale, questo esecutivo mette le mani su un ente che non
gli appartiene e che ha, come confermato dal ministero del Tesoro, i conti
perfettamente in regola".

Calipari. Pecoraro: Unione chieda subito ritiro truppe

“Dopo la telefonata tra la Rice e Fini, quella tra Bush e Berlusconi, ormai
siamo alla diplomazia della cornetta. I rapporti tra l’Italia e gli USA
vengono gestiti come una conversazione tra vecchi amici, assumendo contorni
drammatici e farseschi insieme. E magari domani in aula Berlusconi se ne
vanterà anche”. Lo ha dichiarato il presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro
Scanio. “L’Unione - afferma Pecoraro - deve porre fine a questa indegna
sceneggiata diplomatica e contestualmente chiedere il ritiro delle nostre
truppe dal teatro di guerra iracheno. La situazione in Iraq è sempre più
drammatica, anche oggi ci sono stati sanguinosi attentati costati decine di
vittime, ed è chiara l’esigenza di una svolta”. “Ora - conclude il leader
del sole che ride - tutta l’Unione deve adoperarsi per riportare
immediatamente a casa i nostri militari, impegnati in una missione di
guerra che l’opinione pubblica italiana non ha mai voluto”.

Calipari. Verdi e Pdci pronti per mozione ritiro truppe

Il coordinatore del sole che ride Paolo Cento ha annunciato che Verdi e
Pdci presenteranno una mozione parlamentare sulla vicenda della morte di
Nicola Calipari, dove chiedono anche il ritiro delle truppe italiane
dall'Iraq. Il testo verrà presentato oggi, dopo l'intervento di Silvio
Berlusconi alla Camera, “ma - precisa Cento - non essendo previsto il voto
in aula, i Verdi insisteranno affinché la mozione venga discussa al più
tardi la prossima settimana. “Anche alla luce della telefonata di Bush a
Berlusconi ­ ha dichiarato il deputato verde ­ il dibattito sulla vicenda
Calipari non puo' non prevedere il pronunciamento del Parlamento. E’
impensabile che le Camere su questa vicenda non diano un indirizzo politico
al Governo. 'Esprimiamo totale insoddisfazione per le relazioni tra Italia
e Stati Uniti. Con la telefonata di oggi, Bush ci tratta da vassalli senza
dignita'.” Con questa mozione che sarà a disposizione dei parlamentari del
forum pacifista e di tutto il centrosinistra si chiede l’attivazione di una
commissione bilaterale paritetica tra i due paesi per la revisione dei
trattati bilaterali sulla giurisdizione, con particolare riferimento ai
reati commessi da militari americani nei confronti di cittadini italiani e
si chiede inoltre che la vicenda della morte di Calipari si concluda
affidando al tribunale penale internazionale l'accertamento della verita' e
delle responsabilita'. “ infine - conclude Cento - chiediamo il ritiro
delle truppe italiane dall'Iraq perche' riteniamo di non poter continuare a
stare sotto il comando americano quando non c'e' neppure condivisione sulla
verita' relativa alla morte di un funzionario italiano''.

Unione. Pecoraro: programma condiviso, a partito unico Cdl rispondere con
contenuti

“All’Unione per vincere le prossime elezioni e soprattutto per rilanciare
il paese e migliorare la qualità della vita dei cittadini serve un
programma unico dai contenuti condivisi. Servono anche regole chiare e
valide per tutti. Mai più, quindi, accordi privati come quello con
Mastella”. Lo ha dichiarato il presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro
Scanio. “Alla demagogia autoritaria della Cdl - afferma Pecoraro - il
centrosinistra deve rispondere con la forza dei contenuti di un programma
unitario condiviso da tutte le aree della coalizione. Per uscire da una
stagione difficile dal punto di vista economico e sociale non servono
alchimie elettoralistiche come il partito unico della Cdl, ma un credibile
programma di Governo”. “Un programma - conclude il leader dei Verdi - che
metta in primo piano i temi dell’ambiente, della pace, dei diritti e della
solidarietà che sappia ascoltare le reali esigenze dei cittadini, stanchi
di essere presi in giro da anni di promesse mai mantenute”.

Competitività. Verdi: idea Castelli su bancarotta è irrealizzabile

“Le dichiarazioni del ministro Castelli sono sbalorditive prima di tutto
perché irrealizzabili". Lo affermano i senatori verdi Stefano Boco e
Giampaolo Zancan, commentando le dichiarazione del guardasigilli secondo le
quali in sede di emissione dei decreti legislativi il Governo provvederà ad
inasprire le pene per i reati di bancarotta, modificando il decreto sulla
competitività appena approvato dal Senato. "Infatti - spiegano i due
senatori - la delega, richiesta ed ottenuta con il voto di fiducia, non
permette di oltrepassare quel limite massimo di pena fissato in anni sei.
Un tale superamento, pur auspicabile, determinerebbe una manifesta
incostituzionalità per violazione dei limiti massimi fissati dalla stessa
legge delega". "In realtà il Governo - prosegue il vicepresidente della
commissione giustizia Zancan - si è spaventato della giusta indignazione
delle vittime delle grandi bancarotte e tenta tardivamente di correre ai
ripari promettendo delle modifiche irrealizzabili ed ingannando di
conseguenza, per l'ennesima volta, i cittadini parti offese. Insomma,
'tombola' per i bancarottieri e 'bancarotta' per il Governo". (Ansa)

Competitività. Ripamonti: è un 'bidone' vuoto

“Oggi noi Verdi abbiamo votato no ad un 'bidone' vuoto. Un provvedimento
privo di risorse su cui il Governo ha posto la fiducia per 'mettere a
stecchetto' la sua stessa maggioranza". Dichiara così in aula il capogruppo
dei senatori verdi in commissione bilancio, Natale Ripamonti. "Le poche
risorse in esso contenute sono partite di giro; attraverso un sistema
diabolico di scatole cinesi si fanno girare sempre gli stessi soldi. Anzi,
se facciamo riferimento alla cosiddetta riforma degli incentivi, notiamo
addirittura una riduzione delle risorse previste negli anni precedenti. Il
maxiemendamento presentato peggiora ulteriormente la situazione. Per
esempio, è prevista l'eliminazione della norma sulle professioni. Certo, si
trattava di una disposizione timida e parziale; tuttavia anch'essa viene
eliminata. Siamo di fronte ad un Governo centralista, che tutela le
corporazioni. Altro che apertura del mercato! Rimangano fuori da questo
provvedimento tutti i grandi temi. Si parla di difesa del Made in Italy, in
realtà aumentano solo le procedure e la burocrazia. C'è poi la questione
dei dazi, che viene ogni tanto riproposta con soluzioni antistoriche ed
inefficaci. È vero, il tessile è in difficoltà, ma da quanto tempo si sa? E
chi ha posto questi problemi al Wto? Gli ecologisti e il movimento new
global, questa è la verità! Inoltre, anche per quanto riguarda la riforma
degli incentivi, questo Governo prima ha negato la contrattazione
negoziata, poi ha ridotto i fondi per la legge n. 488, in seguito, ha
introdotto questo meccanismo diabolico delle domande e delle risposte,
aumentando la burocrazia, l'intermediazione e il controllo politico sul
territorio.. Così non va bene, non funziona e ci porta indietro! Per tutti
questi motivi abbiamo votato 'no'. Riteniamo che questo Governo non meriti
la nostra fiducia perché è l'esecutivo che deve assumersi l'onere delle
proposte, delle soluzioni".

Piazza Fontana. Cento: Stato paghi spese vittime

“Lo Stato si faccia carico di pagare le spese giudiziarie che sono state
addebitate ai parenti delle vittime della strage di Piazza Fontana che si
sono costituite parte civile - ha dichiarato il deputato verde Paolo Cento,
vicepresidente della commissione Giustizia. Si compia almeno questo piccolo
gesto di risarcimento per attenuare la vergogna di una ‘ strage di stato’ i
cui mandanti ed esecutori non sono stati assicurati alla giustizia. Siamo
di fronte a una pagina buia che conferma di quale impunità e copertura
abbiano goduto gli autori di una strage, rimasti ignoti, nonostante siano
passati oltre trent’anni dai fatti e nonostante quelle bombe, attraverso la
strategia della tensione, abbiano tentato di modificare il corso
democratico della nostra repubblica”.

Ponte Messina. Ambientalisti Unione: il no sia nel programma

Il no al ponte sullo stretto di Messina sia nel programma di governo
dell'Unione, a scanso di equivoci. Anzi, se ne parli direttamente nella
"fabbrica" prodiana, per segnare una posizione che pone al primo posto la
scarsa efficacia economica di un'opera costosa in termini di soldi e di
danno ambientale. A chiedere che l'opposizione alla piu' faraonica delle
opere pubbliche del programma della Cdl diventi tratto dirimente
dell'impegno di un governo dell'Unione, sono tutti i parlamentari che sono
intervenuti ieri nella sala della Sacrestia in Vicolo Valdina,
all'appuntamento voluto dagli ambientalisti per presentare a livello
nazionale la relazione del comune di Messina, negativa nei confronti del
ponte sullo stretto. "Siamo contenti che sia cresciuta nel paese la
consapevolezza dei guasti che quest'opera potrebbe produrre a livello
economico, sociale e ambientale", esordisce il leader dei Verdi Alfonso
Pecoraro Scanio. Che continua: "la nuova giunta calabrese di Agazio Loiero
ha vinto anche su questo, sul no al ponte. Anche nel programma nazionale
dell'Unione deve essere chiaro che quando si torna a governare il ponte non
si fara'". E anche per il deputato di rifondazione Franco Giordano,
l'opposizione all'opera pubblica piu' berlusconiana che c'e' e' un dovere
politico: "e' materia che va definita nel programma". E mentre qualcuno
ricorda dell'"uscita" del candidato premier del centrosinistra Francesco
Rutelli che alla vigilia delle elezioni promise che il ponte sarebbe stato
inaugurato nel 2012, il deputato della Margherita Ermete Realacci si
rallegra del fatto che l'ambientalismo e la stessa opposizione abbiano
trovato le cifre giuste per contrastare "l'atteggiamento ideologico di chi
vuole il ponte a ogni costo". (Dire)


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