R: [Consumo critico - Milano Social Forum] Terra resistente

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Autor: uqbar
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Temat: R: [Consumo critico - Milano Social Forum] Terra resistente
Dove si trova Gemonio e il parco? Come ci si arriva da Piacenza?
Grazie Paolo
-----Messaggio originale-----
Da: consumo-critico-msf-bounces@???
[mailto:consumo-critico-msf-bounces@inventati.org]Per conto di
andrea_cip@???
Inviato: venerdì 8 aprile 2005 23.10
A: maltrainsema@???; intergas@???;
consumo-critico-msf@???; sveglia_cittastudi@???
Oggetto: [Consumo critico - Milano Social Forum] Terra resistente


Domenica 24 aprile h 15.00
Parco feste di Gemonio



Assemblea aperta: tra contadini ecologici locali, consumatori, gruppi d’
acquisto


Resistere all’agricoltura industriale per ottenere cibi sicuri, cura del
territorio ed equità nello scambio dei beni significa riportare nell’ambito
delle relazioni umane tutte le nostre azioni quotidiane e le loro
conseguenze anche più lontane.
Significa salvaguardare e promuovere la piccola agricoltura contadina,
basata sul lavoro e non sulla speculazione finanziaria, in equilibrio con
il territorio che la mantiene e che rende unici i suoi prodotti, alla faccia
dei mille standard e dei cibi di plastica che ci vogliono far comprare e
ingoiare.
Significa vivere il territorio con coscienza, recuperandone la conoscenza
e intessendo reti che ci liberino dalla dipendenza delle catene commerciali.
Significa intavolare relazioni di fiducia in un ambito locale, basate
sulla conoscenza diretta, permettendo un equo scambio di prodotti e servizi,
senza la mediazione degli esperti di turno pronti a impadronirsi di ogni
nuovo settore che prometta lucrosi affari.

Per questo troviamoci faccia a faccia, rivendicando il nostro ruolo di
persone e non di attori passivi, ripopoliamo gli spazi e i luoghi che ci
vengono sottratti dal consumo industriale e creiamoci le alternative a un
mondo di sfruttamento che ci piace sempre meno.
Per un equo scambio di prodotti agricoli sani, che permettano giusti
ricavati ai lavoratori e prezzi accessibili ai consumatori.
Per la salvaguardia dei territori e delle loro particolarità.
Contro l’ omologazione industriale e l’ annientamento del gusto.

Il cibo non è una merce, non si fa nelle fabbriche.
Noi questo schifo non ce lo mangiamo più!



Resistenza in festa 2005
Presenta:

Terra resistente



Venerdì 22 aprile h 21.00:
‘Pueblos vivos’: Itoiz, storia di un ‘pueblo’ in lotta per la vita

Sabato 23 aprile h 17.00: Agricoltura globale: quali conseguenze nella
rincorsa al profitto infinito?

Domenica 24 aprile h 15.00 Assemblea aperta: tra contadini ecologici
locali, consumatori, gruppi d’acquisto.



  Durante i tre giorni:
  #cucina popolare con i prodotti ecologici locali       acquistati
direttamente dai piccoli produttori:  verdure, formaggi, farine, carni…
  #pizza con forno a legna
  #birra artigianale non pastorizzata (birrificio di Lambrate)
  #vini del cicuito Critical Wine
  Venerdì 22 aprile h 21.00
  Circolo di Laveno. Proiezione video:



‘Pueblos vivos’
Itoiz, storia di un ‘pueblo’ in lotta per la vita


La storia della diga di Itoiz, un feroce attacco al territorio e agli
abitanti del Pireneo dell’alta Navarra, nel cuore dell’europa ‘civile’, in
uno dei suoi momenti più cruenti: lo sgombero e la distruzione di due paesi
non ancora abbandonati dai propri abitanti, che decidono di resistere all’
avanzata delle ruspe sulle proprie case.
Un chiaro esempio di ‘sviluppo’, che come il Vajont, come il treno ad alta
velocità (tav) non lascia dubbi su per chi siano i decantati vantaggi di
tali opere e su chi ne paghi le conseguenze.
Un video inedito in italia, poco conosciuto anche in Spagna, che documenta
i soprusi della polizia e le testimoninze dei vecchi contadini scacciati
dalle case natali in una serie di immagini di forte impatto.
Duarata circa 1 ora.
Sabato 23 aprile h 17.00
Parco feste di Gemonio. Dibattito:


Agricoltura globale:
quali conseguenze nella rincorsa al profitto infinito?


Mille mali per una sola, pericolosa causa: la liberalizzazione dei mercati
in cerca di massimi guadagni si percuote in molti modi e ambiti, ma i
risultati sono spesso gli stessi.
Così vediamo come, in ambito europeo e quindi anche locale, le direttive
della politica agricola comune (pac) premino la produzione industriale e
quantitativa di prodotti per asservire la trasformazione agroindustriale (a
descapito dei piccoli produttori che salvaguardano il territorio) rendendo
possibile pratiche di dumping (vendita di prodotti sottocosto) nei confronti
dei mercati dei paesi più poveri che rimangono quindi esclusi dai nostri
mercati. Lo stesso vale per gli Stati Uniti, con la farm bill di Bush, altro
sistema di aiuti interno e altamente protezionista.
Anche guardando fuori dall’ Europa e dal Nordamerica la situazione è
chiara: ne sono un caso le lotte dei contadini Sem Terra,in Brasile, o i
risultati della monocultura da esportazione in Argentina, sotto la duplice
sudditanza del mercato globale e degli ogm, complici nell’ immiserimento di
un intero popolo.
Ed è proprio l’ultima frontiera del dominio, l’ ingegneria genetica, che
si sta impossessando a suon di brevetti dei diritti di proprietà sulla vita,
creando conseguenze irrimediabili per la terra e i popoli.
Quali possibili soluzioni a questo scenario? Ci sono vie di uscita?
Un dibattito che partendo da diverse esperienze delinei con chiarezza le
cause del peggioramento progressivo delle condizioni di vita sul pianeta, in
un processo che lega indissolubilmente il nord con il sud del mondo.

h. 18.30 aperitivo:
Degustazione di vini biologici dal circuito Critical Wine


I vignaioli Critical wine promuovono una serie di proposte interessanti ,
tra le quali:
“Autocertificazione, prezzo sorgente: idee efficaci in grado di
trasformare i rapporti di produzione e renderne visibili le contraddizioni.
All’ insegna della massima tracciabilità di prodotti e prezzi, della qualità
dei prodotti e delle relazioni sociali.
Acquisire una sensibilità planetaria come atto di resistenza contro la
distruzione dei sapori, l’annichilimento dei saperi, la deprivazione
sensoriale, l’ idiotizzazione di produttori e consumatori.
Concepire che l’ insensatezza planetaria deriva dai rapporti di
produzione, ovvero dalle modalità con le quali gli uomini producono e si
relazionano tra loro.
Tramutare in atti il rifiuto di produrre e consumare l’infelicità del
mondo.”

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