Per la Napoli MayDay 005
il precariato che si ribella
Negli ultimi anni abbiamo espresso la nostra ribellione alla precarietà in
molteplici azioni e interventi sociali. Tanti i conflitti aperti e
inseguiti dai movimenti di questa regione, le azioni effettuate in
questultimo anno politico: dal «reddito per tutti, guerra per nessuno»
alle spese sociali contro il caro-vita; dalle azioni per la gratuità dei
trasporti alle lotte spontanee e popolari contro il piano regionale dei
rifiuti per unalternativa di riciclaggio sostenibile; dal no!,
incontrovertibile, alla privatizzazione dellacqua e delle altre risorse
pubbliche, agli scioperi degli operatori sociali; e poi le battaglie
storiche per la formazione ed il lavoro dei movimenti dei disoccupati;
quelle dei migranti contro lapartheid; le iniziative per il copy-left, la
difesa degli spazi occupati, il rilancio delle autogestioni; ed ancora
altro.
Tutto ciò, a nostro parere, si inscrive nellampia e trasversale lotta
alla precarietà, vale a dire alla precarizzazione tout court della vita,
che investe in maniera sempre più estesa la società.
Tuttavia nonostante l affermarsi di una tendenza comune alla riduzione di
diritti lavorativi e garanzie sociali, il parallelo aumento di infortuni e
morti sul lavoro, qui la precarietà si declina innanzitutto come lavoro
nero, ricattato, quindi assoggettato a lavori e lavoretti.
Pensiamo che i movimenti debbano oggi compiere uno scarto di cui hanno le
potenzialità, ma che finora non sono stati capaci di realizzare, sia per
l enorme differenziazione e divisione nelle condizioni lavorative, che
per l assenza di concrete sperimentazioni . Uno sforzo capace di
intercettare i molteplici bisogni, di ascoltare la polifonia del
precariato metropolitano e, al contempo, di dare voce ad una nuova
stagione di lotte per affermare il diritto alla garanzia ed alla
continuità del reddito lavoro o non lavoro. Più in generale crediamo che i
movimenti, le realtà dell autorganizzazione debbano imparare a parlare il
lessico del precariato e immaginare nuove forme del conflitto capaci di
affermare il diritto per ognuno e tutti ad un esistenza dignitosa.
In occasione del 1° maggio 2005 a Milano, Palermo, LAquila, Barcellona,
Malaga, Amburgo, Parigi, Londra, Helsinki, Dublino e Berlino, si svolgerà,
in contemporanea, lEuroMayDay 005. Varie forme di autorganizzazione del
precariato, che già operano nelle singole realtà nazionali, hanno
consolidato rapporti e relazioni enucleandole sotto un unico motivo «il
precariato europeo si ribella». Ciò che li e ci accomuna è la precarietà
che, sebbene nelle sue specificità e diversità, è parte integrante e
centrale dello spazio pubblico europeo e, quindi, tende sempre più a
caratterizzare in modo strutturale il processo europeo di accumulazione e
la regolazione dei rapporti di lavoro. Daltronde, allo smantellamento dei
sistemi di welfare e di sostegno indiretto al reddito, comuni a molti
paesi dellEuropa continentale e del Nord, si accompagna il processo di
individualizzazione del rapporto di lavoro, la precarietà reddituale e,
dunque, lincremento di ricattabilità e lestensione della giornata
lavorativa. Contemporaneamente con la direttiva Bolkenstein si tenta di
privatizzare servizi e risorse e deregolamentare in maniera definitiva il
mercato del lavoro a livello europeo.
Contro tutto questo nella giornata del 1 Maggio lo spettro di un nuovo
movimento operaio, si aggirerà per lEuropa, il movimento dei precari.
Così, se lo spazio del conflitto e dellazione sindacale non può più darsi
solo nei luoghi di lavoro, sempre più frammentati e indefinibili, ma anche
e soprattutto nei territori, di contro, la nostra prassi politica deve
giocoforza parlare la lingua del precariato e attraversarne i suoi
territori.
Ciò che qui si propone è di compartecipare alla costruzione della MayDay
Parade del Precariato che si ribella a Napoli, inscrivendola nel più ampio
circuito delle reti autorganizzate del precariato dellEuroMayDay 005.
Così, attraverso essa comunicare al precariato di questa città e
attraversarne i suoi luoghi, immaginandone la costruzione come un percorso
aperto, in cui soggetti e lotte precarie possano intrecciarsi. I quali,
nella serata del 1° maggio, mediante un corteo ludico e comunicativo
(parade), provochino «agitazione gioiosa e resistenza ludica
alloppressione» e diano forma ad una comunicazioneguerriglia che spazzi
via la supposta naturalezza e ovvietà dellordine dominante e, in primo
luogo, sovverta la legittimità che in questa regione vige intorno al
lavoro precario, alla precaria vivibilità sociale, alla precaria
accessibilità ai trasporti, alla casa, alla cultura, al sapere
e, in luogo
di essi, apra spazi per nuove utopie.
Per la Napoli MayDay 005
il precariato che si ribella
Assemblea Mercoledì 6 aprile ore 18,
Lab. Occ. SKA, P. zza del Gesù
Area Antagonista Campana, Centri sociali della Campania, individualità
sparse
Per info : info@???
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