[Incontrotempo] Fwd:Convocazione seminario carovita della Re…

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Autore: v.miliucci@libero.it
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Oggetto: [Incontrotempo] Fwd:Convocazione seminario carovita della Rete per il Reddito
CONVOCAZIONE DEL SEMINARIO NAZIONALE CONTRO IL CAROVITA PROMOSSO DALLA RETE
PER IL REDDITO SOCIALE ED I DIRITTI

La Rete per il Reddito convoca per Sabato 16 Aprile prossimo, alle ore 10.30
presso i locali di via Giolitti 231 a Roma, un seminario nazionale per
decidere piattaforme di lotta ed iniziative contro il carovita sulla base
dell’appello diffuso nel mese di Febbraio e che qui alleghiamo nuovamente.
All’incontro sono state invitate associazioni ed organizzazioni dei
consumatori, sindacali, dei pensionati, dei produttori, del consumo equo e
solidale, dei piccoli commercianti etc. cioè tutti coloro che sono
interessati ad una comune battaglia contro il carovita e l’aumento dei
prezzi in generale.

Il confronto si avvierà analizzando gli scenari economico-sociali e la
dinamica salari-prezzi , i cui effetti negativi riducono drasticamente il
potere d’acquisto della popolazione tanto da costringerla a compiere i più
svariati sacrifici per tentare di far quadrare i conti mancanti della
cosiddetta “ quarta settimana”. Naturalmente , si entrerà nel merito
cercando di definire le piattaforme unitarie, le campagne specifiche, le
iniziative pratiche che suscitino un’adesione e partecipazione di massa. A
tal proposito si individuano come improrogabili :

1.    Una campagna contro l’aumento dei prezzi, in particolare di quelli dei
generi alimentari, e contro il ruolo monopolista degli Ipermercati veri
decisori dei prezzi alla produzione ed al consumo.


2.    La lotta contro la scandalosa politica tariffaria intesa in termini
generali e prodotta dalle privatizzazioni.


3.    L’ iniziativa a sostegno del diritto alla casa inteso nelle diverse forme
in cui si presenta oggi sul mercato e nelle politiche pubbliche.


4.    La denuncia delle politiche fiscali locali che hanno ampiamente
soppiantato le tasse nazionali e che verranno aggravate con l’ introduzione
della cosiddetta Devolution fatta con la riforma costituzionale varata dalla
maggioranza governativa.



5.    la particolare importanza che assumono le forme di organizzazione di
massa, tali da permettere la diretta partecipazione di ampi settori di
lavoratori,precari e disoccupati,dei cittadini e delle loro famiglie – in
particolare degli anziani – che vivono spesso in modo drammatico il
problema.


Infine all’ o.d.g. c’è la proposta della convocazione di un’Assemblea
Nazionale contro il carovita da realizzare i tarda primavera..


APPELLO PER LA COSTRUZIONE DI UN AMPIO MOVIMENTO DI MASSA CONTRO IL CAROVITA

Il governo Berlusconi ha “inaugurato” il nuovo anno con una finanziaria che
riduce le tasse, l’ISTAT continua a rendere noti dati che dimostrerebbero
una inflazione a bassi livelli ed addirittura con salari che crescono oltre
l’inflazione “registrata”; insomma siamo in un paese dove le cose vanno bene
ed aumenta la ricchezza delle famiglie e della società in generale.

La realtà del paese che è ben diversa da quella che viene favoleggiata: c’è
un peggioramento generalizzato delle condizioni di vita, il reddito
familiare si è assottigliato, sempre più licenziati e precarietà, e peggiora
sistematicamente la qualità dei servizi in genere. Ormai non passa giorno
che non emergano dati sulla riduzione della capacità di acquisto della
popolazione, anche in occasioni particolari come quella natalizia, che parti
del mondo del lavoro fino a ieri catalogabili come “ceto medio” crollino
nella scala sociale del cosiddetto “benessere” e che non emerga chiaramente
l’impoverimento dovuto alla trasformazione dei rapporti di lavoro da stabili
a precari soprattutto per i giovani.

La novità del dato odierno è che in questa prospettiva vengono coinvolti
settori sociali che fino a pochi anni fa avevano visto un miglioramento
della loro condizione. Sicuramente ancora oggi sono colpiti direttamente
quei settori di lavoratori dipendenti a basso reddito, i pensionati, i
disoccupati in particolare nel sud e quella fascia sempre più ampia di
giovani che hanno come unica opportunità di occupazione il lavoro precario
seppure spesso non provengano da famiglie disagiate.

Oltre questi settori “tradizionali” e più esposti oggi vengono coinvolti
settori che fino a ieri erano considerati garantiti, ad esempio un’ampia
fascia di ceto medio vede ridotti i propri redditi anche a causa dei
processi di privatizzazione e di liberalizzazione dei servizi pubblici. Non
solo, anche settori di piccolo e medio commercio vedono logorati i loro
margini di guadagno, fino alla chiusura delle stesse attività commerciali, a
causa della posizione di monopolio degli ipermercati che sono divenuti gli
unici veri soggetti della commercializzazione.

Lo stesso meccanismo di monopolio che condiziona l’ambito commerciale agisce
in modo forse più brutale sul piano della produzione, ad esempio dei generi
alimentari, dove i prezzi sono determinati a priori dalle grandi catene di
distribuzione che comprimono e trasferiscono a loro vantaggio margini di
guadagno sempre più ampio.

In questo contesto il malumore espresso dai piccoli-medi produttori
agroalimentari, per lo più esclusi dai benefici della “politica agricola
comune europea (PAC)” e schiacciati dai bassi prezzi alla fonte imposti dai
grossisti e dalla grande distribuzione, si è trasformata in lotta ed in
richiesta di incontro sociale per contrastare il perverso meccanismo che
produce danni sia ai produttori che ai consumatori.

Questa condizione generale, qui sommariamente descritta, è prodotta dai
processi di finanziarizzazione che riescono a “spremere” profitti da tutti
gli ambiti produttivi e sociali e sono diretti dalle grandi società
multinazionali.Tale iniquo sviluppo colpisce perciò ampi settori della
popolazione che comincia a reagire con varie forme di denuncia e di lotta,
come, ad esempio, tramite l’azione delle associazioni dei consumatori oppure
attraverso canali alternativi al monopolio dei super-ipermercati come i
cosiddetti “gruppi di acquisto”.


Anche la incredibile campagna politica e di stampa montata attorno ai fatti
del 6 novembre a Roma, dove una pacifica iniziativa di denuncia e di
autoriduzione contro il carovita viene caricata di altre sembianze(“spesa
proletaria”) e significati (“tornano gli anni ‘70”) è uno dei sintomi che ci
dice che anche nei gruppi dirigenti del paese si è ben coscienti della
drammatica situazione sociale e del rischio che generi una risposta di
lotta. Si è tanto preoccupati che si sta cercando di prevenire ed
esorcizzare ogni reazione popolare criminalizzando anche le più pacifiche
iniziative.

Ciò che si sta determinando è un blocco di settori sociali, anche molto
diversi tra loro, che hanno interesse a combattere l’aumento sistematico del
costo della vita ed un bisogno di unità per contrastare una situazione che
rastrella sempre più profitti a vantaggio dei cosiddetti poteri forti
finanziari e commerciali generando una distorta distribuzione della
ricchezza.

La giornata del 6 Novembre 2004 ha evidenziato il problema, ha fatto
emergere la centralità di dare vita ad una risposta quotidiana e duratura al
carovita. Ciò pone la necessità di costruire un forte e diffuso movimento
che sappia cogliere questa richiesta di unità e di lotta dei diversi ambiti
sociali lavorando alla costruzione per i prossimi mesi di un appuntamento
nazionale in cui si cominci a confrontarsi ed a delineare una comune linea
di azione.

Naturalmente questo appuntamento va preparato con cura ed attenzione in
quanto l’obiettivo che ci poniamo non è solo quello di una generica denuncia
del carovita ma quello di individuare concretamente terreni di battaglia
sulle tariffe, sul costo dei generi alimentari, su quelli dei servizi e su
molte altre questioni che contrastino seriamente il rastrellamento di
ricchezza a spese dei settori popolari della nostra società.

Per questo proponiamo che si organizzi, se possibile entro il mese di Marzo,
un seminario che veda i soggetti coinvolti, lavoratori, precari e
disoccupati, pensionati, associazioni dei consumatori, dei contadini
produttori, del commercio equo e solidale etc. confrontarsi per condividere
l’analisi della situazione e per individuare piattaforme rivendicative e
proposte di lotta capaci di dare le prime serie risposte alla situazione
attuale.





RETE PER IL REDDITO SOCIALE ED I DIRITTI
Per contatti E MAIL: cestes@???




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