trovo l'iniziativa particolarmente interessante. riflettere sul fenomeno migratorio attaverso il "primo rapporto sul diritto d'asilo in Italia, curato da ICS, e del rapporto sul lavoro stagionale dei migranti, curato da Medici Senza Frontiere", non può che essere un'occasione feconda, specialmente in presenza degli autorevoli relatori previsti. inoltre, per una regione che ha avuto (ha) il primato italiano della presenza di cpt - che qualcuno ancora chiama "centri di accoglienza" - e il triste ruolo di "trattenere", ossia incarcerare abusivamente, migliaia di migranti e richiedenti asilo, dichiarandosi "terra d'accoglienza", una riflessione di questo tipo non può che essere salutare. anche in considerazione delle contraddizioni che l'attraversano, tanto complesse da consigliare alle forze democratiche d'accantonare il tema migrazione in campagna elettorale, specialmente là dove i cpt operavano e con un processo penale in corso contro operatori "presunti violenti e millantatori", inopportunamente difesi da chi avrebbe dovuto avere il buon senso e la dignità di tacere. tuttavia c'è l'impegno a trasformare la puglia in "un'arca di pace", idea forza del compianto don tonino bello, ripresa e fatta propria dal nostro neo presidente vendola che ci fa ben sperare. un impegno arduo, ma per operare questa trasformazione dobbiamo porre le premesse per sciogliere le contraddizioni che attanagliano questa terra, diversamente ci impiglieremo. le migrazioni e gli interessi che l'avviluppano sono un buon punto d'osservazione e di partenza, in questa terra che si è assunto il ruolo di "laboratorio politico". in puglia gli "imprendotori della misericordia" - policrono gruppo di potere - si sono inventata un'"emergenza puglia" e della migrazione hanno fatto un business e una fonte per la creazione di consenso. intorno all'emergenza si sono costruite fortune e si è irrisa l'intelligenza democratica, consumando crimini contro la libertà di migliaia di persone. non mi riferisco a quelli faticosamente emersi (che la giustizia appurerà), ma a quelli che bisogna far emergere, sciogliendo le contraddizioni che attraversano le forze democratiche e dell'associazionismo solidale. intorno a questa impresa si sono riuniti molti soggetti, alcuni hanno diretto e baccanalato, altri hanno semplicemente taciuto, pur presenti e partecipi. in ognuno di questi templi dei diritti negati (cpt) si sono consumati soprusi, e i solo pochi emersi sono sufficienti per far rabbrividire. bisogna lavorare per capire la profondità, il collante e i fili di questi intrecci. chiunque abbia operato nei centri "sapeva", aveva il ruolo di opporsi ma ha taciuto. se costoro avessero rispettato il ruolo per cui stazionavano nei cpt tanti soprusi non si sarebbero consumati. se i diritti si sono potuti calpestare (come da rapporti noti e meno noti) è responsabilità di tutti costoro. nessun sillogismo, ma è indubbia la corresponsabilità. ora, vedo che tra i relatori candidati ad aprire confronto e riflessione c'è il CIR, un'associazione presente nei cpt (nulla contro la dr tanzariello, ovviamente, che peraltro reputo una persona simpatica e competente). tuttavia è doveroso vedere cosa ha fatto (e fa) il cir nei cpt. che ruolo ha avuto nel "regina pacis", per es., dov'era quando la gente veniva rimpatriata abusivamente a rischio della vita e cosa ha fatto perchè queste violenze non si consumassero, in tutti questi anni? nulla di personale, ma sono convinto che dalle contraddizioni di questa terra non si esce se non si fa chiarezza e un'arca di pace non può viaggiare sovraccarica di zavorra.
mi permetto di aggiungere che tutto ciò (come osservatorio provinciale sull'immigrazione) lo continuiamo a denunciare da anni; e non lo facciamo dopo esser passati per caso da un cpt, ma dopo averli monitorati per due anni (con la difficoltà che si può immaginare, cfr nè qui nè altrove, manni editore) ed esserci scontrati con le varie omertà, in tempi in cui costoro si erano autoproposti per il nobel e scorazzavano mercificando la solidarietà. siamo perciò felici di non essere più in smarcata solitudine e supportati da autorevoli personalità e associazioni, ma se non si fa chiarezza , rischiamo di affogare, per sempre, nella "retorica dell'accoglienza".
gigi perrone
- osservatorio provinciale sull'immigrazione - lecce
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From: alessandro presicce
To: la mailing-list del Lecce social forum
Sent: Friday, April 15, 2005 8:48 AM
Subject: [Lecce-sf] sabato 16 a Brindisi iniziativa su migranti
----- Original Message -----
From: Osservatorio sui balcani di Brindisi
To: br social ; :::_artistixnichi_:::
Sent: Thursday, April 14, 2005 10:46 PM
Subject: sabato 16 a Brindisi iniziativa su migranti
SABATO 16 APRILE A BRINDISI
GIORNATA ITINERANTE SULL'IMMIGRAZIONE
La prima tappa, che prevederà tra l'altro la presentazione del primo rapporto sul diritto d'asilo in Italia, curato da ICS, e del rapporto sul lavoro stagionale dei migranti curato da Medici Senza Frontiere, alla presenza inoltre del Padre Comboniano Alex Zanotelli sarà patrocinata dal Comune e dalla Provincia di Brindisi si svolgerà a Brindisi presso le Scuole Pie site in Via Tarantini ( nei pressi della vecchia questura ) con il seguente programma:
Auditorium Scuole Pie di Brindisi in Via Tarantini nei pressi della vecchia questura
Interverranno Ore 17.00
alla tavola rotonda sul tema
" Da clandestino ad essere umano "
Alex Zanotelli - Padre Comboniano
Giuseppe De Mola - Medici senza Frontiere
Don Raffaele Bruno - Associazione "LIBERA"
Maria Silvia Olivieri - I.C.S. ( Italian Consorsium of Solidariety)
Donatella Tanzariello - C.I.R. (Consiglio Italiano dei Rifugiati)
Rappresentante della Caritas di Brindisi
Moderatore :
Ibrahim ElSheik El Rashid - Associazione "ETNIE"
Ore 19.00
Incrocio dei corsi a Brindisi
"Performance sul tema " del Kollettivo Riscossa
Ore 20.30
All'interno del chiostro delle Scuole Pie
Spettacolo Teatrale
"KONFINE" del Teatro Minimo di Andria (BA)
Ore 22.00
Piazza Duomo
Concerto Musicale con i " Mama Roots "
Durante tutta la durata dell'evento saranno allestiti stands delle varie associazioni presso la Piazza di S. Pietro degli Schiavoni
"DA CLANDESTINO AD ESSERE UMANO"
BRINDISI E' ANCORA LA CITTA' DELL'ACCOGLIENZA?
Marzo 91, ventimila albanesi fuggono da un paese sconvolto da una grave crisi economica e politica e sbarcano a Brindisi in cerca di un futuro migliore; in quell'occasione la nostra città, nonostante i gravi problemi economici e sociali che l'affliggevano, fu capace di rispondere con il cuore all'emergenza creata da questo arrivo improvviso di migranti, guadagnandosi il titolo di " città dell'accoglienza".
Le ondate migratorie di massa degli anni 90 provocate dalle guerre che sconvolgevano l'altra parte dell'Adriatico sono state sostituite dagli arrivi scaglionati, se non individuali, di disperati, profughi, senza terra, spesso trasportati sulle nostre coste da criminali senza scrupoli , o anche costretti, dal marchio di "clandestino" a nascondersi in celle frigorifere o camion carichi di meloni rischiando spesso la vita o di esser scoperti dalla polizia di frontiera ed immediatamente respinti.
Quante e quali sono le cronache dolorose che avvengono su quei pochi metri di banchina del nostro porto ?
Può questa città esser ricordata, da esseri umani che tra mille sofferenze hanno valicato mari e monti, solo con il rifiuto dettato dalla ragion di Stato?
Può ancor oggi, a distanza di 15 anni da quella prima migrazione, non esservi in città una struttura che sia degna di un nome di Centro di accoglienza di migranti?
Con il crescere nel nostro territorio del fenomeno dei lavoratori "stagionali", quali sono le risposte di civiltà da dare ad esso?
La Rete di Lilliput di Brindisi e altre associazioni promuovono l'iniziativa del 16 aprile 2005 per far incontrare insieme associazioni , soggetti ed istituzioni che lavorano od hanno competenza nel campo per provare a dare delle risposte a queste domande ed interrogarsi sul ruolo di questa città, porta privilegiata sull'Oriente ed il Mediterraneo.
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