Riceviamo e inoltriamo....
La strada del cambiamento è lunga, lo sapevamo, ma il cammino di questi anni, da Genova in poi, qualcosa di importante ha prodotto: ha saputo unire esperienze, sensibilità e identità culturali diverse, elaborare linguaggi e obiettivi comuni, costruire relazioni, ha promosso nuova partecipazione e rappresentanza sociale, ha contribuito alla diffusione di un nuovo senso comune dei valori di pace, diritti, giustizia sociale. Anche per questo il campo di forze che rifiuta un sistema fondato sull?ingiustizia è cresciuto, nel paese e anche nella nostra realtà lucchese. E? cresciuto fra i cittadini e le cittadine, fra le organizzazioni sociali e anche fra le forze politiche. Di fronte poi alla demolizione delle istituzioni democratiche e al dissesto economico e sociale provocati dal governo delle destre non possiamo che essere consapevoli dell?urgenza di un?alternativa che ci restituisca fiducia e speranza di futuro. Ma per questo non sono sufficienti i pur necessari accordi elettorali per battere là Berlusconi e qui Fazzi : serve un progetto di cambiamento concreto, radicato, credibile. Occorre ripensare idee e valori, ritrovare la capacità di proporre una diversa visione del mondo, una idea di società, un modello di sviluppo alternativo al liberismo. Il ripudio della guerra (comunque mascherata), l?impegno per il disarmo e la riduzione delle spese militari, la difesa dei beni comuni contro le privatizzazioni, la lotta contro la precarietà per il diritto al lavoro e al reddito, l?affermazione piena dei diritti dei migranti e la chiusura dei ?centri di permanenza temporanea?, la democrazia partecipativa, sono temi fondamentali, elementi naturali del programma di uno schieramento vasto che nei fatti già esiste e che forse ha solo bisogno di ritrovarsi. Perché il bisogno dell?alternativa non è una costruzione politica astratta, è vissuto da tanti cittadini come un?urgenza nella vita di tutti i giorni, nel disagio quotidiano, nella precarietà, nella solitudine del deserto sociale e culturale di questi anni difficili. Il primo passo è riformare la politica, romperne l?isolamento, aprirla alla partecipazione, restituirle una dimensione etica e di servizio alla comunità. Verso questo obiettivo spingeva il popolo dei movimenti che, anche se oggi non riempie le piazze come un anno fa, non è scomparso né tornato a casa. Lavora nelle mille esperienze dei territori, segue e si informa, è disponibile a rimettersi in gioco e aspetta una chiamata credibile. Noi pensiamo che un pensiero di alternativa può cominciare a ricomporsi, dobbiamo iniziare a costruire le sedi di confronto. Il primo passo potrebbe essere dotarci di un luogo, un cantiere, un laboratorio, un centro di raccolta delle esperienze, di ricerca e di elaborazione di programmi e proposte, anche legislative, che in maniera autorevole, possa parlare a voce alta e in autonomia, anche nei confronti di un futuro governo di centrosinistra.
Per questo motivo abbiamo pensato di invitare forze politiche, sindacato, organizzazioni, associazioni, comitati e cittadini in genere ad un primo appuntamento:
VENERDI? 15 APRILE alle ore 21
Nella nostra sede di via S.G. Galgani 46
nel quale verificare la fattibilità e la disponibilità a dare il via ad un percorso in cui sperimentare nuove forme del fare politica.
Arci Nuova Associazione
Beppe Corso
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