[Lecce-sf] comunicato ARCI nazionale

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Autore: Silverio Tomeo
Data:  
Oggetto: [Lecce-sf] comunicato ARCI nazionale
Elezioni regionali: un'Italia diversa è possibile

        Si costruisca adesso, insieme ai cittadini, 
        una vera alternativa di governo


        Dichiarazione di Paolo Beni, presidente nazionale Arci


        L'Arci esprime grande soddisfazione per l'esito delle elezioni regionali 
        del 3 e 4 aprile.


        In poche altre occasioni nella storia recente del Paese era emerso dalle 
        urne un risultato elettorale altrettanto netto e significativo: il 
        centrosinistra ha vinto con proporzioni impreviste tanto nella conta dei 
        governatori eletti quanto nel numero complessivo dei voti. Inoltre, la 
        tendenza dell'elettorato emerge in modo omogeneo sull'intero territorio 
        nazionale. Gli elettori hanno tolto la fiducia ai governi uscenti in ben 
        6 delle 8 regioni amministrate dalla destra negli ultimi 5 anni, mentre 
        l'hanno confermata a tutti quelli del centrosinistra. Anche in Veneto e 
        Lombardia, uniche regioni rimaste al centrodestra, i distacchi abissali 
        di 5 anni fa si sono enormemente ridotti.


        La destra ha perso e lo sa. Dopo 4 anni di governo la maggioranza 
        parlamentare perde consensi e non rappresenta più la maggioranza del 
        paese. Sta crollando il blocco sociale su cui Berlusconi aveva costruito 
        la sua avventura, nonostante il miraggio della riduzione delle tasse e 
        la generosa distribuzione di favori effettuata con l'uso privato delle 
        istituzioni, in barba ad ogni regola e garanzia democratica.


        La destra ha perso perché l'Italia è cambiata. L'irrompere sulla scena 
        mondiale del grande movimento per la pace e contro la globalizzazione 
        liberista, la ripresa del conflitto sociale e nel mondo del lavoro, 
        hanno contribuito a produrre una nuova consapevolezza, a rinnovare la 
        speranza in un futuro diverso e migliore. 


        In queste elezioni, dal carattere fortemente politico, i cittadini hanno 
        deciso per l'alternativa, bocciando senza appello una classe dirigente 
        che ci ha trascinati in guerra, la sua fallimentare politica economica e 
        sociale, il suo progetto arrogante e autoritario di modifica della 
        Costituzione.


        E' vero che sull'esito delle elezioni ha pesato il declino della destra. 
        Ma è vero anche che il centrosinistra, finalmente unito, ha ricevuto 
        dagli elettori un'apertura di credito tanto grande quanto impegnativa. 
        Ora dovrà essere all'altezza di queste aspettative, costruendo le 
        condizioni per un cambiamento che non sia la semplice alternanza nella 
        guida del Paese ma una vera alternativa, nei valori e nelle scelte di 
        governo. C'è un anno di lavoro davanti, deve riprendere subito 
        l'iniziativa delle opposizioni in Parlamento e nel Paese, a partire 
        dalla battaglia per impedire lo stravolgimento della costituzione. 


        La politica e la democrazia non si esauriscono nelle elezioni ma si 
        nutrono di iniziativa continua e diffusa. Ce lo ricorda la vittoria di 
        Niki Vendola, candidato a sorpresa grazie alle primarie, a conferma che 
        quando apre le porte alla partecipazione e sceglie contenuti realmente 
        alternativi e condivisi la politica ritrova passioni, valori, 
        concretezza e capacità di suscitare consensi.


        Roma, 5 aprile 2005





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