Non credo di essere stato lunico ad aver assistito a questa kermesse elettorale con un senso di fastidio che è diventato via via smarrimento, forse percè sono tra quelli segnati dallesperienza del 2001 e dal tentativo di porre al centro dellazione i grandi temi.
In questi ultimi mesi mi sono trovato immerso in un markering di facce, nel vuoto pneumatico delle idee.
Sul palcoscenico quelli che stanno al gioco, fuori tutti i soggetti sociali, al massimo alcuni a far da comparsa sui manifesti.
I partiti e le liste della gente non solo rubano la scena ma sequestrano anche i temi delle nostre battaglie, li agitano ridotti a slogan svuotati da ogni concretezza, pronti a lasciarli cadere immediatamente dopo il voto in nome del realismo, della governabilità ecc. ecc.
Il messaggio del post-votum è:
Avete fatto le crocette sulla scheda? Bravi, avete fatto la vostra parte, adesso lasciateci lavorare.
E dietro le quinte le lobby che hanno puntato sul cavallo giusto (insieme a quelle che hanno puntato su entrambi) e che hanno anticipato la scandalosa quantità di denaro che lo show ha consumato (e che recupereranno con i rimborsi) pronte a riscuotere i meritati dividendi, in senso lato.
Il tema della difesa della scuola pubblica è stato uno dei più importanti terreni di scontro politico nella nostra città e regione. Ha visto la grande stagione dei buoni scuola, aperta dalla manifestazione del 14 dicembre 2001, continuata fino alla sconfitta nel referendum del 27 aprile 2003 ma che ha visto comunque una risposta di massa del popolo della sinistra. Poi la mobilitazione contro la riforma Moratti, inaugurata dal presidio del 26 settembre 2002 e tuttora in piedi attraverso centinaia di iniziative, lultima oggi allistituto professionale Bergese.
A mio giudizio (ma forse non sono obiettivo) complessivamente la più grande campagna di massa autogestita a cui abbiamo assistito in questi ultimi anni nella nostra regione.
Che spazio, che peso ha avuto tutto ciò nella recente campagna elettorale?
Poco o niente, qualche frasetta ambigua nei programmi.
E invece si costruisce una squadra vincente con un vicepresidente organicamente espressione delle scuole private cattoliche, che come consigliere regionale, pur essendo allopposizione, ha votato e sostenuto la legge sui buoni scuola. E si costruisce una lista civica con capolista e fiore allocchiello un figuro che in qualità di assessore della giunta Biasotti ha sostenuto fieramente in consiglio regionale la legge sui buoni scuola, argomentando con finezza ed efficacia ( frasi estratte dal verbale):
Il problema grave della sinistra è che sostanzialmente, in questi anni, la scuola pubblica è stata demolita sistematicamente; ne è stata demolita la qualità attraverso un processo di progressiva demericratizzazione: demeritocrazia degli studenti, demeritocrazia dei processi di selezione del personale docente....
Molti genitori e molte famiglie ormai mandano i figli alla scuola privata perchè la scuola pubblica è diventata infrequentabile. Quindi la scuola pubblica si uccide da sola, con lappoggio della sinistra..
Mi fermo qui, dico solo che non intendo assistere a tutto ciò senza fare nulla, appoggio la proposta di Anton Maria e spero che, insieme ai tanti o pochi che si dimostreranno interessati, si possa aprire qualche spiraglio per rendere laria un pò più respirabile.
piero sarolli
________________________________________________________________________
Cerchi un laboratorio fotografico aperto 24 ore su 24?
Stampa le tue foto digitali su Kataweb e le ricevi a domicilio in 48 ore.
http://www.kataweb.it/foto