[Hackmeeting] Sarò rapito dagli alieni (aka le storie nascos…

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Salve a tutti,

forse qualcuno di voi ricorderà ancora i talk che ho dato all'ultimo
paio di Hackmeeting a proposito della storia nota e meno nota di
Internet... inclusi alcuni fatti curiosi (ma assolutamente casuali,
nevvero) come il fatto che nessun programma di posta di grande
diffusione abbia mai implementato alcun supporto per la cifratura dei
messaggi e contemporaneamente che i due principali produttori di
programmi di posta (Qualcomm e Microsoft), così generosi da regalare
tali programmi al mondo, siano entrambi dei grandi fornitori del
Dipartimento della Difesa americano; o come quella volta in cui un
consorzio di privati si preparò a fare concorrenza a Network Solutions
(ora Verisign) sulla gestione dei domini internazionali, e poco tempo
prima del lancio qualche misterioso e mai identificato ignoto penetrò
nel loro data centre e gli rubò tutti i server.

Bene, in questi giorni ne ho scoperta un'altra e mi premeva di
pubblicarla su qualche lista di eretici prima di venire rapito dagli
alieni.

Forse non tutti sanno che una delle ragioni per cui ICANN fu creato era
quella di spezzare il monopolio di Verisign, non solo nella vendita al
pubblico dei domini, ma anche nella gestione dei registri veri e propri.
Verisign, difatti, gestiva i tre maggiori top level domain (.net, .com
e .org) e il resto del mondo si chiedeva perchè mai il business
derivante da tutto ciò dovesse restare in mano a una sola corporation
americana. (A me, più dei soldi, preoccupano i dati sui titolari di
alcune decine di milioni di domini, un vero "who's who" di Internet dal
valore strategico notevolissimo; e la possibilità di "combinare casini"
sulle registrazioni dei domini: sarà un caso che, una settimana dopo
l'inizio della guerra in Iraq, Verisign si lasciò "ingannare" da un
malizioso "hacker" che cambiò la registrazione del dominio aljazeera.net
sostituendo il sito dell'emittente araba con un sito pro-guerra?)

Fatto sta che, con la dovuta lentezza, ICANN si è messo ad organizzare
il trasferimento di .org e .net (.com neanche a parlarne) da Verisign a
qualcun altro. Oddio, trasferimento è una parola grossa, visto che dopo
una appassionata gara ICANN scelse come nuovo gestore del .org la
Internet Society, e il .org si spostò così dalla sede di Network
Solutions (13200 Woodland Park Road, Herndon, Virginia, USA) a quella di
ISOC (1775 Wiehle Avenue, Reston, Virginia, USA) per un percorso totale
di 7,5 km.

Aperte così le porte alla concorrenza, dopo un paio di anni spesi
tirando il fiato per riprendersi dallo sforzo, ICANN si è messo a fare
la gara per trasferire anche il .net. E' stato pubblicato un bel bando
con un sacco di criteri di valutazione, ed è stata assunta una società
di consulenza esterna, denominata Telcordia, per applicarli ai
partecipanti.

Alla gara partecipano cinque contendenti: Sentan (un consorzio tra i
gestori di .biz e i giapponesi di .jp), Denic (il gestore di .de), CORE
++ (un consorzio internazionale che include .br, .za, .kr e ISC, i
produttori di BIND), Afilias (i gestori di .org per conto di ISOC, e
anche di .info) e la stessa Verisign.

Ora ICANN ha pubblicato i risultati della valutazione delle offerte, e
indovinate un po' chi è arrivato primo? I tedeschi? I giapponesi? I
brasiliani? Ma no... Ovviamente Verisign, che dall'alto della sua
esperienza di ex monopolista (e ulteriore fornitore della Difesa
americana) può vantare l'esperienza necessaria per continuare a gestire
"adeguatamente" il .net; e poco conta il pessimo curriculum che Verisign
ha in termini di rispetto delle regole e della concorrenza.

Fin qui, mi giravano un po' le scatole, ma stavo contenendo i miei
dubbi: mi dicevo "non sarai mica il solito dietrologo pieno di
pregiudizi verso le corporation americane?".

Poi, tramite una serie di link, sono arrivato a leggere il commento
sulla faccenda di Free2Innovate, un "blog" che è considerato
nell'ambiente la voce nascosta di Verisign; lo stesso "blog" che, quando
Verisign mandò a puttane l'intera architettura del DNS mondiale per
redirigere i domini non esistenti ai propri server in modo da venderci
sopra pubblicità, si scandalizzò di tutti questi soloni che protestavano
contro la "libertà di innovare" di Verisign, sostenendo che l'intera
comunità mondiale di Internet fosse lì a chiedere a gran voce "più
pubblicità!".

Beh, ovviamente il commento è un peana trionfale, ma la cosa che mi ha
fatto sobbalzare sulla sedia, perchè è un "dietro le quinte" che non
figura da altre parti, è l'arringa finale che contesta la posizione di
Sentan, la cordata american-giapponese seconda classificata, e l'unica
con un punteggio non troppo inferiore a Verisign.

Free2Innovate sostiene che Sentan sarebbe stato privilegiato in quanto
uno dei fondi di investimento che è azionista di Neustar, il gestore
di .biz - e quindi, indirettamente, azionista di Sentan - un paio di
settimane fa avrebbe acquistato proprio Telcordia, il "valutatore
indipendente" usato da ICANN. (Ah, e ve l'ho detto che questo fondo di
investimento ha comprato Neustar, che tra l'altro ha l'appalto dal
governo americano per gestire il piano di numerazione telefonica
nazionale, direttamente dalla Lockheed Martin, quella che fa i missili
dell'esercito americano, quella che trent'anni fa da noi causò le
dimissioni di un Presidente?)

Un affare in famiglia, insomma?

Beh, non so. A me quel che ha fatto saltare sulla sedia non è il nome
dell'acquirente di Telcordia; è il nome del precedente proprietario. Eh
sì, perchè fino a due settimane fa, cioè per tutto il periodo in cui ha
valutato le offerte, Telcordia era di proprietà nientepopodimenoche
della Science Applications International Corporation (SAIC) di San
Diego, California.

Ma va? La SAIC?

Quella stessa compagnia che ha comprato Network Solutions per un pezzo
di pane nel 1995, e ne è stata proprietaria gestendo .com .net .org fino
al 2000, quando l'ha venduta a Verisign?

Quella stessa compagnia che fabbrica le apparecchiature usate dal
governo americano per Echelon?

Quella stessa compagnia che valutava i sistemi DRM per proteggere il
fatturato delle major discografiche (o, più in generale, il controllo
strategico americano sulle modalità di circolazione dell'informazione
nel mondo), nell'ambito del progetto SDMI?

Quella stessa compagnia che non è di nessuno, in quanto i dipendenti ne
ricevono azioni quando vengono assunti, e sono obbligati a rivenderle
alla società quando se ne vanno, in modo che nessuno di esterno possa
andare a immischiarsi sulla sua gestione?

Quella stessa compagnia il cui Consiglio di Amministrazione è pieno di
ex generali dell'esercito e ufficiali della Difesa americana?

Ma no! Che coincidenza incredibile!

E però, non vi preoccupate: ICANN sta ora aprendo un bel periodo di
"commento pubblico" in cui chiunque potrà esprimere i propri dubbi sul
risultato di questa "valutazione indipendente". Peccato che però, "per
guadagnare tempo", nel frattempo ICANN abbia già cominciato a negoziare
il nuovo contratto di gestione del .net con Verisign. Insomma, parlate
pure, tanto a noi checcefrega?

Ma non vi preoccupate! Verisign è già stata scelta come gestore
dell'infrastruttura di identificazione globale delle tag RFID, l'ultimo
ritrovato in materia di tracciamento dei consumi (e di tante altre
cose). Cosa volete che siano in confronto i nomi a dominio...


Referenze per i curiosi:

Informazioni sulla SAIC
http://bertola.eu.org/toblog/?p=15

Il Consiglio di Amministrazione della SAIC
http://www.saic.com/corporategovernance/bod.html

L'incidente di aljazeera.net
http://news.com.com/1200-1025-994369.html

Free2Innovate su .net:
http://free2innovate.net/archives/000797.html

Commesse del Dipartimento della Difesa a Verisign
http://www.verisign.com/verisign-business-solutions/public-sector-solutions/department-of-defense/

Verisign e RFID
http://news.com.com/2100-1011_3-5140552.html

Ciao,
-- 
vb.             [Vittorio Bertola - v.bertola [a] bertola.eu.org]<-----
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