[Cm-milano] Istruzioni per la salvaguardia del platano.

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Autore: andrea_cip@libero.it
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Nuovi argomenti: [Cm-milano] Elezioni milanesi, altro che vittoria
Oggetto: [Cm-milano] Istruzioni per la salvaguardia del platano.
Il platano è un albero ornamentale e monumentale, robusto e maestoso,
caratterizzato da una chioma a cupola e grossi rami contorti. Il tronco,
diritto e assottigliato nella parte superiore, può raggiungere altezze di
30 metri e diametri superiori al metro e mezzo. Negli esemplari giovani il
fusto è ricoperto da una corteccia di colore grigio che si sfalda in grandi
placche irregolari le quali staccandosi mettono in evidenza la sottostante
corteccia di color verde chiaro.

Le foglie del platano sono caduche, hanno nervature palmate e lamina
profondamente lobata con forma ampia, larga più o meno 15 cm. Esse sono
sagomate in cinque lobi dentati e la superficie è inizialmente quasi
vellutata per poi diventare liscia su entrambe le pagine. Sono disposte in
modo semplice e alterno, unite ai rami tramite un lungo picciolo terminante
in una guaina basale.

I fiori formano infiorescenze a capolino tondeggianti e pendule, del
diametro di 2-3 cm, situate spesso sullo stesso ramo, anteriormente alle
infiorescenze femminili di color rossastro e posteriormente a quelle
maschili di color verde-giallastro.

I frutti del platano derivano dalle infruttescenze femminili che, una volta
giunte a maturazione, rimangono sulla pianta per tutto l'inverno e solo in
primavera liberano i singoli frutti detti acheni.

Il platano comune è una pianta ibrida, cioè un incrocio tra due tipi
diversi di platani: Platanus orientalis e Platanus occidentalis (nord
americano). Fino alla seconda guerra mondiale ebbe una grande diffusione.
Fu piantato lungo le strade, nei paesi, nei parchi urbani, lungo i viali
delle ville patrizie, dei quali rimangono tutt’oggi esemplari di notevoli
dimensioni e particolarmente longevi.

Forse non tutti sanno che da almeno un decennio il platano e' in pericolo
di estinzione, molti di voi avranno notato la presenza di tali alberi
ammalati e morti lungo le strade.

La malattia, causata da un parassita fungino microscopico (Ceratocystis
fimbriata), è nota come "cancro colorato del platano", in quanto colpisce
unicamente questa pianta.

Allo stato attuale non esiste nessun metodo efficace ed affidabile di cura
per una pianta malata.

Il parassita può colpire anche le piante di platano che costituiscono le
siepi campestri.

La pianta malata presenta inizialmente disseccamenti irregolari della
chioma. I sintomi possono essere localizzati solo su qualche pollone o
addirittura su uno soltanto.

Quasi sempre però, in tempi brevi, la pianta finisce per disseccare
completamente e morire

I polloni colpiti possono presentare dei cancri corticali, più o meno ampi
ed allungati in senso verticale, distinguibili generalmente per la
colorazione bluastro-violacea assunta dalla corteccia, che risulta anche
leggermente infossata: intorno a queste aree la pianta non produce tessuto
di cicatrizzazione (callo), come invece succede nel caso di altre malattie.

Scortecciando queste aree cancerose si nota il tessuto legnoso sottostante,
morto e di colore marrone-bluastro; la linea di contatto tra legno sano e
morto può essere continua oppure sinuosa ed irregolare.

Il cancro colorato può diffondersi da una pianta all'altra per via radicale
causando in breve tempo la distruzione di lunghi tratti di siepe.
I tempi di diffusione sono particolarmente brevi soprattutto nel caso di
siepi localizzate lungo fossati e canali.

Cosa Fare?

Non effettuare mai il taglio colturale se all'interno della siepe si notano
piante sofferenti con i sintomi sopradescritti. Si rischia, così facendo,
di propagare la malattia con gli strumenti di taglio infetti, con la
dispersione di segatura e con il trasporto in altra sede del materiale
legnoso prodotto.

Avvertire prontamente del caso il Servizio forestale competente per
territorio. Personale specializzato verificherà la situazione e darà le
direttive tecniche per l'eventuale eliminazione delle piante ammalate ed il
risanamento del focolaio infettivo.

Disinfettare gli strumenti di taglio prima di spostarsi da una pianta
all'altra (con soluzioni di alcool etilico o ipoclorito di sodio al 2%
oppure di sali quaternari d'ammonio al 2%); se possibile, proteggere con
prodotti disinfettanti e cicatrizzanti almeno le ferite più ampie. I tagli
dovrebbero essere eseguiti di preferenza nei periodi invernali freddi e
poco umidi, in cui il parassita è scarsamente attivo.

Piantumare piantine di platano provenienti da semenzai sicuri,
possibilmente sani e privi del parassita fungino.


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