Autore: Marco Cornolti Data: Oggetto: [Cm-pisa] *urgente* documento di rebeldía al senato
carissimi,
stiamo facendo girare questo documento rivolto al senato accademico sulla
questione dello spazio-rebeldía, e si chiede la sottoscrizione alle varie
realta' che hanno collaborato con rebeldia, hanno svolto progetti dentro
l'ex-etruria o ne svolgeranno.
per questioni di tempo vi chiedo di rispondere il prima possibile, la
prossima riunione del senato dovrebbe infatti essere il 5 aprile.
byez,
lik
(la firma che si chiede e' della Ciclofficina, ovviamente non
si richiede quella della critical mass :) )
Al Rettore dell?Università degli studi di Pisa
Ai membri del Senato Accademico
La questione degli spazi sociali e di aggregazione per iniziative di
carattere sociale, politico e culturale è a Pisa un argomento di
grande rilevanza sia per il numero di studenti e giovani presenti nella
nostra città sia per il significativo tessuto di associazioni
della più varia natura che operano nel mondo della scuola,
dell?Università, del lavoro, sulle tematiche della pace, dell?ambiente e
dell?accoglienza.
Abbiamo sempre ritenuto che una risposta positiva a queste esigenze
richiedesse l?impegno e la sinergia di tutte le istituzioni locali,
Comune e Provincia in primo luogo, e delle istituzioni universitarie che
hanno una forte presenza nel tessuto urbanistico della città.
Una importante e positiva sperimentazione si è fatta e si sta facendo in
questi mesi con l?Associazione ?Pisa Città Aperta? all?interno
dello stabile dell?Ex-Etruria: una sperimentazione che ha visto
l?Università aperta ad una realtà che raccoglie attorno a sé larghi
settori del mondo universitario ma anche esperienze sociali e culturali
della città. Questa scelta da parte dell?ateneo ha indicato a
Pisa una strada da seguire, una linea di dialogo e confronto, di apertura
verso chi propone progetti miranti alla partecipazione
democratica e attua una pratica di cittadinanza sempre più articolata ed
includente.
Confrontato con queste considerazioni, il documento sulla ?concessione di
spazi universitari? approvato dal Consiglio degli Studenti e
portato alla discussione del Senato nella seduta del 5 aprile appare un
deciso passo indietro rispetto alla linea seguita
dall?Università a partire dal caso concreto del ?Progetto Rebeldìa?. Con
questo regolamento infatti i progetti delle associazioni
studentesche e e cittadine raccolte intorno a ?Pisa città aperta?non si
sarebbero potuti sperimentare e realizzare a causa dei vincoli
temporali e di gestione previsti.
A partire da questa osservazione esprimiamo un giudizio negativo su questo
regolamento che anziché partire quanto meno da ciò che si è
acquisito ampliandolo, restringe ed esclude dal suo orizzonte la
possibilità di costruzione di percorsi sociali, politici e culturali
che tutti coloro che li praticano sanno bene non durano né 3 o sei mesi,
ma anzi che necessitano di stabilità e tempo per consolidarsi
e diffondersi.
Per questo riteniamo che il contenuto più negativo è il principio
dell'alternanza. Se questo principio
è del tutto ragionevole e condivisibile per iniziative sporadiche e di
breve durata (conferenze, cineforum, mostre ecc.) non è certo
applicabile ad iniziative che per natura richiedono continuità, tempi
lunghi, attrezzature ingombranti (si pensi ad attività quali il
laboratorio di informatica, la palestra per la arrampicata sportiva, lo
sportello sul lavoro, i percorsi di socializzazione e
integrazione dei migranti, la attività di denuncia e protezione contro il
lavoro nero e clandestino, la libreria ecc.). Val forse la
pena di far notare che la struttura e la pratica di estrema apertura
evivacità di ?Pisa Città Aperta? fa sì che progetti vari ed
eterogenei siano accolti, si confrontino e si affermino per una sorta di
selezione naturale, lasciando naturalmente il campo ad altri
progetti se non hanno la capacità di essere vitali e di aggregare. Il
lungo elenco delle iniziative ed associazioni che hanno trovato
accoglienza nel ?progetto Rebeldia? ne è la prova più indiscutibile.
Una seconda perplessità rispetto al documento del Consiglio degli studenti
riguarda la sua astrattezza, in quanto il regolamento nasce
prima che vi sia un elenco degli spazi usufruibili e nonostante ciò
contempla tutta una casistica di situazioni anche tecniche
riguardanti gli spazi la cui concessione di pretende di regolamentare:
senza aver presente l'oggetto del contendere si rischia di
fissare regole controproducenti o inapplicabili da regolamentare Inoltre
on possiamo non rilevare che lo spirito con cui è stato
scritto questo documento sia molto lontano da ciò che in realtà le tante
associazioni chiedono e fanno, e come, invece, introduca delle
rigidità e delle graduatorie che anziché favorire l?utilizzo reale degli
spazi fruibili, lo disincentivi e lo penalizzi.
La questione degli spazi sociali, e l?individuazione di locali per lo
svolgimento di attività aperte alla comunità universitaria e
cittadina è tema difficile che richiede l?impegno di tutte le istituzioni
e delle associazioni che vi operano.
In conclusione, data la ricchezza dei percorsi ben consolidati nel recente
passato, noi riteniamo che un eventuale regolamento sulla
assegnazione degli spazi debba prima di tutto essere valutato sulla sua
capacità di interagire positivamente con le esperienze più
valide e solide e sulla sua efficacia nel prevenire tensioni e
incomprensioni che in passato hanno a volte resa faticosa la preziosa
collaborazione tra Università e Associazioni.
Ci auguriamo quindi che si apra una discussione con tutti i soggetti
interessati per proseguire sulla strada di apertura e dialogo
intrapresa, e non recepita dal documento del Consiglio degli Studenti.
Associazione ?Pisa Città Aperta?, Rebeldia Media Crew, Gruppo TNT ?
Sportello lavoro ?Progetto Rebeldìa?, Ambulatorio migrante
?Progetto Rebeldìa?, Africa Insieme