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L DRAMMA DEL G8
Quattro anni dopo il sanguinoso blitz il dibattimento resta al palo. E il
rischio prescrizione diventa più concreto
Botte alla Diaz, processo fantasma
Udienza subito rinviata, si profila lo slittamento a ottobre
MASSIMO CALANDRI
IL PROCESSO «scomodo» rischia di slittare di sei mesi almeno, ispessendo il
fantasma della prescrizione. Come se ce ne fosse bisogno, a quattro anni
dai delitti e con un nuovo, prossimo tentativo degli imputati di spostare
il dibattimento a Torino: mossa scontata, già bocciata in passato dalla
Cassazione, ma che come minimo farà perdere altro tempo. Evidentemente
questo è un processo che non s´ha da fare, denunciano le vittime.
Sgradevole, ingombrante, rognoso: proprio come il G8 del luglio 2001. Sarà
per questo che la società, e soprattutto la città, sembrano aver rimosso la
vergogna dell´assalto alla scuola Diaz. Nel momento in cui sul banco degli
imputati finiscono i più noti investigatori italiani, accusati di aver
ignobilmente truccato le carte, ecco che tutti si squagliano. Così il
Comune di Genova, che non si è costituito parte civile. Così gli
amministratori e i politici del capoluogo ligure, che evitano inquieti
l´argomento. E allora non può stupire più di tanto il rinvio pronunciato
ieri mattina dal presidente della terza sezione del tribunale, Bernardo Di
Mattei: che chiude la prima, brevissima udienza del processo per il
sanguinario assalto alla scuola Diaz dando appuntamento al prossimo 19
maggio. «Ma considerate che poi ci rivedremo ad ottobre», spiega. Un
plurale alquanto singolare, dal momento che Di Mattei sta per lasciare il
palazzo di giustizia genovese e diventare il procuratore di Imperia. Non ci
sarà ad ottobre, e non ci sarà nemmeno il giudice a latere, Vincenzo Pupa,
che va in pensione. E´ cioè indispensabile un nuovo collegio giudicante,
che potrebbe appunto entrare in gioco solo fra sei mesi. Una speranza però
c´è ancora: che per il 19 maggio il Csm abbia deciso la data di
insediamento ad Imperia di Di Mattei, cosa che permetterebbe di affidare
subito dopo il processo Diaz ad una delle altre due sezioni (favorita
quella presieduta da Gabrio Barone). Il nuovo collegio comincerebbe a
lavorare già dai primi di giugno, e ad un ritmo di due udienze settimanali
si potrebbero fare importanti passi avanti in attesa della pausa estiva. Se
tutto va bene, insomma, regaleremo alla prescrizione due soli mesi. Vale la
pena di ricordare che si prevedono almeno duecento udienze, e che se si
procedesse nella maniera più spedita - ma tutto suggerisce che non andrà
così - ci vorrebbero almeno due anni e mezzo prima di giungere ad una
sentenza di primo grado.
Ieri all´esordio in aula mancavano praticamente tutti gli imputati:
contumaci Francesco Gratteri e Giovanni Luperi, ai vertici
dell´Antiterrorismo, e Gilberto Caldarozzi, un altro super-poliziotto;
contumace il vice-questore Pietro Troiani, quello delle molotov falsamente
attribuite ai no-global, contumace l´ormai prossimo questore Vincenzo
Canterini, che al comando della Celere´ romana guidò il massacro dei 93.
Erano presenti solo in 3, dei 28 imputati: Carlo Di Sarro, attuale
dirigente del commissariato di Rapallo; Spartaco Mortola, già capo della
Digos e oggi questore vicario ad Alessandria; Nando Dominici, che ai tempi
del G8 era capo della squadra mobile genovese. Nel corso dell´udienza si
sono costituiti parte civile, tra gli altri, anche il Genoa Legal Forum
attraverso l´avvocato Dario Rossi, e l´associazione nazionale dei comitati
di base, i Cobas, per nome dell´avvocato Simonetta Crisci. «Comune di
Genova?» ha chiesto il presidente Di Mattei. «Assente», ha risposto una
voce dal fondo.
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iaz, via al processo ma è subito rinviato
G8. Cambia il presidente del tribunale di Genova
Genova. E' iniziato ieri mattina alla presenza di soli tre imputati, il
processo in cui 28 poliziotti devono rispondere dell'irruzione nella scuola
Diaz, durante il G8 genovese. L'aula della corte d'assise che ospita il
dibattimento era affollata di avvocati, ma non dal pubblico: era infatti
già noto che si sarebbe trattata di un'udienza filtro, come si dice in
gergo, durante la quale è stato fatto l'appello e si sono costituite le
parti civili. Oltre alle attese costituzioni dei Cobas e del Genoa Social
Forum, ha richiesto di essere ammessa come parte civile anche la mamma di
un giovanissima partecipante al corteo che rivendica i danni morali subiti
dalla figlia che si è trovata ad essere arrestata e maltrattata come fosse
stata una manifestante violenta. L'udienza è stata rinviata dal presidente
della terza sezione Bernardo Di Mattei, al prossimo 19 maggio per dar luogo
ad un'altra udienza tecnica che non entrerà nel dibattimento. Questo perchè
Di Mattei è stato nominato procuratore di Imperia ed è in attesa del
decreto di notifica, mentre il giudice a latere Vincenzo Pupa andrà in
pensione il prossimo 14 giugno. Appena si è parlato di rinvii il portavoce
del Genoa Social Forum Vittorio Agnoletto, presente in aula, ha espresso la
sua preoccupazione: «Alcuni reati, tra cui le lesioni, rischiano di andare
in prescrizione nel giro di sette anni. C'è rischio concreto che per questi
non si arrivi neppure alla sentenza definitiva. Agnoletto si è recato poi a
protestare dal presidente del tribunale Antonio Di Mundo. In realtà proprio
per contenere al massimo i rinvii, nei giorni scorsi si è svolta una
riunione tra i vertici di palazzo di giustizia e i due pm che rappresentano
la pubblica accusa al processo: Enrico Zucca e Francesco Albini Cadorna. «I
processi vengono fissati con grande anticipo - ha spiegato a proposito il
procuratore capo Francesco Lalla - e non potevamo certamente prevedere che
il presidente Di Mattei venisse nominato ad Imperia. Abbiamo allora
stabilito di assegnare anche alla prima e alla seconda sezione i processi
assegnati alla terza, in attesa della nomina di un nuovo presidente a
Genova e, secondo l'ordine di scadenza il processo Diaz è stato assegnato
alla prima sezione, presidente Gabrio Barone. Dopo la prossima udienza
tecnica del 19 maggio, si attenderà che venga reso esecutivo il
tresferimento di Di Mattei per fissare la data della udienza davanti alla
nuova sezione.» Come ha spiegato Francesco Lalla il processo si svolgerà
con due udienze settimanali e la sua durata è prevista intorno ai due anni:
basta considerare che sono trecento soltanto i testimoni. Ieri in aula gli
imputati presenti erano Spartaco Mortola, ex capo della Digos di Genova;
Carlo Di Sarro, all'epoca vice questore aggiunto e Nando Dominici, ex
dirigente della squadra mobile genovese. Pochi i no global presenti, tra
questi il giornalista inglese Mark Covell. Tra i rinviati a giudizio ci
sono alti dirigenti della polizia come Francesco Gratteri e Giovanni Luperi
che oggi sono ai vertici dell'antiterrorismo italiano. Agnoletto ieri ha
lanciato un appello al sindaco Pericu e alla giunta perché non rinuncino a
costituirsi parte civile, visto tra l'altro, che questo sembrava essere il
loro orientamento.
A proposito della prescrizione è bene ricordare che alcuni degli imputati
devono rispondere di calunnia e falso: reati per i quali sono previsti i
tempi più lunghi, ovvero dieci anni, prima che scadano i termini. Però se
entrerà in vigore la così detta Legge Cirielli, gli imputati incensurati
accusati di calunnia e falso, potranno godere di un quarto del periodo
previsto di sconto. In sostanza i 10 anni diverebbero 7 e mezzo.
Considerando che il porcesso possa essere finito nel 2008, saranno passati
sette anni dai fatti del G8, e la sentenza non sarebbe definitiva.
Elisabetta Vassallo
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"Eppure il vento soffia ancora...."
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Vogliamo aiutare le vittime della violenza delle forze dell'ordine a Genova
(luglio 2001).
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