[Forumlucca] Econews - 5 aprile 2005

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Aihe: [Forumlucca] Econews - 5 aprile 2005
Rassegna quotidiana di notizie verdi.

SOMMARIO:

- Giustizia. Cento: su amnistia non si illudano i detenuti
- Regionali. Pecoraro: Berlusconi perde per voti? Si dimetta
- Regionali Lazio. Verdi: risultato non buono, ottimo
- Conti pubblici. Ripamonti: paese allo sbando e senza guida
- Augusta. Lettera che padre Palmiro Prisutto ha scritto per la
trasmissione Ballarò
- Ambiente. Parlamento Ue chiede misure per bioagricoltura
- Energia. Greenpeace: l'eolico offshore potrebbe fornire il 10% del
fabbisogno energetico europeo
Econews dalle agenzie estere:
- Slum dwellers seen tripling to 3 billion by 2050 (Reuters)
http://www.planetark.com/dailynewsstory.cfm/newsid/30234/story.htm
- Settlers plan garbage dump in West Bank (Reuters)
http://www.planetark.com/dailynewsstory.cfm/newsid/30241/story.htm


Giustizia. Cento: su amnistia non si illudano i detenuti

“Su amnistia non si illudano i detenuti, si verifichino invece con serietà
e celerità se esistono le condizioni” Il deputato verde Paolo Cento,
vicepresidente della Commissione Giustizia, ha dichiarato:” Dopo le
sollecitazioni di Marco Pannella, ora le forze politiche hanno il dovere di
verificare rapidamente e seriamente se esistono le condizioni politico
parlamentari per un provvedimento di amnistia e indulto che Papa Giovanni
Paolo II aveva chiesto durante la sua visita al Parlamento. Noi Verdi
confermiamo la voltà di perseguire questo obiettivo con la consapevolezza
che sarebbe un vero e proprio atto di criminalità politica illudere
nuovamente i detenuti e le loro famiglie senza arrivare a un approdo
concreto e possibile. E’ vero che la prescrizione anticipata prevista
dall’ex Legge Cirielli si configura come un’amnistia per i potenti ed è
quindi profondamente classista a danno di migliaia di detenuti che non
possono permettersi una difesa super pagata. Basterebbe questa valutazione
per sbloccare la situazione in Parlamento e arrivare a un accordo
bipartisan tra tutte le forze politiche”.

Regionali. Pecoraro: Berlusconi perde per voti? Si dimetta

“Berlusconi aveva lanciato una sfida sul numero dei voti. Ma il
centrosinistra prevedo che vincerà non solo per il numero dei governatori,
ma anche nel numero dei voti. In questo caso, Berlusconi si dovrebbe
dimettere". E' il commento di Alfonso Pecoraro, leader dei Verdi, dopo le
prime proiezioni. "La destra arretra con Galan in Veneto e anche in
Lombardia c'e' una profonda discesa di Formigoni". "La causa della discesa
del centrodestra e' sicuramente da ricercare nelle riforme attuate per il
meridione, quasi per fare un piacere alla Lega, e alla riforma
costituzionale". "Credo che dopo il voto di oggi Prodi possa rinunciare
alle primarie ­ conclude Pecoraro Scanio, "Prodi infatti ha vinto le
primarie tra gli elettori". "Ora - ha osservato - si deve pensare al
programma".

Regionali Lazio. Verdi: risultato non buono, ottimo

“Grande soddisfazione per un risultato non buono, ma ottimo, considerato
che è aumentato il dato di affluenza a Roma". E' il commento del leader dei
Verdi, Alfonso Pecoraro. "E' questo - ha aggiunto - il miglior auspicio
possibile per vincere le politiche. Anche nel Lazio c'é voglia di
cambiare". Anche il coordinatore nazionale dei Verdi Angelo Bonelli si
congratula della straordinaria vittoria del centrosinistra nel Lazio e
nell'Italia intera che potrebbe completamente ridisegnre la geografia
politica. Per molto meno - ha aggiunto Bonelli - il Governo D’Alema si
dimise. Berlusconi e il centrodestra ne dovrebbero trarre le conseguenze".
“La tendenza è chiarissima a livello nazionale ­ prosegue la senatrice dei
Verdi ed assessore alla Provincia di Roma Loredana De Petris. "Anche nel
Lazio - ha aggiunto non possiamo non registrare una tendenza positiva, ci
troviamo di fronte ad un risultato politico nazionale, ma anche a un
giudizio sull'amministrazione dei governatori".

Conti pubblici. Ripamonti: paese allo sbando e senza guida

“Un paese allo sbando e senza guida. Le previsioni economiche di primavera
della Commissione europea confermano, aggravandoli, i dati forniti dalle
opposizioni. Il governo, come fanno gli struzzi, mette la testa sotto la
sabbia per non vedere la drammaticita' dei conti pubblici". Lo afferma il
senatore Natale Ripamonti, capogruppo dei Verdi in Commissione bilancio.
"Se, con qualche artificio contabile, si potra' evitare la manovra
correttiva nel 2005", prosegue Ripamonti, "certamente la Finanziaria per il
2006 sara' di lacrime e sangue. Altro che riduzione delle tasse! Ormai
serve un definitivo e radicale cambio dell'azione di governo. Il ministro
Siniscalco - conclude il senatore verde - si sta comportando come il suo
predecessore tremonti". (Dire)

Augusta. Lettera che padre Palmiro Prisutto ha scritto per la trasmissione
Ballarò

Pubblichiamo la la lettera che padre Palmiro Prisutto ha scritto per la
trasmissione Ballarò: “Dobbiamo morire, sì; ma non essere assassinati dalle
istituzioni! C’era una volta… Marina di Melilli. Non è l’inizio di una
favola, ma una delle pagine più oscure e vergognose della storia italiana.
Io sono un cittadino di Augusta, quarantamila abitanti, una città tra
Catania e Siracusa, dove c’era anche Marina di Melilli. Il nome di Augusta,
di solito, ormai, si trova unito a Priolo e Melilli, con le quali condivide
un destino amaro: l’olocausto industriale. Forse, un giorno, questa
tragedia entrerà a pieno titolo nei libri di storia come Bhopal, Chernobyl,
Minamata, Seveso, Hiroshima, Auschwitz. Sono poche, credo, in Italia, le
città che come Augusta, si trovano esposte a ben tre rischi: sismico,
chimico-industriale e militare. Ma di questa città e del suo triste destino
si preferisce non parlare. Ma quando se n’è parlato, lo si è fatto quasi
sempre perché era successo qualcosa di grave. Non è di tutti questa sorta
di “guiness dei primati”: su 40 kmq di territorio sono stati concentrate 12
industrie ad alto rischio (tre centrali termoelettriche, una fabbrica di
cloro a celle di mercurio, quattro raffinerie, un cementificio, un
inceneritore, una fabbrica di magnesio, un depuratore, ed altro). Un
territorio con viabilità fatiscente ed insufficiente, disseminato di
discariche ­ non se ne conoscerà mai il numero esatto; un territorio più
volte interessato da eventi sismici rilevanti; un territorio su cui
insistono basi militari italiane, Nato ed Usa; un territorio con una grave
emergenza igienico-sanitaria in atto (accertato tasso di mortalità per
cancro superiore al 30%; 1000 bambini nati malformati negli ultimi dieci
anni; patologie legate al degrado ambientale del territorio; mare non
balneabile dove è stato scaricato perfino mercurio in enormi quantità… su
un territorio dichiarato dal ministero dell’Ambiente nel 1990 ad alto
rischio di crisi ambientale, e recentemente definito dal prof. Corrado
Clini, assimilandolo a Porto Marghera, area in piena crisi ambientale, come
se tutto ciò non bastasse, per decisione dell’attuale classe politica
dirigente della Regione Sicilia, una centrale termoelettrica sarà, in
parte, riconvertita a carbone ed in parte trasformata a
“termovalorizzatore” per il trattamento di 500.000-650.000 tonnellate annue
di rifiuti urbani indifferenziati provenienti dalle province di Enna,
Catania, Siracusa e Ragusa. Rimane irrisolto un altro problema: dove
saranno smaltite le altre 173.000 tonnellate/anno di rifiuti tossici e
nocivi della zona industriale di Augusta-Priolo? Non c’è da preoccuparsi:
detti rifiuti è stato decretato che verranno smaltiti nella progettata
piattaforma polifunzionale che, guarda caso, sarà costruita anch’essa ad
Augusta. All’inquinamento attuale, che si protrae da oltre 50 anni, si
aggiungerà anche quest’altro voluto dal presidente della Regione Cuffaro.
Se mettessimo insieme il numero dei morti e dei feriti degli incidenti
industriali, degli infortuni sul lavoro, e se unissimo ad essi il numero di
morti per tumori ed il numero dei bambini malformati, potremmo parlare,
senza alcuna retorica, di strage: ma di una strage di stato. Forse un
giorno, verranno le telecamere a documentare l’ennesimo disastro, ad
innescare polemiche, dibattiti e passerelle. Ma non sarebbe opportuno che
le telecamere venissero ora per evitare ulteriori disastri? Distinti
saluti. Sac. Prisutto Palmiro”.

Ambiente. Parlamento Ue chiede misure per bioagricoltura

Il Parlamento Ue chiede che la Commissione presenti misure finanziarie
concrete per il sostegno all'agricoltura biologica, affinché da attività di
nicchia, diventi il motore per una conversione ecologica dell' agricoltura.
Con l'approvazione da parte della Commissione Agricoltura del Parlamento
della relazione in materia, si accelera l'iter per la revisione del Piano
d'azione europeo per agricoltura e alimenti biologici, che prevede maggiore
severità e restrizioni nei criteri e nei requisiti. Insiste infatti sul
fatto che la definizione di agricoltura biologica deve riferirsi non solo
al modo di produzione, ma anche ad un insieme di pratiche agricole che
assicurano il rispetto dell'ambiente e della biodiversità, e che permettono
la produzione di generi alimentari sani e di qualità; ritiene che sia
importante far prevalere questa definizione di agricoltura biologica nelle
varie sedi internazionali onde proteggere le specificità di tale filiera
nel quadro degli scambi commerciali internazionali. Raccomanda inoltre
l'imposizione di maggiori garanzie nei controlli e nella rintracciabilità,
soprattutto per combattere illeciti e frodi. La relazione ha preso atto che
l'agricoltura biologica è diventata nell'UE un settore e un modo di
produzione in forte crescita a causa dell'aumento costante della domanda da
parte dei consumatori e dell'offerta dei produttori. Si tratta di un
settore che qualifica l'agricoltura europea in quanto assicura una
produzione sana e di qualità garantendo nel contempo una riduzione
dell'inquinamento ambientale, una conservazione e una utilizzazione
sostenibile della biodiversità, una tutela dei paesaggi coltivati oltre al
mantenimento e alla creazione di occupazione. Le misure più urgenti per il
Parlamento riguardano la necessità di commercializzare i prodotti
attraverso canali di distribuzione brevi, l'introduzione di misure di
sostegno ai produttori e ai distributori per favorire un abbattimento dei
prezzi ancora elevati rispetto ai prodotti tradizionali, l' adeguamento
alla normativa ambientale e sanitaria cui devono attenersi anche i piccoli
agricoltori e le Pmi di trasformazione, l'estensione della produzione
biologica ad altri settori specifici, come l'allevamento o la viticoltura.
Particolare interesse viene anche rivolto alle misure di vigilanza contro
la possibile contaminazione da parte di ogm segnatamente per quanto
riguarda quelle da adottare al fine di disciplinare la coesistenza tra
colture transgeniche e colture biologiche. Il nuovo Piano prevede tre
priorità: uno sviluppo del mercato dei prodotti alimentari biologici basato
sull' informazione e su una maggiore sensibilizzazione dei consumatori. Una
maggiore efficacia dell'aiuto pubblico a favore dell'agricoltura biologica,
un miglioramento e un rafforzamento delle norme comunitarie applicabili
all'agricoltura biologica e delle esigenze concernenti l'importazione e il
controllo; la Commissione parte dalla constatazione che gli scambi di
prodotti biologici sono ostacolati dalla grande diversità delle norme. (Ansa)

Energia. Greenpeace: l'eolico offshore potrebbe fornire il 10% del
fabbisogno energetico europeo

Greenpeace lancia il rapporto "Offshore Wind - Implementing a new Power
House for Europe", secondo il quale l’eolico offshore potrebbe fornire il
10% del fabbisogno energetico europeo entro il 2020. Servono, naturalmente,
azioni urgenti sul piano politico, tecnico ed ambientale per costruire
centrali ecologiche. Il rapporto spiega come una rete elettrica europea sia
necessaria per integrare le centrali eoliche offshore nel sistema di
produzione energetica. “E’ necessario integrare 70.000 MW di produzione
energetica da eolico offshore, l’equivalente di 70 centrali a carbone,
nella rete esistente. Servirà quindi una rete sottomarina europea che al
momento non c’è. E’ una delle risposte che possiamo dare alla minaccia del
cambiamento climatico” afferma Roberto Ferrigno, direttore campagne di
Greenpeace Italia. L’Europa si avvia ad una profonda trasformazione del
proprio sistema energetico nei prossimi anni e secondo il rapporto di
Greenpeace, elaborato dalla “Deutsche windguard gmbh” l’eolico rappresenta
una parte importante del nuovo sistema energetico. "I governi europei
devono spostare i sussidi dai combustibili fossili ed il nucleare alle
fonti rinnovabili. Con le prime realizzazioni di centrali eoliche offshore,
anche i costi si ridurranno” spiega Ferrigno. Secondo Greenpeace occorrono
obiettivi ambiziosi e legalmente vincolanti a lungo termine per l’adozione
delle fonti rinnovabili e la diminuzione dei consumi energetici.


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Federazione dei Verdi di Lucca -> www.verdi.luccanet.com

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