[Forumlucca] Econews - 4 maggio 2005

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Autore: Federazione dei Verdi di Lucca
Data:  
Oggetto: [Forumlucca] Econews - 4 maggio 2005
Rassegna quotidiana di notizie verdi.

SOMMARIO:

- Unione. Pecoraro: ripudio guerra sia scelta condivisa da coalizione
- Competitività. Donati: ancora picconate a norme su tutela ambientale
- Competitività. Turroni: ritorna il pericolo del silenzio-assenso
- Competitività. Zancan: 'tombola' per i bancarottieri
- Competitività. Verdi: niente soldi per inquinamento Valle Sacco
- Piazza Fontana. Pecoraro: sconfitta di tutte le istituzioni
- Piazza Fontana. Cento: resta mistero di Stato
- Calipari. Pecoraro: Berlusconi presenti piano ritiro
- Calipari. Bulgarelli: ritiro truppe ormai irrinunciabile
- Calipari. Cento: ora Parlamento si pronunci con voto
- Nucleare. Frassoni: politica internazionale dovrà prendere decisioni
fondamentali
- Sicurezza sul lavoro. Ripamonti: governo costretto a ritirare decreto
- Ogm. Frassoni: il Governo non abbassi la guardia
- Sme. Cento: da Corte UE decisione garantista, destra non la strumentalizzi
- Terrorismo. Bulgarelli: no a base USA a Sigonella
- Carceri. Cento: sistema in crisi ma per governo priorità è legge per pochi
- Camera. Bulgarelli: no a patto militare Italia Israele
- Colombia. Associazioni denunciano minacce
Econews dalle agenzie estere:
- Energy ministers say must cut oil dependence (Reuters)
http://www.planetark.com/dailynewsstory.cfm/newsid/30680/story.htm
- Madagascar populated from Africa, Borneo (Reuters)
http://www.planetark.com/dailynewsstory.cfm/newsid/30674/story.htm


Unione. Pecoraro: ripudio guerra sia scelta condivisa da coalizione

“Il ripudio della guerra e dell’uso della forza per risolvere le
controversie internazionali sia una scelta condivisa da parte di tutta
l’Unione, così come prevede al Costituzione”. Lo ha dichiarato il
Presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio. “La democrazia ed i diritti -
afferma Pecoraro - non possono essere esportati con le guerre e l’uso della
forza, ma con politiche di pace, di collaborazione e di cooperazione
internazionale, in un’ottica davvero multilaterale. La drammatica
esperienza dell’Iraq dovrebbe essere di monito per chi pensa che le armi e
le bombe servano per portare libertà e democrazia in aree di crisi”.
“Servono scelte fortemente alternative all’uso della forza - conclude il
leader del Sole che Ride - come l’istituzione dei corpi civili di pace
internazionali, di cui si parla da tempo, ma che ancora non hanno visto la
luce. Con questi nuovi strumenti potrebbe cambiare l’approccio dei governi
alla soluzione delle crisi internazionali”.

Competitività. Donati: ancora picconate a norme su tutela ambientale

“Un'autentica picconata alle norme di tutela dell'ambiente e del patrimonio
storico, ma anche nei confronti della normativa su appalti e fornitura.
Infatti, grazie alle misure introdotte dal maxiemendamento, i commissari
straordinari potranno agire in deroga ad ogni normativa per realizzare ad
ogni costo le grandi opere". E' duro il commento della senatrice Anna
Donati, capogruppo Verdi-Unione in commisisone LLPP e Trasporti, che ieri è
intervenuta in Aula sul maxiemedamento al decreto competitività su cui il
Governo ha posto il voto di fiducia. "Il maxiemendamento - ha dichiarato
Donati - sopprime per i commissari straordinari l'obbligo di rispetto delle
norme di salvaguardia, tutela dell'ambiente e del patrimonio, previste dal
cosiddetto decreto sbloccacantieri (comma 4 bis dell'art. 13, Dl. 67/97),
nonché del rispetto della normative vigenti in materia di appalti, lavori e
fornitura". "Queste norme di tutela, grazie al maxiemendamento, saranno
sostituite da una blanda richiesta di parere e, se decorrono 60 giorni
senza ottenere risposta, scatta l'istituto del silenzio-assenso.
Addirittura - ha sottolineato la senatrice verde - con possibilità da parte
del consiglio dei ministri di dichiarare lo stato di emergenza per
realizzare 'comunque' e ad ogni costo un'opera". "Altrettanto grave è
infine la misura che modifica la risoluzione delle controversie in materia
di contenzioso sugli appalti, gli arbitrati, con cui si dà un 'ennesima
picconata alla legge Merloni. La norma, già proposta in due precedenti
decreti e respinta in entrambi i casi dal Senato, cancella di fatto la
camera arbitrale istituita presso l'Autorità dei Lavori Pubblici, visto che
ne diventa facoltativo il ricorso, solo in caso di mancato accordo tra la
parte pubblica e quella privata". "Invano abbiamo invocato il rispetto di
una norma che, introducendo un arbitro imparziale, ha contribuito alla
moralizzazione del settore e ridotto la spesa per i contenziosi da parte
delle casse dello Stato". "Con queste norma - ha concluso Donati - il
Governo Berlusconi prosegue la sua corsa fallimentare per realizzare
inutile e devastanti opere strategiche a spese dell'ambiente, delle scarse
risorse pubbliche e dei principi di trasparenza e concorrenza nelle grandi
opere."

Competitività. Turroni: ritorna il pericolo del silenzio-assenso

“Il silenzio-assenso torna a minacciare i beni culturali, paesaggistici e
ambientali del nostro Paese. Con il solito colpo di mano, la lobby degli
amici di chi manomette il belpaese è tornata in campo e ha ripristinato
all'interno del maxiemendamento sulla competitività il testo originario del
silenzio-assenso, cancellando l'emendamento dei Verdi, approvato dalla
commissione affari costituzionali". Dichiara il senatore dei Verdi Sauro
Turroni, vicepresidente della commissione Ambiente. "E' una disposizione
criminogena che, con la scusa di snellire le procedure, consentirà agli
'Attila' dell'ambiente di fare quello che vogliono impunemente. Ciò,
purtroppo, riguarda moltissimi altri settori dell'attività amministrativa
le cui autorizzazioni potranno essere ottenute grazie a compiacenti e non
sanzionabili inosservanze dei tempi. Il silenzio-assenso, in particolare,
torna a minacciare i beni culturali e paesaggistici. Avevo già espresso la
mia contrarietà e spiegato nel dettaglio il motivo della gravità di tale
norma. Un esempio: se io volessi curare un bosco, tutelarlo non avrei il
silenzio assenso. Viceversa, se volessi tagliarlo o trasformarlo, non
tutelarlo, ma manometterlo, ne avrei diritto. Già in commissione Affari
costituzionali - prosegue l'esponente del 'Sole che ride' - era passata un
mio emendamento. La mia modifica proponeva che il silenzio-assenso non si
applicasse alle istanze relative ai beni culturali, ambientali e
paesaggistici, naturalmente nel maxiemendamento - conclude Turroni - hanno
pensato bene di far sparire la norma che avevo proposto e che era già stata
approvata in commissione".

Competitività. Zancan: 'tombola' per i bancarottieri

“La maggioranza e il Governo, dopo aver premiato gli evasori fiscali, gli
inquinatori, i deturpatori del paesaggio, i costruttori abusivi e
innumerovoli altre categorie di violatori del patto sociale, questa volta
hanno fatto il regalo ai bancarottieri che saranno ben lieti di esclamare:
'tombola". Lo ha affermato il senatore dei Verdi Giampaolo Zancan,
vicepresidente della commissione Giustizia di Palazzo Madama, durante il
suo intervento in aula sul maxiemendamento al decreto legge sulla
competitività. "Apporre la fiducia - ha proseguito Zancan - su un'autentica
cascata di disposizioni tecnico-giuridiche di dimensioni codicistiche,
senza un approfondito dibattito arricchito dai contributi degli studiosi
nel campo: professori, avvocati e magistrati, rappresenta un atto di
straordinaria protervia, un ultimo episodio di un metodo che nega la stessa
democrazia parlamentare. Neppure il regime fascista osò tanto! Insomma, si
è richiesta la fiducia per attuare una straordinaria, inaudita mitezza di
sanzioni nei confronti degli autori di fatti di bancarotta, tra l'altro
senza distinguere tra società quotate in borsa e tra società non quotate.
Una mitezza - ha concluso Zancan- che rappresenta un'offesa atroce alle
parti lese dei grandi crack finanziari primo fra tutti Parmalat".

Competitività. Verdi: niente soldi per inquinamento Valle Sacco

“Nel maxi-emendamento sulla competitivita', depositato ieri dal governo,
non ci sono le risorse promesse dal ministro Alemanno per gli interventi di
indennizzo delle aziende agricole della valle del Sacco, gravemente
danneggiate dalla contaminazione da pesticidi veicolati dal fiume e molto
probabilmente provenienti dall'area industriale a monte". La denuncia
arriva dalla senatrice dei Verdi e assessore all'agricoltura della
Provincia di Roma Loredana De Petris. "Ora ­ aggiunge - e' indispensabile
un decreto specifico per estendere a questa zona le disposizioni gia'
previste, per un analogo caso di inquinamento, nella regione Campania".
L'esponente del sole che ride rivolge un appello al governo affinche' venga
disposto al piu' presto lo stanziamento per l'area contaminata compresa
nelle province di Roma e Frosinone. "La situazione delle aziende
interessate - prosegue la senatrice - si fa ogni giorno piu' grave e
rischiano di pagare solo loro il prezzo di bonifiche dei siti industriali
mai realizzate. Giovedi' scorso il ministro ha assunto precisi impegni nel
corso di un sopralluogo sul posto: ora - conclude De Petris - attendiamo
atti concreti dal consiglio dei ministri". (Dire)

Piazza Fontana. Pecoraro: sconfitta di tutte le istituzioni

“In attesa di conoscere le motivazioni, è evidente che questa sentenza
rappresenta una sconfitta di tutte le istituzioni e della verità, oltre che
una beffa per i familiari delle vittime". Lo afferma il presidente dei
Verdi Alfonso Pecoraro Scanio commentando la sentenza della Cassazione
sulla strage di Piazza Fontana. "Mi auguro - aggiunge - che la strage di
Piazza Fontana non rimanga senza colpevoli e si faccia uno sforzo affinché
la ricerca della verità anche giudiziaria continui. In ogni caso, al di là
di ogni aspetto formale, colpisce che i familiari delle vittime debbano ora
pagare le spese processuali. Questo lo trovo inaccettabile. Chiedo che le
istituzioni si accollino almeno queste spese, come atto di rispetto,
simbolico ma necessario, nei loro confronti". (Ansa)

Piazza Fontana. Cento: resta mistero di Stato

“La strage di Piazza Fontana resta senza colpevoli ma la verità storica e
politica è scritta e non potrà essere cancellata dalla memoria del paese”.
Paolo Cento, vicepresidente della commissione Giustizia della Camera, dopo
la sentenza della Cassazione le assoluzioni dei tre neofascisti, Delfo
Zorzi, Carlo Maria Maggi e Giancarlo Rognoni, afferma che “la strategia di
tensione innescata per fermare i movimenti che attraversavano il paese non
può essere gettata nell’oblio. I palazzi del potere trovino la dignità di
aprire tutti gli archivi affinchè Parlamento e magistratura possano
continuare la ricerca della verità”.

Calipari. Pecoraro: Berlusconi presenti piano ritiro

“Giovedì Berlusconi si presenti in Aula ad esporre il piano di ritiro delle
nostre truppe dall’iraq”. Lo ha dichiarato il Presidente dei Verdi Alfonso
Pecoraro Scanio. “La drammatica situazione in Iraq - afferma il leader del
Sole che Ride - rende sempre più d’attualità il rientro dei militari
italiani. Dal rapporto presentato ieri arriva la conferma che l’Iraq è un
paese sempre più nel caos. Se addirittura nel rapporto si parla di militari
statunitensi stressati, davvero siamo di fronte ad uno scenario di
drammatica superficialità”. “Non si può accettare che soldati stressati,
impreparati, inesperti come quelli che hanno ucciso il valoroso Calipari,
sparino sui passanti. Basta chiacchiere, è il momento di avviare la fase
del ritiro”. “Non basta certo una telefonata di Condoleeza Rice al ministro
degli esteri Fini per rinunciare alla verità. Siamo di fronte ad una farsa
- conclude Pecoraro - una messinscena per nascondere la subalternità nei
confronti dell’alleato americano. Per una telefonata non possiamo
permettere che si svenda la dignità dell’italia e l’accertamento della verità”.

Calipari. Bulgarelli: ritiro truppe ormai irrinunciabile

“Gli sviluppi grotteschi quanto drammatici dell'inchiesta sulla morte di
Nicola Calipari dimostrano che la permanenza delle nostre truppe in Iraq è
ormai ingestibile per lo stesso Governo". E' l'opinione del verde Mauro
Bulgarelli. "La morte di Calipari - aggiunge - dimostra inequivocabilmente
non solo che gli Usa, come accaduto già in altre occasioni, valutano meno
di zero il ruolo giocato dall'Italia all'interno della coalizione ma,
soprattutto, che la situazione in Iraq è ormai nel caos più completo e che
gli americani hanno enormi difficoltà a gestire la loro illegittima
presenza sul territorio iracheno. L'Italia - continua Bulgarelli - deve
tirarsi fuori da questo pantano, non può ulteriormente rendersi complice di
un'occupazione sanguinaria e sempre più fuori controllo, che rende sempre
più inderogabile il ritiro delle nostre truppe. Mi auguro conclude il
deputato del Sole che Ride - che già in occasione delle comunicazioni in
aula del Presidente del Consiglio di giovedì emerga chiaramente, anche tra
i banchi della maggioranza, che non esistono altre opzioni possibili al di
fuori di quella del ritiro". (Ansa)

Calipari. Cento: ora Parlamento si pronunci con voto

“Il rapporto italiano sulle responsabilità dell’omicidio di Calipari
conferma le profonde divergenze che ci sono con l’amministrazione Bush
sull’individuazione delle responsabilità di quanto accaduto - ha dichiarato
il coordinatore politico dei Verdi, Paolo Cento. La vicenda non può ora
certo concludersi con questa doppia verità ed è indispensabile prefigurare
anche nel dibattito alla Camera con Berlusconi l’assunzione di decisioni
politiche coerenti. Innanzitutto, devono essere ritirati i soldati italiani
dall’Iraq sottraendoli al comando militare degli Stati Uniti, richiamare la
necessità di un pieno riconoscimento dell’Italia e degli Stati Uniti, della
Corte penale internazionale per accertare e punire i responsabili
dell’omicidio di Calipari, rivedere i trattati bilaterali tra Italia e
Stati Uniti sulla giurisdizione reciproca. Su questi punti sarà anche
indispensabile che alle comunicazioni di Berlusconi segua anche
un’assunzione di responsabilità e decisione da parte del Parlamento con
l’approvazione di una mozione”.

Nucleare. Frassoni: politica internazionale dovrà prendere decisioni
fondamentali

A commento dell'avvio dei lavori della conferenza per la revisione del
Trattato di Non-proliferazione nucleare (TNP), che ha preso il via a New
York, Monica Frassoni, capogruppo dei Verdi/ALE al Parlamento europeo, ha
dichiarato: "La politica internazionale in materia di non-proliferazione
delle armi nucleari dovrà prendere decisioni fondamentali: superata infatti
la contrapposizione tra la due superpotenze atomiche della guerra fredda,
la proliferazione degli armamenti e delle tecnologie nucleari di oggi ci
pone in una situazione ancor più pericolosa. L'Iran e la Corea del Nord non
rappresentano che la punta dell'iceberg." "Nelle settimane che seguono, la
principale sfida a New York sarà data quindi dall'impegno a fermare la
corsa al riarmo che si svolge su scala globale. Tale sfida urgente presenta
vari aspetti di cui tenere debitamente conto: il Trattato di
Non-Proliferazione deve essere sottoscritto da altre nazioni nucleari,
quali Israele, India e Pakistan ed il protocollo di verifica aggiuntivo
deve avere valore cogente per tutti i firmatari. Inoltre deve esservi una
sensibile riduzione dell'impiego del nucleare nel settore civile. "
"L'Europa e gli Stati Uniti possono e debbono avere un ruolo guida nel
corso dei negoziati, ma devono avere la credibilità per farlo: infatti, se
da un lato non vi è alcuna giustificazione politica per le 480 testate
nucleari americane in Europa (di cui ben 40 nella sola base di Ghedi!),
dall'altro vorremmo che L'Europa seguisse la strada indicata dal Senato
belga con la sua risoluzione in cui chiede di togliere gli armamenti
nucleari da tutto il territorio dell'Unione Europea: una rinuncia al
nuclear sharing, ossia alla condivisione di tecnologie nucleari tra paesi
nucleari e non nucleari all'interno della NATO, sarebbe un gesto che
aumenterebbe di molto la credibilità dell'europa nel suo complesso."
"Valuteremo inoltre come si muoveranno gli Stati Uniti nella conferenza,
considerato che fino ad oggi essi hanno messo a rischio l'intero processo
del disarmo nucleare attraverso lo sviluppo, ancora in corso, del programma
'bunker-busters': la violazione di queste mini-bombe atomiche viola il TNP
e grida vendetta a tutti gli sforzi compiuti per il disarmo."

Sicurezza sul lavoro. Ripamonti: governo costretto a ritirare decreto

“Le rigorose osservazioni del Consiglio di Stato circa le competenze tra lo
Stato e le Regioni in materia e la forte opposizione dei lavoratori e delle
Organizzazioni Sindacali hanno ottenuto un importantissimo risultato -
Natale Ripamonti, capogruppo dei Verdi in commissione Lavoro a Palazzo
Madama, esprime questo giudizio subito dopo il ritiro da parte del Governo
del decreto legislativo 'Testo unico 4794'. Infatti, - osserva Ripamonti -
il testo ritirato prevedeva gravissimi arretramenti in materia di
prevenzione, di informazioni, di tecniche per adeguare gli impianti alle
innovazioni tecnologiche e soprattutto stravolgeva il ruolo degli Ispettori
che diventavano persino consulenti delle aziende al posto di vigilare.
Inoltre, depenalizzava alcuni reati facendo venire meno la necessaria
funzione di deterrenza. Un buon risultato - conclude Ripamonti - che
evidenzia anche lo stato confusionale del Governo".

Ogm. Frassoni: il Governo non abbassi la guardia

Monica Frassoni, Co-presidente del gruppo dei Verdi/ALE al Parlamento
europeo, ha inviato in data 2 maggio una lettera al Presidente del
Consiglio Silvio Berlusconi e al Ministro dell'agricoltura Gianni Alemanno
sulla questione OGM. Nella lettera l'europarlamentare verde ricorda che
"una varietà non autorizzata di mais geneticamente modificato, il "Bt-10",
è stata importata nell'Unione Europea in questi ultimi quattro anni sotto
una falsa etichettatura che indicava il prodotto come "Bt-11", il quale è
invece autorizzato in quanto prodotto alimentare per animali. La varietà
"Bt-10" contiene dei geni resistenti agli antibiotici vietati dalla
normativa comunitaria." In seguito ad una decisione del Commissione e del
Consiglio dell'aprile scorso ora "gli Stati membri sono abilitati ad
effettuare i controlli necessari e a farne assumere i costi agli operatori
interessati affinché le importazioni di prodotti geneticamente modificati
con i seguenti codici: CN 2309 9020 (glutine di mais) e CN 2303 3000
(trebbie di birreria) siano non contaminate da "Bt-10" o da altri organismi
geneticamente modificati non autorizzati sul suolo dell'unione." Con la
lettera la Co-presidente del gruppo dei Verdi/ALE chiede "che il Governo
italiano eserciti un maggior controllo sulle eventuali importazioni di
alimenti geneticamente modificati non autorizzati sul suolo comunitario."
Inoltre si augura che "il Governo predisponga le misure necessarie
all'applicazione della Direttiva CE/0018/2001 e dei Regolamenti
CE/1829/2003 e CE/1830/2003 affinché possa esercitare il proprio potere di
sanzione sugli operatori che avessero eventualmente introdotto sul
territorio nazionale degli alimenti geneticamente modificati non
autorizzati dall'unione europea o che avessero introdotto sul mercato dei
prodotti geneticamente modificati autorizzati violando le norme relative
alla tracciabilità e all'etichettatura."

Sme. Cento: da Corte UE decisione garantista, destra non la strumentalizzi

Secondo il vicepresidente della commissione Giustizia di Montecitorio,
Paolo Cento, “quella della Corte Europea “è una decisione nel segno del
garantismo perche afferma il principio fondamentale, di cui ora la stessa
Unione Europea dovrà tener conto, in base al quale non si possono aggravare
le pene contro i principi della legislazione nazionale. E’ invece
insopportabile la strumentalizzazione della destra che usa quella sentenza
sul falso in bilancio come un pretesto per il solito attacco ai magistrati
e per al solita difesa di Berlusconi. Semmai, proprio il centro destra si
preoccupi degli effetti che questa decisione può avere sulle norme
liberticide approvate nell’ambito del mandato d’arresto europeo”.

Terrorismo. Bulgarelli: no a base USA a Sigonella

“Sarebbe gravissimo se gli Usa decidessero di impiantare l'ennesima base
sul nostro territorio, magari con altre testate nucleari e armi di
distruzione di massa". Questo il commento di Mauro Bulgarelli, deputato dei
Verdi, alla notizia pubblicata su "El Pais", secondo cui Sigonella potrebbe
essere scelta dagli Stati Uniti come sito per una "postazione avanzata Usa
per la lotta al terrorismo". Bulgarelli ha presentato un'interrogazione per
sapere se al nostro Governo risulti che gli americani abbiano
effettivamente intenzione di "allestire questo fantomatico 'avamposto
antiterrorismo', ma non mi stupirei se la notizia fosse fondata visto che
l'Italia è da decenni parte integrante del 'giardino di casa' degli Usa".
"Il nostro territorio - continua il deputato dei Verdi - è ormai a
sovranità limitata e il Parlamento, per quanto riguarda la questione delle
basi, è stato estromesso da qualunque sede decisionale. Se Sigonella fosse
effettivamente scelta dal Comando Usa per l'Europa per creare una
megastruttura in cui far confluire tutti i corpi e le squadre speciali
antiterrorismo finora operanti nell'intero continente - conclude il
deputato del Sole che ride - la situazione raggiungerebbe il livello di
guardia, sia in termini di sicurezza per il nostro Paese che per quanto
riguarda la militarizzazione del territorio, e sarebbe necessario attivare
la più vasta mobilitazione popolare". (Ansa)

Carceri. Cento: sistema in crisi ma per governo priorità è legge per pochi

“Mentre le carceri italiane rischiano di scoppiare per il sovraffollamento
e la carenza di risorse economiche e umane per il Governo la priorità è il
Ddl Meduri che da una parte rafforza le politiche repressive, smantellando
i servizi di sostegno sociale e psicologico, dall’altra aumenta il ruolo
dei dirigenti penitenziari - ha dichiarato il deputato Verde Paolo Cento,
vicepresidente della commissione Giustizia. Ancora una volta il centro
destra mette la testa sotto la sabbia e fa finta di non vedere quali siano
le reali priorità da affrontare per salvare il sistema penitenziario italiano.

Camera. Bulgarelli: no a patto militare Italia Israele

“Una scelta scellerata che il Parlamento non deve sostenere con il proprio
voto”. Mauro Bulgarelli, deputato Verde, interviene sul Memorandum d’intesa
tra Italia e Israele in materia di cooperazione nel settore militare e
della difesa in discussione alla Camera e critica duramente “i progetti di
collaborazione con un paese che sfida quotidianamente la legalità
internazionale e che possiede un minaccioso potenziale di armi nucleari
senza aver mai aderito al Trattato di non proliferazione. Il Parlamento non
avrà alcuna possibilità, perciò, di controllare le finalità delle azioni
comuni con i governi israeliani. Sarebbe invece in sintonia con una
politica internazionale di pace e convinvenza la richiesta da parte
dell’italia della liberazione definitiva del tecnico israeliano Mordechai
Vanunu, rapito sul suolo italiano, tutt’ora privato della sua libertà, per
aver svelato alcuni particolari sulle armi atomiche costruite da Tel Aviv:
una vicenda su cui c'è troppo silenzio nel nostro paese”.

Colombia. Associazioni denunciano minacce

“L’Osservatorio per la protezione dei Difensori dei Diritti Umani,
programma congiunto della FIDH e della OMCT, richiede l’intervento urgente
sulla seguente situazione in Colombia ­ dichiara una nota
dell’associazione. L’Osservatorio ha ricevuto con grande preoccupazione
informazioni a proposito di presunti atti persecutori contro l’educatore
italiano Cristiano Morsolin, coordinatore dell’Osservatorio Indipendente
sulla Regione Andina "SELVAS.ORG", che si occupa di progetti sociali
orientati alla difesa dei diritti umani in America Latina e, più
specificatamente in Colombia, dal dicembre 2004. Le minacce e le
persecuzioni contro Cristiano Morsolin sono aumentate dopo le denunce da
lui effettaute a seguito del massacro perpetrato nella Comunidad de Paz di
San José de Apartadó lo scorso 21 febbraio. In base alle informazioni, il 7
aprile 2005, Cristiano Morsolin ha ricevuto un messaggio contenente minacce
in cui lo si informa che i paramilitari "stanno cercando un giornalista
italiano. In base alle informazioni, per gli stessi motivi di denuncia del
summenzionato massacro ha subito minacce anche Padre Javier Giraldo, membro
delle Comunità di Pace di San José de Apartadó e autore della relazione
"Debito con l’Umanità. Paramilitarismo di Stato: 1988-2003". Padre Giraldo
è stato anche direttore della Banca Dati sui diritti umani e la violenza
poliltica in Colombia, che pubblica il rapporto "Notte e Nebbia"
(pubblicazione trimestrale creata nel luglio 1996 per la diffusione delle
informazioni raccolte e sistematizzate dalla Banca Dati sulla Violenza
Politica, sotto la responsabilità congiunta del Centro di Ricerche ed
Educazione Popolare (CINEP) e la Commissione di Giustizia e Pace).
L’osservatorio chiede di rivolgersi alle autorità della Colombia facendo
pressione affinché: applichino i mezzi idonei a garantire la sicurezza e
l’integrità fisica e psicologica di Cristiano Morsolin e di tutti i
difensori dei diritti umani in Colombia, in particolare di Gloria Cuartas e
di Padre Javier Giraldo; assicurino una indagine immediata, esauriente e
imparziale in merito alle minacce e alle persecuzioni di queste persone con
il fine d’identificare i responsabili, portarli in giudizio e applicare
loro le sanzioni penali e/o amministrative previste dalla legge; assicurino
l’applicazione di quanto disposto dalla Dichiarazione sui Difensori dei
Diritti Umani, adottada dall’Assemblea Generale dell’ONU il 9 dicembre
1998, in special modo per quanto concerne la protezione del diritto di ogni
persona e, infine, conformare le vostre azioni a quanto disposto dalla
Dichiarazione Universale dei diritti umani, e ai Patti e Convenzioni
Internazionali ratificati dalla Colombia”.
Per mettersi in contatto con l’Osservatorio, chiamare la Linea di Urgenza:
Tel. e fax: FIDH + 33 (0) 1 43 55 20 11 / + 33 (0) 1 43 55 18 80. OMCT: (+
41 22) 809 49 39 / 809 49 29 E-mail: observatoire@???


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Federazione dei Verdi di Lucca -> www.verdi.luccanet.com

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