[Lecce-sf] PER UN CANTIERE REGIONALE

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Szerző: Silverio Tomeo
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Tárgy: [Lecce-sf] PER UN CANTIERE REGIONALE
PER UN CANTIERE REGIONALE della NUOVA PUGLIA

Il ruolo di associazioni, movimenti anche molecolari, reti sociali, comitati spontanei, è stato portante in tutta la "catena destinale" della sconfitta della destra in Puglia alle regionali. Ora si tratterà di gestire una vittoria della "Puglia migliore". Intanto questa rete associativa, che è forse la vera novità della situazione, non deve smobilitare per lasciare il passo a una soggettività del politico legittima ma unilaterale, ma rimarcare autonomia culturale e intrinseca politicità del sociale e ruolo della cittadinanza attiva. A Lecce, ad esempio, i comitati pro-Vendola e i giovani artisti per adesso non hanno intenzione di smobilitare. E' evidente che comitati ad hoc, raggiunto l'obiettivo, devono riflettere sulla forma-associativa, procedere per campagne, e lo stesso Nichi suggeriva a questa insorgenza giovanile che la prima campagna è quella per la democrazia partecitativa, che accompagni la nascita della giunta, ne sottolinei il programma innovativo, vigili sulle procedure e la qualità. La Puglia - suo malgrado - è divenuta caso paradigmatico nazionale, cantiere di buone pratiche, di innovazione della democrazia e riforma dal basso della politica. Se ne siamo capaci e consapevoli dobbiamo giocare positivamente tale questione. Altrimenti la politica nazionale, anche quella del centrosinistra o parte di esso, potrebbe essere tentata di "normalizzare" la primizia pugliese.

Le idee che stanno avendo corso in questi giorni nei comitati del leccese vanno nella direzione soprattutto di "cantieri diffusi per la cultura", per una idea di promozione culturale diffusa sul territorio, ma anche per il ruolo di proiezione mediterranea della nostra penisola. Su cultura e mediterraneo Nichi Vendola assicura tuttora l'intenzione di procedere in maniera innovativa, sempre che su questo ed altro non si attivino interdizioni e politicismi. Ma le questioni sono certamente più ampie: Puglia arca di pace, smilitarizzazione del nostro territorio, no ai CPT e pratiche reali di accoglienza e diritti per i migranti, questione dei beni pubblici a partire dall'acquedotto pugliese, salario di cittadinanza, lotta al nero e al sommerso, precarizzazione del lavoro, spazio pubblico e sociale, turismo-ambiente-trasporti-altroconsumo-agricoltura di qualità-comparti industriali, welfare regionale e politiche territoriali. Insomma si tratterebbe di scegliere quattro-cinque assi programmatiche su cui chiamarsi a riflettere, su un modello aperto di cantieri pugliesi, ad esempio promuovendo a Bari un convegno di due giorni su una piattaforma interlocutoria minima ma chiara, a cura delle associazioni, delle reti, dei comitati.

L'ARCI, la rete delle "città plurali", la "rete no CPT", FIOM, CGIL, COBAS, qualche rivista che pure esiste come "l'imPAZiente" nel Salento, primavera radio di Taranto, i Comitati che non vogliono smobilitare, gli artisti x Nichi, Peacelink di Taranto, singole personalità della cultura e dell'impegno pacifista, apporti nazionali di riviste come "carta", l'apporto delle università pugliesi. Una rete così potrebbe assumere da subito l'iniziativa, senza mortificare la spontaneità di nessuno o sostituirsi impropiamente ad altre grandi e piccole manovre. Pe quanto bisogna sapere quanto sia difficile tale raccordo, in quanto non abbiamo autorevoli riviste regionali, mentre abbiamo un divario tra associazionismo strutturato e reti e movimenti molecolari, e ancora residui tentativi di colonizzazione dei partiti della nuova società civile autoorganizzata. Se la cosa appare ragionevole e possibile bisognerebbe lavorarci sin da ora, in una coordinazione regionale, poichè è adesso questa la nuova dimensione della vicenda.


Silverio Tomeo
ARCI-Lecce

Lecce, 12 aprile 2005
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