[Lecce-sf] Parole inascoltate

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Author: Rosario Gallipoli
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Subject: [Lecce-sf] Parole inascoltate

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From: Stefano Mencherini
To: forumlecce@???
Sent: Sunday, April 03, 2005 9:29 AM
Subject: [Lecce-sf] Parole inascoltate


Ci ha lasciato un uomo, Karol Wojtyla, che il mondo rimpiangerà. Un uomo di pace, un vero cristiano che ha onorato e onora l'impegno di tanti sacerdoti di base, missionari, suore di vera carità, dei credenti di ogni religione e anche di chi non crede. Un Papa che ha conosciuto sulla propria pelle le drammatiche conseguenze delle dittature e dei totalitarismi, prima del grande potere che ha amministrato con equilibrio e grande umanità, senza tacere mai neppure gli sbagli, i peccati, di cui la Chiesa cattolica si è macchiata sia ieri che oggi.

Guarda, Sig. Mencherini che il Papa di cui parli è quello che ha contribuito a smantellare i paesi dell'est, insieme all'allora sindacalista di solidarnosc LECH WALESA, con il risultato che tutti sappiamo, della fine brutale che hanno fatto tutti questi paesi nella fame e nella miseria, nella disoccupazione e nella droga, nella prostituzione e nell'ingresso dell'"AIDS" in quei paesi. Altro che libertà, vai a chiedere oggi ai proletari di quei paesi se preferivano prima o adesso. Vedi che quello che ci hanno propinato allora di "solidarsc" e Lech Walesa come liberatori, tu ben sai che sono stati coinvolti in corruzioni e scandali spaventosi, e tutti i responsabili, compreso il Papa se ne sono lavate le mani, li hanno "allontanati" Rosario

Un uomo sempre dalla parte dei più deboli, come indica il Vangelo, che non ha mancato di schierarsi anche nel nostro Paese con chi sta subendo, nel silenzio delle gerarchie ecclesiastiche, soprusi, ingiustizie e lesioni di diritti umani e civili. Come quando, nella novantesima giornata mondiale del migrante e del rifugiato lanciò un accorato e duro appello:" Nessuno resti insensibile alle condizioni in cui versano schiere di migranti! Nei campi dove vengono accolti sperimentano talora gravi restrizioni.".

Un Pontefice, Wojtyla, che conosceva bene e utilizzava i media per fini nobili, anche in questo caso lanciando allarmi e non tacendone i pericoli. Dalla lettera Apostolica ai responsabili delle comunicazioni sociali:" In una visione organica e corretta dello sviluppo dell'essere umano, i media possono e devono promuovere la giustizia e la solidarietà, riportando in modo accurato e veritiero gli eventi, analizzando compiutamente le situazioni e i problemi, dando voce alle diverse opinioni. I criteri supremi della verità e della giustizia, nell'esercizio maturo della libertà e della responsabilità, costituiscono l'orizzonte entro cui si situa un'autentica deontologia nella fruizione dei moderni potenti mezzi di comunicazione sociale".

Moniti, quello sui migranti e sugli operatori dell'informazione, fino ad oggi quasi completamente ignorati nel nostro Paese.



                                                                                            stefano mencherini








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