Non lo diciamo noi ma un autorevole fonte di Confindustria gia' nel 2004 ...
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"Il mondo in riserva?
LAgenzia internazionale dellenergia invita tutte le parti a concertarsi
per mettere a punto un sistema di raccolta dati sulle riserve di petrolio e
di gas universalmente riconosciuto, trasparente, coerente e completo. I
dubbi sullaccuratezza delle stime delle riserve potrebbero infatti
compromettere la fiducia degli investitori e rallentare gli investimenti.
Il Rapporto Aie suona al 2030 come una smentita alla scuola dei pessimisti
ma la questione sollevata dal cosiddetto «picco di Hubbert» merita qualche
parola in più. Ne parla l'agile, ma documentato libro di David Goodstein
«Il mondo in riserva», pubblicato nel 2004 da Università Bocconi Editore,
il marchio di Egea per l'alta divulgazione culturale (pagine 143, euro
17,00). King Hubbert, geofisico della Shell Oil Company, negli anni 50
predisse che la quantità di petrolio che poteve essere estratta dai pozzi
statunitensi avrebbe raggiunto un massimo intorno al 1970 per poi calare
rapidamente.
All'epoca «la previsione ricevette lo scherno dei colleghi - scrive
Goodstein - ma alla fine si rivelò esatta: l'estrazione di petrolio negli
Stati Uniti raggiunse il culmine nel 1970 con nove milioni di barili al
giorno e da allora ha continuato a diminuire (oggi siamo sui 7,5 milioni di
barili, ndr)». Di recente diversi geologi hanno applicato le tecniche di
Hubbert alla produzione petrolifera mondiale. I dati su cui si fonda sono
oggetto di disputa, ma i seguaci di Hubbert sono riusciti a stabilire
almeno un punto fermo: l'offerta di combustibili fossili cresce da zero
fino a un massino, poi è destinata a calare per sempre.
Secondo le stime della Bp (che ha un sito web con molte informazioni utili:
www.bp.com) il rapporto fra le riserve note di petrolio e il tasso di
consumo è di 40 anni; per il gas naturale gli anni diventano sessanta. Ma
la differenza essenziale fra la previsione della scuola di Hubbert e di
quella della Bp non è sul petrolio disponibile (1.030 miliardi di barili di
riserve conosciute nel 2001) quanto sulla velocità con cui le consumiamo:
per la Bp non ci sarebbero problemi per 40 anni (60 per il gas), la
previsione di Hubbert recita invece che giunti al "picco" (cioè quando
avremo consumato metà del petrolio mai esistito sulla Terra) i giacimenti
esistenti si esauriranno a un ritmo più veloce di quanto i nuovi giacimenti
possono essere messi in produzione."
Inoltre:
In 2005 alarme petrolio
La corsa dei prezzi dell'oro nero impatta sull'economia mondiale.
Le opinioni degli analisti, l'evoluzione delle tecnologie e i riflessi sul
mercato.
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