Mercoledi 6 aprile si è tenuta a Roma la riunione nazionale del Comitato per il ritiro dei militari italiani dallIraq. Complessivamente positiva la valutazione sulla riuscita della manifestazione nazionale del 19 marzo che ha visto esprimersi concretamente lautonomia politica ed organizzativa del movimento contro la guerra, una ottima gestione di tutti gli aspetti e degli obiettivi della manifestazione (inclusa la protesta sotto Palazzo Chigi) e laffermazione finalmente di una piattaforma più avanzata che ha sintonizzato il movimento italiano con quello internazionale.
1) La valutazione sugli esiti e le conseguenze delle elezioni hanno messo in evidenza due aspetti: la soddisfazione per la sconfitta del governo Berlusconi ma anche la totale assenza della guerra e del ritiro dei militari dallIraq dal confronto/scontro tra lopposizione e il governo e dallagenda politica dei prossimi mesi da parte dei partiti dellopposizione.. Presentando i punti su cui lopposizione intende incalzare il governo, Romano Prodi ha citato le riforme costituzionali, la RAI, i conti pubblici, la giustizia ma non ha detto una sola parola sul disimpegno dellItalia dalla guerra e dalloccupazione dallIraq. E dunque un segnale preoccupante che rende fortemente necessaria la mobilitazione per impedire che la guerra o una concezione routinaria della guerra venga espulsa dallagenda politica dei prossimi mesi. E qualcosa di più di un errore politico.
2) Sul piano delle iniziative è stata presentata lipotesi di rendere operativa la proposta della accampata nei pressi dei palazzi del governo per dare vita ad un punto stabile di pressione, controinformazione, visibilità della mobilitazione per il ritiro dei militari italiani dallIraq. Si tratta di verificare forze, disponibilità e fattibilità della proposta.
3) La campagna contro le basi militari continua ad andare avanti. Si è costituito il Comitato contro la base di Camp Darby con caratteristiche regionali che terrà una manifestazione alla base il prossimo 25 aprile. Il 26 e 27 aprile sono previste due iniziative in Sardegna con Walden Bello nel quadro della campagna internazionale contro le basi militari. E in cantiere un convegno a Napoli contro la militarizzazione del territorio che possa facilitare la partecipazione delle realtà meridionali e rafforzare il fronte sud del movimento contro le basi. E in discussione lipotesi di una manifestazione nazionale contro le basi militari da discutere con tutto il movimento e di cui va verificata la praticabilità del luogo dove tenerla (comunque a ridosso di una base militare significativa del sistema USA/NATO nel nostro paese, soprattutto dopo la denuncia della presenza di armi nucleari operative dentro alcune basi).
4) Sta emergendo lesigenza di un momento di confronto nazionale (una assemblea di movimento) tra tutti i soggetti che hanno promosso e partecipato alla manifestazione del 19 marzo che ha indubbiamente segnato un passaggio importante nel movimento no war in Italia.
5) E stato deciso di promuovere per la seconda metà di maggio un convegno su Informazione-ideologia e guerra nel quale aprire il confronto tra il movimento no war e settori del mondo dellinformazione per cominciare a discutere anche delle strategie di attacco del movimento rispetto allo tsunami informativo denunciato da Giulietto Chiesa. Un convegno che fornisca ai vari segmenti del movimento degli stimoli e degli strumenti culturali tesi a rafforzarne lautonomia politica.
A risentirci presto. La guerra non à finita. Non cesseremo di lottare contro la guerra.
Il Comitato per il ritiro dei militari italiani dallIraq
viadalliraqora@???
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NOCC,
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