[NuovoLaboratorio] Amga, matrimonio con Torino

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questo e' un passaggio cheportera' ad una uleriore privatizzazione ed espropriazione del controllo publbico sulle strategie di aria, acqua, energia (rifiuti?)
ciao

antonio bruno
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lavoro repubblica

L´assemblea della società di Tursi indica le strategie di sviluppo e l´integrazione con il Piemonte
Amga, matrimonio con Torino
Vertice con Aem per l´alleanza su gas, acqua e energia

Offerta per De Ferrari e Nicolay: "Se ci danno la possibilità, pronti a comprare"
MASSIMO MINELLA


avanti tutta sulla strada dell´alleanza con Torino che porterà alla fusione operativa di Amga e Aem il prossimo anno. L´assemblea degli azionisti dell´azienda multiservizi genovese scorre veloce nell´analisi dei numeri e si sofferma sulle strategie di quella che, con le ultime mosse, si appresta a diventare la prima realtà italiana nel comparto dell´acqua. La strategia di sviluppo, infatti, procede rapida su tre linee parallele: l´integrazione fra Amga, che fa capo al Comune di Genova, e Aem, controllata dal Comune di Torino; il controllo di Acque Potabili e l´offerta di acquisto per De Ferrari e Nicolay. Sul fronte dell´alleanza con Torino, nei prossimi mesi nascerà una holding, controllata in parti uguali dalle due amministrazioni, a cui faranno capo le divisioni operative (acqua, gas, energia). Il progetto sta cominciando a correre sui binari giusti, come peraltro confermato anche dalla sponda torinese. «Andiamo avanti secondo i programmi» spiega agli azionisti l´amministratore delegato Roberto Bazzano. «Non sarà comunque un percorso breve» sottolinea il presidente Giovanni Domenichini. Ma la strada è ormai segnata, lasciano intendere i manager dell´Amga che domani a Genova si incontreranno con i vertici di Aem. D´altra parte, Genova e Torino sono già solide alleate su un´altra robusta partita, quella del controllo di Acque Potabili, società rilevata dal gruppo Eni da Amga e Smat (di proprietà del comune di Torino). L´acquisizione di Acque Potabili sarà ora completata con l´offerta pubblico di acquisto sulle azioni ancora sul mercato da parte di "Nuova Sap" società controllata in parti uguali da Amga, Smat e Vivendi. Proprio il colosso francese, già alleato degli acquedotti privati genovesi, è ora un robusto socio industriale delle iniziative genovesi, visto che è già presente nel capitale di Genova Acque-Amga e a Livorno. E proprio sugli acquedotti privati genovesi, De Ferrari - Galliera e Nicolay, si sofferma ancora Bazzano, confermando quanto già detto dal sindaco Beppe Pericu. «Noi siamo per l´integrazione del servizio dell´acqua - spiega - Se ci daranno la possibilità di acquistare gli acquedotti, noi lo faremo». La palla è da tempo nelle mani di Acea, la multiutilities romana di proprietà del Comune e guidata dall´ex leader di Finmeccanica Fabiano Fabiani. Rispetto al passato, infatti, i progetti di Acea su Genova sembrano essersi ridimensionati, visto che l´acquisizione dell´acqua doveva rappresentare il viatico per uno sbarco più massiccio nelle nuove tecnologie (mai avvenuto). Fabiani sta comunque riflettendo ancora sull´eventualità di cedere De Ferrari e Nicolay all´Amga e al momento la decisione è ancora tutta da prendere. Certezza assoluta, invece, sui conti di Amga, che distribuirà ai propri azionisti un dividendo di 0,020 euro per azione (un bel gruzzolo per Tursi) e che nel 2004 ha raggiunto un valore della produzione di 481,8 milioni e un utile netto di 27,5 milioni.



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