Vorrei aggiungere, solo accennandoli, alle parole di Massimiliano
due "aspetti" che Massimiliano dimostra di conoscere bene,
inserendo in appendice una scheggia
dell'intervista a Nichi Vendola di Cosimo Rossi.
Primo: Nichi Vendola è una personalità complessa: una
mescolanza ad altissimo livello tra l'intellettuale e
il politico, il poeta e il testimone diretto ecc, ecc.
Secondo: la sua vittoria dimostra anche che è possibile
battere una destra potente e radicata con a capo un piccolo berlusconino,
addirittura partendo da posizioni di netto svantaggio,
con delle posizioni radicali di sinistra, esponendosi totalmente
non solo politicamente, ma anche esistenzialmente.
Per questo su questa vittoria tutti (centro-sinistra e sinistra,
movimenti e l'io individuale di ognuno) dovremmo non aver
paura di riflettere senza paraventi.
[gianni]
Ho incontrato per la prima volta Nichi Vendola l'8 luglio del 2000, a Roma.
Una delle giornate più belle e importanti della mia vita: il giorno del
world gay pride, una manifestazione che fino a quel momento avevo solo
sentito
nominare; un corteo che molti, nelle settimane precedenti, avevano cercato
di impedire.
Alla fine del corteo, dal palco installato al Circo Massimo, lui ha fatto
un intervento appassionato, forte, bello. Alla fine sono andato a fargli
i complimenti.
Da quel momento ho iniziato un percorso, che mi ha portato ad essere quello
che sono oggi. Sicuramente una persona più libera, che quel giorno si è
sentito, come mai era accaduto prima, rappresentato totalmente dalle parole
di un'altra persona, di un uomo politico.
Per questi motivi stasera sono allo stesso tempo estremeamente felice ed
estremamente commosso per la bellissima vittoria di Nichi Vendola in Puglia.
Non si tratta di aver piantatato un'altra "bandierina", in questa vittoria
c'è molto di più: c'è una vera e propria rivoluzione culturale, oltre che
politica.
Il valore simbolico di questo evento è, sotto tanti puinti di vista,
immenso.
Non è solo la rivincita di un popolo che si riprende il proprio territorio,
sfrattando una destra affarista, violenta e cialtrona, ma, più in generale,
la rivincita di un'umanità più vasta, per la quale l'elezione di Nichi è
motivo di orgoglio, di riscatto, di speranza.
E' caduto un altro murooggi, forse uno dei più resistenti.
massimiliano
Da "Nikita" - Intervista a Nichi Vendola - Di Cosimo Rossi
DOMANDA
: Hai detto che la destra a Bari ha cominciato a perdere con il gay pride.
Ma hai raccontato anche tante altre storie della Puglia e del Mezzogiorno.
C'è davvero un episodio, una scintilla con cui fai coincidere quella che
ormai si chiama "primavera pugliese"?
RISPOSTA:
Io ho questa immagine: la setssa di quando in cento punti differenti
comincia
a rompersi una crosta. E' questo accumulo di rotture, avolte piccole, a
volte più grandi, l'insieme delle fratture prodotte da questi microsismi
che, a un certo punto, provoca il fenomeno che svela la natura di cesura
storica.
Tanti fatti che ho nominato, in Puglia e nei dintorni della Puglia, sono
difficili da ordinare in un calendario e in una geografia in cui vi sia
una consequenzialità cronologica o topologica. E' come se vi fosse una
proliferazione
di elementi di innovazione e di mutamento. E' come se cominciasse una
dinamica
orizzontale, talvolta perfino obliqua, di ricollocazione del senso comune
della società pugliese.
Tutto questo, a un certo punto, può produrre uno scarto che non segna la
rottura, ma rappresenta la sintesi. E lo fa attraverso il racconto
complessivo
di tutte le rotture dicibili e indicibili che hanno movimentato, fin dentro
le viscere, la società pugliese.
DOMANDA:
Tornando all'inizio della storia, ne esce a sorpresa un Nichi Vendola ,
con tutto quello che ha raccontato di sé, candidato del centrosinistra alla
presidenza della regione. Ma, fatto il compendio di se stesso, Nichi Vendola
si farebbe amministrare da Nichi Vendola?
RISPOSTA:
Ci sono due vocazioni in Nichi Vendola. Una è ludica, anarchica, infantile,
narcisista;persino incline alla dissipazione, all'ozio, all'indolenza. E'
una specie di nichilistica psicolabilità.
Poi c'è un Nichi Vendola instancabile, organizzatore, sorvegliato speciale
delle sue stesse passioni, investito dai suoi doveri pubblici. Che è capace
di piegare la sua indole e di scommettere la scommessa più paradossale della
sua vita
DOMANDA:
La scommessa del governo?
RISPOSTA:
La scommessa del testimone della intrinseca stupidità del potere che per
una stagione della sua vita, senza togliersi l'abito e la storia, in quella
lontananza critica, ironica e antagonistica, si mette in gioco per andarlo
ad abitare, andarlo a visitare da dentro, cercando di non farsi penetrare
l'anima dalla tenebra del potere, dalla sua capacità corruttrice.
Questa è anche la sfida di oggi, la cifra di un capitombolo esistenziale,
di un doppio salto mortale come quello che sto facendo.
Speriamo sia un doppio salto vitale.
Tante cose le scegli: la vita è fatta di scelte che tu compi. Poi ci sono
dei momenti, dei passaggi, che possono essere impercettibili e, magari,
non sai neanche collocare fattivamente nel tempo e nello spazio, in cui
hai la sensazione di essere scelto. Io mi sento molto in questa condizione:
essere stato scelto più che aver scelto, non potermi sottrarre e farlo
facendomene
venire il gusto mentre lo faccio.
Tutto qua.
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