[Cm-roma] ah, dublino!

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Autor: no-oil@inventati.org
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Assunto: [Cm-roma] ah, dublino!
> bellino wrote
>
> non per criticare chi vuole andarci, ma non vi sembra una europresa per il
> culo?
>

sui dubbi espressi da paolo abbiamo a lungo discusso, vi giro, la mail con
cui ho presentato la questione in lista Snia, che ovviamente non è
risolutiva, ma presenta il nostro punto di vista e cosa ci ha spinto a
prebdere l'aereo

A fine Maggio si svolgerà a Dublino una conferenza dal titolo”Velocity 2005”
dedicata ai temi dello sviluppo della città intorno al modello, economico,
sociale, culturale e politico della bicicletta.
E’ una conferenza molto “istituzionale”, vi partecipano rappresentanti delle
amministrazioni, ma anche università, associazioni legate al mondo della
bici e
ai temi dell’ambiente e ong.

Un gruppo della vostra ciclofficina popolare preferita ( chiunque preferisca
l’angelo mai verrà crocifisso in piazzetta....o in caso della ciclofficina
macciharossa percosso con la criptonite) volerà fino a dublino per
presentare il
“modello ciclofficina popolare”: Per quale ragione?

Le ragioni, che abbiamo affrontato tra noi in maniera anche critica e
contraddittoria, sono molteplici: non è un incontro di passerella, non ci va,
non a caso, nessun politico italiano, anzi, in realtà non ci sono
partecipazioni
a titolo politico, è un incontro “tra tecnici”, o perlomeno tra realtà
seriamente interessate all’applicazione, pratica e su larga scala, della bici
come mezzo di tarsporto cittadino, molti dei temi sono realmente
interessanti,
si parla di viabilità in maniera operativa, è assente qualsiasi istanza
alternativa.
Nonostante al serietà delle intenzioni e il tema centrale sia “theme is the
recognition that each city is unique; its aspirations, culture, economy,
objectives etc. are non-standard; and the role of cycling in each city is
highly
variable.”, in realtà il modello che viene proposto, pur tra molte sfumature,
resta quello a senso unico della “metropoli del mercato”. Vogliamo portare
l’esperienza dei ciclisti romani, che vivono e pedalano nella metropoli forse
meno a misura di bici del mondo, e le ragioni che li hanno spinti a
realizzare
percorsi come le ciclofficine popolari, che si fondano SULLA SOSTENIBILITà
COME
CHIAVE DI VOLTA GENERALE, intendendo, non solo rinuncia all’auto e al
petrolio,
ma a tutti i sottoconsumi ad esso connessi, con una grande attenzione ai temi
dell’impatto zero e dell’uscita del circuito delle merci. Faremo un poster e
produrremo materiale sulla esperienza politica , sociale e umana cui ci ha
portato la bicicletta. Che non è un mezzo di trasporto come un altro, e non
vorremmo diventasse semplicemente un nuovo trend, o un nuovo business...(a
proposito....Avete notato quanto compaiano spesso le bici nelle
pubblicità...?)

Lo diremo tramite un delegato, Rossella,uno solo perchè l’accredito costa
nientemeno che 400 euri. (Abbiamo deciso di fare una colletta,e se poi sarà
possibile .magari una cenetta per recuperare i soldi, ma non mi va di
parlare di
denaro...ne parlano già troppo un sacco di ciclisti che conosco)
Mentre tutti noi ci accrediteremo come stampa, e passeremo il tempo a nostra
disposizione tampinando tutto e tutti, e forse, se non ci metteranno alla
porta,
improvvisando workshop per dimostrare come si trasformano i rottami in
fiammanti
biciclette...