[Forumlucca] Vespe azzurre

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Szerző: massimiliano.piacentini@tin.it
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da "L'Unità" - 29 marzo 2005

IMPARZIALITA', VESPA SBATTE LA PORTA
Furio Colombo a Radio 24: niente di male a schierarsi per un conduttore
tv. Basta dirlo. Il conduttore risponde con insulti e calunnie. Querelato

CHE COSA HA DETTO COLOMBO:
Ieri Pierluigi Diaco ha dato alel agenzie il contenuto di una dichiarazione
di Furio Colombo rilasciata nel corso della trasmissione di Radio 24 "Servizio
Pubblico". Ecco il testo: "In Italia c'è questo mito del conduttore di talk
show terzo, indipendente, ma in America, ad esempio, non è così. I conduttori
dichiarano le proprie simpatie e poi nelle loro trasmissioni danno comunque
spazio alle opinioni contrarie.
Bisogna che il conduttore di talk show si dichiari, perciò non c'è nessun
problema che Vespa sia l'amico, il fiduciario, il partigiano del presidente
del consiglio, ma lo dichiari pubblicamente. Io, se avessi un talk show,
lo farei per Prodi. "Porta a porta" è una roulette truccata che porta acqua
sempre ad un unicomulino. I telespettatori hanno diritto di saperlo e anche
gli stessi ospiti devono potersi regolare di conseguenza. La mia è un'obiezione
politica, non giornalistica o personale. Non capisco perchè chi ha fatto
firmare il contratto con gli italiani in un'apposita scrivania, crea sempre
un parterre con ospiti compiacenti e scrive libri con materiali che gli
mette direttamente a disposizione il suo amico premier debba continuare
nella finzione dell'imparzialità".

CHE COSA HA DETTO VESPA
Di seguito, il testo di una nota inviata alle agenzie di stampa da Bruno
Vespa: "Gli spettatori di "Porta a porta" sanno che il trattament riservato
a Silvio Berlusconi è esattamente lo stesso riservato a Prodie a Fassino,
a D'Alema e a Rutelli. Gli "ospiti compiacenti" del presidente del Consiglio
sono scelti esattamente con lo stesso criterio gradito ai leader dell'opposizione.
Non a caso i giornalisti invitati a intervistare Berlusconi giovedì prossimo
saranno gli stessi accettati da Fassino che sarà ospite nella trasmissione
di mercoledì. I "materiali" forniti ai miei libri da Berlusconi sono gli
stessi che ogni anno chiedo alle personalità più importanti del centreosinistra
e che vengono puntualmente pubblicati. Il problema, purtroppo, è che Furio
Colombo è vittima della fucina di odio in cui ha trasformato in pochi anni
un giornale di tradizioni grandi e severe come l'Unità, a costo di rimetterci
il posto. Dobbiamopurtroppo rimpiangere il Colombo di quarant'anni fa, l'inviato
"liberal" delal Rai che Carlo Mazzarella definiva "lo studente pakistano
con la borsa di studio". E perfino l'uomo Fiat di anni più vicini, la guida
Michelin dell'avvocato Agnelli a New York, generosamente ricambiato con
la presidenza della Fiat Usa e con un posto nel consiglio di amministrazione
di una società - off shore - della casa torinese alle Bahamas dove, com'è
noto, la circolazione di auto italiane è piuttosto modesta. Tutto bene,
tranne le spudorate lezioni di etica professionale".

DI FURIO COLOMBO
I due testi pubblicati qui uno accanto all'altro, sono una bella dimostrazione
dello stato dei fatti, ovvero del regime mediatico che incombe sul Paese.
Nel primo testo, la citazione data alle agenzie da Pierluigi Diaco è tratta
da una mia intervista a Radio 24. Ho detto in modo urbano e ragionevole
che, in tutto il mondo, i conduttori di talk show dicono francamente la
loro inclinazione politica. Ho detto che tale dichiarazione non solo non
sminuisce la credibilità del giornalista, ma, anzi, dà piena dignitàumana
e professionale alla persona. Elimina trucchi, sotterfugi, finti applausi,
finte platee, titoli tendeziosi che cambiano alle spalle del conduttore.
Occorre ripetere che una trasmissione come "Porta a Porta" non esiste nel
mondo democratico. A questa constatazione Vespa non ha mai risposto. Si
limita a dare l'elenco delle persone che, in rappresentanza dell'opposizione,
si presentano al suo show. Poichè non vi sono alternative in Italia, e nessun
altro spazio con altrettanta pubblicità in alcuna altra trasmissione della
tv di stato, quella lista non è che una prova della situazione di costrizione
della libertà in cui siamo caduti. Ma vediamo alcuni punti molto illuminati
della sfuriata di Vespa.
1) - L'uomo di Porta a porta considera un insulto l'essere indicato come
vicino a Berlusconi, benchè gli stia accanto, in tv e nei suoi libri, negli
innumerevoli articoli sparsi sui giornali italiani e nelle infinite presentazioni
delle sue opere in modo ovvio e vistoso.. Gli è stato detto che non c'è
niente di male a sentirsi vicino e affine a un uomo politico piuttosto che
a un altro, che accade dovunque nel mondo libero. Basta dirlo. Ma lui fa
l'offeso. Il fatto è che non gli basta dominare da solo l'informazione televisiva
italiana. Vuole anche omaggio o silenzio. Difficilmente lo può avere da
chi conosce la televisione degli altri paesi democratici. Dica lui, se vuole,
quando mai Chirac o Schoeder o Blair o Bush hannao mai firmato, nel corso
di un programma "equanime e indipendente", un contratto come quello di Berlusconi
- Vespa, con il risalto dato deliberatamente a quella finzione teatrale
accreditata da un giornalista potente e titolare di un servizio esclusivo
come evento politico.

2 - Vespa afferma che - secondo lui - Piero Fassino e Silvio Berlusconi
avranno, nel programma di conclusione della campagna elettorale, lo stesso
trattamento. La sua presa in giro del buonsenso degli italiani è clamorosa
per le seguenti ragioni:

A) Fassino non compare nella stessa trasmissione di Berlusconi. Compare
il giorno prima, e gli viene dunque tolto il diritto all'ultima parola.
Dica Bruno Vespa in quale paese del mondo il giornalista conduttore si arroga
il diritto di impedire il confronto diretto fra leader politici che hanno
la stesa responsabilità e dignità.

B)Toccherà dunque ancora una volta a Silvio Berlusconi di chiudere da solo
e come crede la campagna elettorale. E' un diritto che non è mai toccato
ad alcun leader del mondo libero, neppure a Bush, come tutti sanno ricordando
i dibattiti presidenziali americani. I contendenti o sono insieme oppure
si estrae a sorte il nome di chi ha diritto ad avere l'ultima parola. Non
esistono altre regole. Le regole di Porta a porta sono indecenti perchè
l'ultima parola viene attribuita d'autorità ad una delle parti.Ovviamente
quella preferita dal conduttore.

C) Invece di entrare nel merito e di accettare che non è un insulto dichiarare
la propria appartenenza politica, Vespa scarica su chi osa contraddirlo
molti insulti copiati, con espressioni identiche, dalla propagnada del partito
di Berlusconi e in particolare dal "dossier" di presunti insulti dell'Unità
a Berlusconi (insulti che, come si ricorderà erano stati in parte tratti
invece da editoriali de "Il Giornale"). Vespa ha scelto anche di copiare
da personaggi di destra a cui è vicino una calunnia che meriterà una immediata
querela. La calunnia è ripetere insinuazioni su una attività mai avvenuta
e mai svolta, in consigli di amministrazione dalla reputazione discutibile
o illegale, ripetendo informazioni contraffatte che hanno già provocato
le scuse da parte di alcuni e querele pendenti per altri.
Tutto ciò illustra la illuminata imparzialità di Bruno Vespa. La querela
sarà inevitabile perchè , se non altro, offrirà una rara occasione di vero
e completo dibattito, presenti e tutelate tutte le parti interessate.