Autore: massimiliano.piacentini@tin.it Data: Oggetto: [Forumlucca] Altro che nazisti!
Se leggerete fino in fondo questo delirante scritto diffuso dai cosiddetti
"papa boys", scoprirete che protestano perfino perchè agli omosessuali non
è più vietato di donare sangue... Mi sa che l'unica croce che venerano è
quella celtica...
RITORNIAMO A PARLARE CHIARO: GUSTI SESSUALI E LEGGE. APPROFONDIMENTO
(di Dott.Patrizia Stella) sabato 30 aprile 2005 ore 11.49
OMOSESSUALITA' - (30 aprile h.11:45) - Qui di seguito pubblichiamo un articolo
di Patrizia Stella, Dottore in Psico- Pedagogia, sul problema dell'omosessualità
e il rapporto tra i gusti sessuali e l'etica.
1^ PARTE: OMOSESSUALITA? E ADOZIONI DEI BAMBINI
Ha suscitato molto scalpore la pertinacia con cui il nuovo governo spagnolo
di sinistra ha voluto a tutti i costi legalizzare le unioni omosessuali
offrendo addirittura la possibilità delle adozioni, quando sappiamo come
sia difficile ottenere un bambino in adozione perfino per le coppie di sposi
regolari. Sembra che solo un due/tre per cento di coniugi regolarmente sposati
riescano nel loro intento, e solo dopo aver passato per molte difficoltà
e tribolazioni costituite da spese e attese interminabili, interrogatori
da parte di giudici e assistenti sociali, controlli a tutto campo sulla
famiglia fino ai più remoti antenati, ecc. tanto da scoraggiare anche i
più convinti. Altro che legge sulla privacy! Non si capisce come per gli
omosessuali tutto ciò debba essere reso ancora più semplice e accessibile!
Questa è stata, purtroppo, la prima mossa infelice (e non la sola) che ha
contraddistinto la nostra neonata ?Unione Europea? nel 1994, quella di fare
pressione sulle singole Nazioni perché favorissero questo tipo di ?apertura?,
adozioni comprese, come se non esistessero problemi ben più gravi e urgenti
da affrontare, nella scala dei bisogni, quali fame, povertà, sfruttamento
e disoccupazione. Ad ogni modo, non dovrebbe destare alcuna meraviglia la
questione degli omosessuali in sé, perché ciascuno è libero di avere la
sua vita privata come, quando e con chi vuole, sia nel bene che nel male,
a proprio rischio e pericolo, e di questo ciascuno deve rendere conto solo
alla sua coscienza e a Dio, quando il fatto non costituisce reato per l?ordine
pubblico, ovviamente, almeno per le leggi democratiche vigenti nel mondo
occidentale.
Ma quando si vuole parlare di famiglia e di legalizzazione di un determinato
rapporto, questa scelta esce dalla sfera privata perché ha sempre anche
un risvolto sociale, e pertanto esige un riconoscimento pubblico, e questo
riconoscimento lo si deve dare solo rispettando l?ordine della natura che
è quello voluto da Dio in vista del bene comune.
La legge naturale è sempre stata un chiaro punto di riferimento per tutti
i legislatori, credenti e non credenti. Se viene scardinato il concetto
di matrimonio e di famiglia fondato sulla legge naturale che è stato quello
che ha retto il mondo finora, si creano i presupposti per aprire la strada
a qualunque altra forma di rapporto, anche le più aberranti, perché non
solo due, ma anche più persone, di qualunque età e sesso, possono vantare
gli stessi diritti. Perché non aprire anche al cosiddetto ?matrimonio di
gruppo?, magari con minori, o considerare parte della famiglia anche gli
animali ai quali estendere gli stessi diritti, il posto a tavola, la pensione,
l?assicurazione ecc.? Perché discriminare quelli che vantano tali ?gusti??
Quando ci si fa beffe di tutto, anche della legge naturale, base e fondamento
di ogni diritto, si finisce per assolutizzare tutto, anche il sesso, trasformandolo
in ossessione, in bramosia insaziabile, a tal punto che qualunque ?ammucchiata
sotto lo stesso tetto? potrebbe essere considerata matrimonio o famiglia,
con i rapporti più inverosimili e orribili, quali pedofilia, incesto e bestialità.
Manca solo che venga legalizzato il sacrificio umano a sfondo sessuale (come
accade in certe sette diaboliche) e poi abbiamo raggiunto il fondo del pozzo
nero che non ha ritorno. Dante paragona costoro a una lupa che ??dopo il
pasto ha più fame che pria?.
A tale proposito afferma lo psichiatra Albert Gorres: ?Esiste una forte
connessione fra il cedimento, spesso voluto, alla immoralità pubblica (il
cosiddetto malcostume) e la diffusione di fenomeni abnormi, quali violenza,
delinquenza, illegalità, mancato controllo degli impulsi più irrazionali
proprio perché le aberrazioni morali, culturali, legislative, sono conseguenza
della perdita della ragione, e la perdita della ragione è conseguenza della
perdita di Dio?.
In questo quadro poco edificante ma certamente realistico di giungla selvaggia,
quale futuro possono sperare di avere gli eventuali bambini adottati? Ogni
bambino ha il sacrosanto diritto ? diritto nativo - di avere due genitori
costituiti da un padre e da una madre, e pertanto strumentalizzare degli
esseri innocenti e indifesi come i bambini per soddisfare il desiderio di
due padri o due madri mancate, è un autentico crimine! E chi garantisce
che questi bambini, crescendo, non finiscano nello stesso letto dei loro
doppi e falsi ?padri? o ?madri? in un?orgia collettiva incontrollata che
nessuna legge potrà più arginare perché ormai sta diventando lecito tutto,
perfino la pedofilia quando il minore è consenziente? Questo è peggio di
una bomba atomica che incombe su tutta l?umanità perché ci si gioca non
solo la vita su questa terra, che è sempre breve, ma l?anima per tutta l?eternità!
Bisogna avere il coraggio di gridarlo da tutti i pulpiti e da tutte le tribune!
I piaceri su questa terra passano, come pure i dolori, ma terribile sarà
il giudizio di Dio verso coloro che vogliono stravolgere il diritto fondato
sulla legge naturale arrecando grave scandalo agli innocenti. Sarebbe meglio
per loro, afferma Cristo nel Vangelo, che si buttassero a mare con una grossa
pietra al collo! E saranno gli Angeli i loro accusatori davanti a Dio!
Una famiglia
2^ parte: OMOSESSUALITA? E CHIESA CATTOLICA
Il fenomeno della omosessualità, al di là del numero delle persone realmente
affette da questo problema, non può essere affrontato e risolto a seconda
della religione di appartenenza, ma deve essere visto innanzitutto alla
luce della ragione, di quella retta ragione che accomuna tutti gli uomini
quando non è traviata da preconcetti o da false ideologie. Pertanto, in
questa faccenda, come in altre del genere, la Chiesa ha il dovere di fare
presente che questo argomento non riguarda solamente la morale cristiana,
ma la ragione! E? innanzitutto un problema di razionalità e di legge naturale,
quella stessa legge voluta da Dio e inscritta nella natura. Si tratta semplicemente
di usare l?intelligenza per rispettare la verità delle cose, vale a dire,
l?ordine naturale, quell?ordine che non abbiamo voluto noi ma che ci siamo
trovati davanti quando siamo venuti al mondo. A nessuno verrebbe in mente
di chiedere ai cittadini con un referendum se vogliono abrogare la legge
di gravità per poter volare liberamente, o se preferiscono che sugli alberi
fioriscano panini imbottiti al posto delle solite mele, perché le cose stanno
così e dobbiamo accettarle così, che ci piaccia o no, nella certezza che
questo è per il nostro bene. Anche la legge morale che regola il comportamento
dell?uomo dotato di intelligenza e libertà, non è una legge esterna che
ci piomba addosso, arbitraria e discutibile, come può avvenire per le leggi
dello Stato, ma è una legge inscritta nella natura dell?uomo, quindi non
è un giogo pesante, ma è garanzia e protezione dell?essere umano nella sua
stessa realtà esistenziale. Nell?ambito delle unioni sessuali, l?uomo e
la donna sono stati creati con quelle particolari conformazioni anatomiche,
fisiologiche e psicologiche atte a formare la famiglia e a procreare. Pertanto
la famiglia non è un?invenzione della Chiesa, né dello Stato, neppure della
Società, è stato Dio a volere la famiglia quando disse nella Genesi ??E
Dio creò l?uomo a sua immagine, a immagine di Dio lo creò, maschio e femmina
li creò. Dio li benedisse e disse loro: ?siate fecondi e moltiplicatevi,
riempite la terra?. La Chiesa non fa altro che rispettare ciò che Dio ha
stabilito fin dall?eternità, imprimendolo nella legge naturale perché fosse
visibile a tutti.
Queste considerazioni stimolano la coscienza dell?uomo ad alcune doverose
riflessioni:
1) Il pericolo di considerare il comportamento omosessuale come normale
e lecito, bombardati come siamo, non tanto dalle rivendicazioni degli stessi
interessati i quali probabilmente vorrebbero essere lasciati in pace, ma
da forti pressioni esterne, le cosiddette ?lobbyes?, che incoraggiano e
ingigantiscono con mezzi propagandistici davvero scandalosi e immorali,
questi ed altri comportamenti analoghi, con la pretesa di elevarli a vere
e proprie istituzioni sociali, come pretendono i ?gay? che vogliono costituirsi
come identità socio-politica, soggetto di diritto. Viene così offerto una
specie di narcotico psicologico che affievolisce la coscienza e impedisce
agli interessati di uscire da questa schiavitù, anzi sono invitati a considerarsi
fieri ed orgogliosi del loro stato! Sappiamo che è la natura stessa a ribellarsi
a queste cose ritorcendosi contro l?uomo, anche con malattie gravissime,
fin troppo diffuse. Faccio un esempio chiaro: fino a pochi anni fa si vedevano
nei centri di trasfusione degli ospedali dei grandi cartelli che proibivano
severamente la donazione del sangue a coloro che nella loro vita avevano
avuto anche un solo rapporto omosessuale, perché il sangue poteva essere
infetto. Adesso questo discorso non certo secondario per l?incolumità della
gente è stato messo a tacere, ma non perché si sia trovato il farmaco della
guarigione, ma perché così hanno deciso le lobbyes!!!
2) In secondo luogo significa negare alla persona la capacità di superare
questo problema, in quanto è stato più volte confermato dagli studiosi che
questo comportamento, tranne casi rarissimi, non è congenito ma frutto di
una ?disfunzione psichica?, di cattive abitudini, o di esperienze negative,
o di reazione davanti all?aggressività di certi comportamenti femminili;
situazioni, comunque, dalle quali si può uscire. Prova ne sia che nel mondo
animale esistono malformazioni congenite di vario genere, ma non si è mai
verificato il caso di attrazioni e unioni omosessuali fra bestie, ciò vuol
dire che è una devianza che riguarda l?uomo non tanto nella sfera genetica,
difficilmente modificabile, quanto piuttosto in quella educativa e psicologica,
soggetta quindi all?influsso della volontà e pertanto passibile di cambiamento.
3) Significa inoltre non aver capito il ruolo della Chiesa e del cristiano,
che non è solo quello di alleviare pietosamente le ferite lasciando ?l?ammalato?
nella sua cancrena, bensì è quello di avere ?dell?ammalato? una stima e
una fiducia tali da saper usare anche il bisturi pur di farlo guarire. Compito
della Chiesa e del cristiano, che del resto sono consapevoli delle condizioni
di sofferenza di molti che devono lottare con queste difficoltà, è quello
di ricordare che c?è la Grazia di Dio che aiuta a vivere i Comandamenti
e che senza la Sua Grazia è difficile vivere non solo la castità ma qualunque
altra virtù, che la violazione costante dei Comandamenti di Dio comporta
sempre il rischio di autodistruggersi nella vita terrena e di mettere in
pericolo la salvezza eterna, e che infine, dà molta più gioia e gratificazione
una vita casta, anche se talvolta esige sacrificio e lotta, che una vita
di disordine sessuale, sia esso etero o omosessuale.
Iconografia sacra
Cosa intendono certi preti quando propongono una ?pastorale per omosessuali??
Intendono forse che la Chiesa si deve ?omologare? con la mentalità dei mass-media
dominanti, trovando per giunta la strada per eliminare gli inevitabili sensi
di colpa? Intende studiare il sistema per tacitare le coscienze, magari
dietro il tranquillante di qualche preghiera o di formali benedizioni? Non
so se lo scopo di queste ed altre iniziative per omosessuali sia quello
di fare il possibile per aiutare questi ragazzi ad uscire dal loro stato,
o solo quello di dar loro una pietosa comprensione, se non addirittura un
forte incoraggiamento perché non si sentano dei diversi! Sono gli stessi
ragazzi affetti da questo problema che desiderano uscirne perché non è la
gente che li discrimina, semmai è la loro coscienza che li rende inquieti
e desiderosi di essere liberati da queste catene, se qualcuno offre loro
una mano. Alla luce di queste verità ovvie, un cristiano anzi, ogni uomo
di retta coscienza, deve saper dire di no a tutti gli errori, a tutti i
vizi, a tutte le stupidità che ci vengono imposte dalla cultura dominante
che ha perso il ben dell?intelletto.
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