[NuovoLaboratorio] Caro Sindaco Pericu, perche' dimentica la…

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Autore: antonio bruno
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Oggetto: [NuovoLaboratorio] Caro Sindaco Pericu, perche' dimentica la Diaz?
Carta

Signor sindaco, signori assessori,
è passata una settimana dalla prima udienza del processo per i fatti
avvenuti alla scuola Diaz il 21 luglio 2001, e abbiamo atteso invano un
segnale da parte vostra. In aula, mercoledì 6 aprile, abbiamo notato con
amarezza l'assenza del Comune fra le parti civili. Speravamo sinceramente
di vedere l'amministrazione comunale, nei modi e coi limiti previsti dalla
legge, a fianco delle 93 persone che quella notte di quasi quattro anni fa
subirono in questa città violenze e abusi indegni di uno stato democratico.
Alcune di queste 93 persone erano presenti all'udienza ma ancora una volta
hanno avvertito un senso di solitudine. Queste persone hanno di Genova
un'immagine distorta: associano la città alla caduta verticale dei diritti
civili avvenuta durante il G8, e forse non ne conoscono il nobile e
glorioso passato di baluardo antifascista e democratico. Sappiamo, per
averne avuto innumerevoli testimonianze in questi anni, che la cittadinanza
genovese è dalla parte di chi alla Diaz - e non solo lì - subì violenze
ingiustificate e fu privato dei più elementari diritti umani e civili,
perciò ci saremmo aspettati di vedere il Comune presente in tribunale per
costituirsi come parte civile.
I motivi per compiere questa scelta non mancano e più volte se ne è parlato
anche pubblicamente. Lei stesso, signor sindaco, circa un anno fa accennò
alla volontà del Comune di costituirsi come parte civile per i danni
materiali subiti durante l'irruzione della polizia alla scuola Diaz. Noi
crediamo che si potrebbe fare di più, riferendosi anche ai danni morali e
di immagine inflitti alla città, associata ormai nel mondo alle brutali
violenze del G8, ma naturalmente non possiamo sostituirci al consiglio
comunale e alla giunta nel compiere questa valutazione. Possiamo però
chiedere a lei, signor sindaco, e alla sua giunta, di non tirarsi indietro,
di non sfuggire alle responsabilità che toccano a un Comune che ha una così
importante tradizione democratica e progressista.
Il processo per i fatti della Diaz è un passaggio cruciale nella battaglia
per la tutela delle garanzie costituzionali. Un episodio così grave non può
restare impunito senza minare la credibilità della polizia di Stato e delle
istituzioni democratiche, perciò la ricerca di verità e giustizia
dev'essere uno sforzo collettivo, che può e deve cominciare in tribunale.
E' per queste ragioni che le 93 persone che il 21 luglio 2001 furono
brutalmente aggredite e ingiustamente arrestate non si sono arrese e
continuano a battersi secondo le regole della democrazia e del diritto. E'
per queste ragioni che si sono costituite come parti civili. Sono le stesse
ragioni che dovrebbero spingere il Comune di Genova a fare altrettanto.
In attesa di un cortese riscontro, vi inviamo i nostri saluti

COMITATO VERITA' E GIUSTIZIA PER GENOVA
Genova, 13 aprile 2005

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"Eppure il vento soffia ancora...."

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(luglio 2001).
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