Venerdi`8aprile Xpoint presenta at ReLOAd Mindcafe
il libro di Michela Zucca \"Donne Delinquenti\"
Edizione Simone (gruppo
editoriale Esselibri-Simone)
E\' uscita in questo periodo la nuova ricerca di
Michela Zucca, che
ancora una volta affronta problematiche di grande
importanza nella
ricerca antropologica storica: le figure femminile ma
in particolare
quelle di streghe, eretiche, ribelli, rivoltose,
tarantolate. Figure
femminili ultime ed ai margini di una società, che
stava conquistando
una propria dimensione urbana e moderna.
Un\'affascinante ricostruzione della storia delle
streghe e delle donne
\"contro\", nel tentativo di verificare - attraverso
la raccolta e
l\'esame di miti e leggende, di racconti e di modi di
dire,
dell\'iconografia sacra e profana,
dell\'interpretazione che dei fatti
hanno dato e danno gli abitanti delle Alpi e delle
altre montagne
italiane - quali tracce la loro religione animista e i
loro culti di
trance abbiano lasciato nella cultura popolare. La
comparazione delle
fonti (documentarie, iconografiche, mitiche,
leggendarie, orali e
archetipe) testimonia, infatti, di una civiltà
sciamanica precristiana
fino ad un certo punto parallela alla cultura urbana e
poi apertamente
in contrapposizione a questa, che ha combattuto una
lunga guerra per
non
essere assimilata e, in qualche modo, sopravvivere, il
cui ricordo è
ancora vivissimo nella memoria della gente dei monti.
E che ha creato
le
basi dell\'immaginario collettivo che, represso dal
potere, torna nel
desiderio. L\' autrice approfondisce in particolare il
rapporto fra le
figure femminili \"delinquenti\", che trovavano
particolare rifugio
nelle montagne e le culture antiche e originarie, di
cui spesso esse
erano l\' ultima espressione. Nel testo viene svolta
una particolare
ricognizione su tutta l\' area alpina affrontando pure
temi complessi
come il rapporto con la Dea Madre, la simbologia della
pietra come è
mutata nel tempo e soprattutto il profondo legame fra
la donna, il
libero esprimersi della propria sessualità e la
nascita di una società
dai tratti fortemente maschilisti. Una lettura utile
per quelli che
sono
in perenne ricerca di un nuovo equilibrio con l\'
ambiente, di diversi
modelli di sviluppo, di \"altri\" sistemi di vita e di
rapporti con i
propri simili.
Attraverso questo testo l\'autrice cerca di dare voce
a coloro che
hanno
fatto, o meglio subito la storia degli ultimi
millenni, o meglio ancora
con le sue stesse parole: \" Nella rivolta l\'annuncio
del sacrificio e
l\'impulso al sacrificio sono accomunati dalla volontà
di parlare che
l\'anima manifesta, nell\'istante che precede il vuoto
della morte o
della repressione. L\'atto stesso di ribellarsi è
un\'azione di
comunicazione estrema, specie per chi non è solito
parlare, per chi
abitualmente è costretto a star zitto, come le donne:
è l\'urlo di
pietra dei senza nome, dei senza voce, di chi per la
storia non esiste.
Quello che qui si sta tentando di fare, è cercare di
rompere questo
silenzio. Anche se è durato secoli. Anche attraverso
mezzi che si
potrebbero definire semplici illazioni.\"
E\' inoltre un libro dove si trova una critica precisa
e spietata della
società patriarcale e dei suoi cavalieri: economia di
mercato,
religione
cristiana, inquisizione, sfruttamento di animali e
natura. Vi si
trovano
innumerevoli spunti interessanti, corredati di
riferimenti al
territorio, soprattutto della zona montana, anche
biellese, più restia
a
lasciarsi vincere dalla massificazione
cristianocapitalista. Non manca
comunque l\'equilibrio critico verso alcuni aspetti
della vita tribale
o
dei villaggi che spesso celebrati come puri e
incontaminati sono
anch\'essi un esempio di quanto l\'agire dell\'umanità
porti spesso
alla
sofferenza di alcuni suoi membri.
E\' un testo che si potrebbe tranquillamente definire
rivoluzionario,
se
non fosse che la storia di cui parla è già stata
vissuta. Getta però
delle solide basi per una lotta futura che non può
prescindere dalla
storia, quella reale, non mistificata e censurata dai
servi di ogni
regime.
Si possono scaricare alcune pagine del libro dal sito:
http://www.simone.it/catalogo/v96_1.pdf
Michela Zucca, antropologa, ha svolto il suo lavoro di
campo fra gli
sciamani sudamericani amazzonici. Si è specializzata
in antropologia
alpina, storia della stregoneria, studio
dell\'immaginario nelle
espressioni artistiche popolari. Lavora al Centro di
ecologia alpina di
Trento, si occupa di sviluppo sostenibile di aree
rurali marginali, di
valorizzazione del territorio, di formazione, di
progetti europei. Ha
fondato la rete di donne delle Alpi. Insegna Didattica
della storia
all\'Alta scuola pedagogica di Locarno (CH).
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