[Badgirlz-list] Niente giocattoli erotici in Alabama. A meno…

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Autore: Errata
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Oggetto: [Badgirlz-list] Niente giocattoli erotici in Alabama. A meno che...
Niente giocattoli erotici in Alabama. A meno che...
di Roberto Venturini

Mentre nel mondo i giocattoli erotici sono diventati
di moda, in
Alabama
è riconfermata la proibizione di venderli. A meno
che... non servano
per
operazioni di polizia

Pochi comparti hanno mai effettuato una inversione di
percezione
tanto
radicale come quello dei "giocattoli erotici" -
costituendo una case
history
degna di maggior attenzione da parte delle Business
School. Sicuramente
c'è
materiale per realizzare, ad esempio, una affascinante
tesi in un
qualche
master di Marketing.

L'end user prende il controllo

Il fenomeno di costume (o di liberazione del costume)
che si è
innescato
ha reso il possesso di un vibratore tanto normale e
tanto di moda
quanto
possedere un iPod.
Fondamentale, in questo processo, è stato l'apporto di
operatori del settore che hanno saputo riposizionare
questi prodotti sul pubblico delle
donne, approcciando il target in una maniera più soft,
meno aggressiva, più femminile.
Ed il successo di operatori commerciali posseduti da
donne (online, come Good Vibrations o spicygear o
"reali" come Ann Summers), basati su
questo
cambio di paradigma, ha fatto partire alla grande il
mercato ed i suoi
fatturati.
Nella cultura contemporanea occidentale, mentre una
volta erano le donne "di buona famiglia" a resistere
all'utilizzo di coadiuvanti nelle
proprie
relazioni affettive, adesso sono loro ad essersi
impadronite
dell'innovazione, a discuterne con passione con le
proprie amiche, ad
organizzare riunioni di vendita in casa di conoscenti
in puro stile
Tupperware.

Sintetizzando, in un classico paradigma di marketing,
la decisione
d'acquisto è migrata dall'
influenzatore/raccomandatore all'end user.
In questo processo è stato assolutamente strumentale
il ruolo dei
mass
media - indimenticabile ad esempio la puntata di Sex
and the city in il
mitico coniglietto giocava un ruolo da coprotagonista.
E anche qui,
nella
cattolicissima terra iberica, il vibratore ha avuto
l'onore di una
piccola
parte nella sitcom di maggiore successo della
televisione spagnola, in
pieno
prime time (per non parlare del più nuovo grattacielo
di Barcellona, la
Torre Agbar, all'unanimità conosciuto dalla
cittadinanza come
"Consolador").



    In Alabama ve lo potete scordare


    Non in tutti i paesi è però tanto cambiata la
percezione di questa
categoria merceologica; e senza bisogno di guardare
necessariamente a
nazioni dove il ruolo della donna ha ben altri
problemi, basta volgere 
la
nostra attenzione agli USA per scoprire che esistono
stati dell'unione 
che
hanno messo fuori legge la vendita di attrezzi e
giochi erotici.


    Per esempio, concentriamoci sull'Alabama.


    In quello stato è illegale "produrre, distribuire,
o comunque 
vendere
marchingegni sessuali sviluppati allo scopo primario
di stimolare 
organi
genitali umani".


    Il legislatore ha ritenuto infatti immorale
permettere la libera
circolazione di questi oggetti - ma dovendo fare i
conti con la libertà 
di
comportamento all'interno della sfera privata, non ne
ha gentilmente 
reso
illegale il possesso o l'uso. E se verrebbe da dire
"meno male", è da
ricordare che non sono passati molti anni che i
rapporti omosessuali
condotti in privato da adulti consenzienti sono stati
depenalizzati...
    E quindi gli Alabamesi sono pienamente autorizzati
ad usare (in 
privato)
qualsiasi artifizio erotico che più gli aggradi - a
condizione che se 
lo
vadano a comprare altrove.


    Molto recentemente la American Civil Liberties
Union si è appellata 
alla
Corte Suprema per far abolire questa legge - ma senza
ottenere 
risultati: la
corte ha infatti rifiutato di intervenire su questo
tema, sostenendo 
che
l'abolizione di questa legge avrebbe costituito un
pericoloso 
precedente di
diritto.
    Un precedente, dicono, che per estensione avrebbe
potuto aprire la 
porta
alla legalizzazione di comportamenti sessuali molto
indesiderabili, 
come la
prostituzione, l'incesto e l'oscenità.


    Non sono in grado di apprezzare il fine punto
giuridico, ma la mia 
prima
reazione sarebbe di farmi delle domande in merito a
chi ritiene che la
liberalizzazione dei vibratori possa risultare in
effetti collaterali 
così
devastanti per la società. Ma si sa come sono i
perversi: gli dai un 
dito e
quelli si prendono il braccio.




    Curiosamente, potremmo trarne un beneficio tutti
noi.


    La storia recente insegna che a fronte di questi
divieti si aprono
appetitose opportunità di business. Imperi economici
si costruirono 
durante
gli anni del Proibizionismo, in quegli stessi Stati
Uniti: perché 
allora non
si dovrebbero costruire in Alabama a fronte di questo
nuovo 
proibizionismo?


    E dato che siamo nel secolo del digitale e
dell'online, è 
assolutamente
probabile che sia su questo mezzo che spiegherà le sue
ali il business
illegale; così la nostra grande speranza è che gli
operatori dello 
spamming
si accorgano dell'opportunità e ne approfittino.


    Forse domani gli spammer, quelli che ci appestano
proponendoci
pilloline, sigarette e farmaci sottobanco (tutti
prodotti che possiamo
spesso acquisire legalmente) allenteranno un po' la
presa sulle nostre
mailbox e si concentreranno sugli utenti dell'Alabama,
sfruttando a 
fondo le
straordinarie opportunità di business del contrabbando
di prodotti a 
luci
rosse.




    Esistono delle eccezioni. Molto curiose.


    In realtà la legge anti-vibratori prevede una
serie di eccezioni, 
di
casi in cui non è contro la legge vendere questi
gadget all'interno 
dello
Stato dell'Alabama.
    Le eccezioni sono costituite da tutti quei casi in
cui i 
marchingegni
sessuali di cui sopra vengano destinati ad un uso
"medico, scientifico,
educativo..." (e fin qui tutto bene, direi) e continua
"... o per fini
legislativi, giudiziari o di polizia".


    A questo punto, l'ammetto, sono sbalordito
anch'io, che scrivo di 
cose
inusuali tutte le settimane. Perfino la mia
immaginazione, 
tendenzialmente
perversa, incontra difficoltà ad immaginare casi in
cui le sfere cinesi
possano essere d'aiuto nello sviluppo di una nuova
legislazione. O che 
la
straordinaria paperella vibrante riesca a facilitare
un procedimento
giudiziario.


    Ma più di ogni altra cosa mi affascina il concetto
che un articolo 
da
sex shop possa far parte di un'azione di polizia.


    Certo, un plauso al legislatore, che con molta
avvedutezza e 
preveggenza
ha legiferato in modo accorto, in modo da non porre
inutili ostacoli al
lavoro delle forze dello Stato.


    Ma d'altra parte ormai il mio immaginario è
decollato e continuo da
giorni a rimuginare su quale possa essere il possibile
ruolo
tattico-operativo di questi prodotti, nel contesto di
operazioni di 
polizia
volte a far rispettare la legge. Con l'ovvia
esclusione delle fantasie
pseudo sadomaso di certi filmetti erotici, tipo
poliziotte fasciate in
improbabili uniformi di cuoio.... ma dubito fortemente
sia questo il 
caso
dell'Alabama.


    Lo confesso, ho iniziato a guardare con maggiore
attenzione i 
filmati
che spesso passano i notiziari, anzi li registro e li
riesamino 
fotogramma
per fotogramma ogni volta che compare un poliziotto
americano nella 
ripresa.
    Studio in particolare il cinturone degli agenti e
le dotazioni 
delle
squadre SWAT, per capire se oltre a giubbetto
antiproiettile, pistola,
manette, radio, manganello e spray urticante hanno in
dotazione anche 
altre
attrezzature, come dire, più sofisticate.
    Vi terrò informati.



http://www.apogeonline.com/webzine/2005/03/23/18/200503231801



    sito della lista:


http://it.groups.yahoo.com/group/libertari/files/sito/index.htm









        
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