[Lecce-sf] costituzione

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著者: Gaetano Bucci
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題目: [Lecce-sf] costituzione
La proposta di modifica dello statuto regionale , cui si riferisce il documento che mi hai inviato, è relativa ad un intervento di "generica valorizzazione" del Consiglio ma non contempla il superamento "dell'elezione diretta del presidente della giunta", ossia del "presidenzialismo regionale".Con mia somma meraviglia noto ,inoltre, che si parla di "concertazione" e si afferma che "l'attività della regione deve orientarsi in base al principio di sussidiarietà sia verticale che orizzontale". Si assumono, quindi, come positivi i capisaldi della cultura corporativa.Il "principio di sussidiarietà orizzontale" è, in particolare, quello contenuto nella Carta del lavoro fascista e ripreso nella famigerata revisione del Titolo V della Cost. ,effettuata a colpi di maggioranza dal centrosinistra. Questo principio ha legittimato, in contrasto con i Principi Fondamentali e con la Prima Parte della Costituzione , il primato del privato sul pubblico, dell'economia sulla politica, ed ha "costituzionalizzato" la politica liberista delle privatizzazioni.Si valorizza ,inoltre , come strumento di partecipazione, quello plebiscitario del referendum e si afferma , senza pudore , che il fine è quello di "prevenire e raffredare i conflitti" . L'idea di partecipazione , lungi dal fondarsi sul controllo sociale dei cittadini e dei lavoratori, viene ad essere ridotta al mero " ascolto della società" o, al massimo, alla "negoziazione" ( ossia, allla democrazia bottegaia).Assumendo la concettuologia del FMI della BM e della UE ( ossia delle istituzioni della globalizzazione economica capitalista ) si parla, poi, di "governance" (ossia, di governo dall'alto) e di "negoziazione" tra istituzioni pubbliche e private ( cultura corporativa).Nel settore relativo alla riforma della P.A regionale si parla di "managerializzazione" e di "lavoro per obiettivi" , senza accennare alla "riforma democratica" della P.A regionale (ossia alla "democrazia organizzativa" che , sulla base del "superamento della divisione della politica dall'amministrazione e del primato della tecnica sulla politica", deve imperniarsi necessariamente, sulle aree di coordinamento, sul lavoro di gruppo e sui gruppi di lavoro e sulla necessaria intereazione fra assemblea elettiva, gruppi di lavoro e forme organizzate della società regionale). Mi è bastato uno sguardo veloce per rilevare la natura profondamente liberale, corporativa e confindustriale di questo programma, altro che gusto della boutade tagliente ! . Consiglio , piuttosto, te e gli artisti per Niki ad esercitare il pensiero critico ed a ripassare un pò di diritto che è la premessa essenziale per conoscere e , quindi, combattere il potere pubblico e privato.ninì.
P.S.:
scusa se non sono stato più analitico nella vivisezione di questo programma neoliberista, ma credimi soffermarsi oltre sarebbe tempo sottratto alla lotta di classe.
----- Original Message -----
From: alessandro presicce
To: la mailing-list del Lecce social forum
Sent: Friday, March 25, 2005 2:36 PM
Subject: Re: [Lecce-sf] costituzione


Caro Ninì,
...in conclusione il vero nemico è Nichi Vendola. Non chi ha distrutto la Regione, chi sta distruggendo l'Italia e si sta mangiando la Costituzione pezzo per pezzo.
La colpa di quello che accade in questo mese, nel bene ma soprattutto nel male, è di Nichi Vendola.

Invece, tu mi insegni che i problemi e i drammi non si risolvono in un mese di campagna elettorale, ma si risolvono con anni di impegno e di lotte dal basso.
Non è che la campagna sospende le attività dei gruppi e dei singoli.
Chi ci impedisce di organizzare la lotta democratica in difesa della costituzione? Nessuno. Facciamolo!

Quanto a Nichi Vendola, anche ieri a Lecce, ha sottolineato in Università lo scempio costituzionale che si sta operando con parole durissime.
Lui la sua l'ha detta. Che aspettiamo a dirla noi? A mobilitarci senza aspettare che qualcuno ci dia il là?

Altrimenti sembra che, proprio chi contesta la candidatura "presidenziale" di Vendola, oggi vorrebbe che Nichi, deus ex machina, si mettesse alla guida del movimento, con la bandierina in mano e risolvesse così, con due battute in campagna elettorale, la strage di democrazia che si sta operando in questo momento.

Perchè Nichi non parla di questo? Perchè Nichi non parla di quello?
Non aspettiamo che il nostro eroe arrivi a dirci il verbo! Mobilitiamoci noi, se abbiamo cuore e ne siamo capaci!

Se avessi avuto la pazienza e la disponibilità ad ascoltare qualche dibattito avvenuto in queste settimane (non mi pare invece di averti mai visto confrontarti, se non in lista) avresti percepito la novità di quello che sta succedendo.
Migliaia di persone si stanno reinnamorando del fare politica, persone semplici, che non hanno lauree, che stanno riscoprendo che non esiste solo la propria solitudine, ma che è fondamentale immaginare il proprio futuro insieme agli altri, con passione.

Se avessi la pazienza di ascoltare, vedresti che i temi sul piatto non sono solo gli "artisti per nichi", ai quali ti sei attaccato come una cozza per scimmiottarli a ripetizione nel tuo gusto della boutade tagliente, ma esistono tanti temi di cui si sta dibattendo.

Per fermarmi al solo tema dello statuto, per tacere del resto, vuoi che Nichi dica che lo cambierà?
Bene, lo ha già detto.
Se hai la pazienza di leggere ti riporto dal sito www.nichivendola.it uno stralcio delle schede programmatiche,dove si parla della modifica dello Statuto.
Un abbraccio,
Ale


        PARTECIPAZIONE  



        Alla verticalizzazione delle relazioni tra le istituzioni Presenti sul territorio regionale devono sostituirsi rapporti fondati sulla concertazione e sulla condivisione. Cosicché le politiche regionali devono essere svolte con il contributo dei diversi soggetti istituzionali, dal momento che l'interdipendenza diventa sempre più accentuata. D'altronde, all'autonomia non corrisponde la separazione, quanto, piuttosto, una più pregnante consapevolezza della "specificità dei territori".
        L'attività della Regione, quindi, deve essere esercitata in modo che ad essa siano conservate essenzialmente le funzioni legislative nonché quelle regolamentari ad esse connesse. 
        A riguardo, il centrosinistra s'impegna a modificare lo Statuto sia nella parte valoriale che in quella in cui esso assegna alla giunta la competenza regolamentare, rafforzando nello stesso tempo le competenze consiliari in materia di programmazione. Parallelamente, agli altri enti territoriali devono essere garantite le funzioni attuative inerenti alle materie in ordine alle quali la Regione ha svolto le proprie prerogative per legge ovvero con atti amministrativi generali.
        In altre parole, l'attività della Regione deve orientarsi in base al principio della sussidiarietà sia verticale che orizzontale. 
        Essenziale, in questo senso, è l'effettiva agibilità del" Consiglio Regionale e la funzionalità del Consiglio delle autonomie locali, introdotto quest'ultimo con la "riforma statutaria. 
        Costituisce, pertanto, impegno del centrosinistra la valorizzazione di siffatti organi assembleari con l'attribuzione in particolare al Consiglio rappresentativo delle autonomie locali di poteri finalizzati a vincolare in determinate materie le scelte regionali.
        Parallelamente deve corrispondere analoga attenzione alle istanze dei cittadini e delle formazioni sociali intermedie. Per .consentire ciò, il centrosinistra - coerentemente ai principi del riformato statuto - deve promuovere adeguate forme di ascolto della società.
        A seconda delle circostanze dovranno rendersi praticabili forme diverse di partecipazione alle scelte decisionali: dalla più semplice consultazione, anche di tipo referendario in cui i cittadini sono chiamati ad esprimere il proprio punto di vista, alle più sofisticate e complesse esperienze in cui soprattutto ai cittadini organizzati collettivamente è riconosciuto il potere di confrontarsi con le istituzioni pubbliche al fine di negoziare il contenuto dei progetti. Così operando oltre a prevenire e raffreddare i conflitti si consegue una maggiore responsabilizzazione dei cittadini. Il centrosinistra, inoltre, assume il metodo della concertazione con i sindacati, le associazioni imprenditoriali e le altre organizzazioni intermedie come cardine dell'azione di governo. In questo quadro è urgente attivare la Conferenza Regionale permanente per la programmazione economica.
        Di qui l'impegno a favorire i sistemi di governance, cioè a dire dello sviluppo della capacità di governo incentrata sulla flessibilità e il partenariato in una prospettiva processuale e condivisa. La Regione, dovrà quindi, assumere il ruolo di soggetto (tra gli altri) della governance, dal momento che ciò che conta sono i meccanismi di negozi azione tra le istituzioni (pubbliche e private) e i gruppi sociali mediante i quali rendere concreta una efficace ed efficiente azione di governo. 


        IL NUOVO APPARATO DI GOVERNO REGIONALE 


        La Regione deve recuperare un ruolo reale di regia dei processi di governance che in ogni settore e in ogni territorio dovranno attivarsi, ma per farlo occorre affrontare con responsabilità la fase delicata alla quale andiamo incontro: la riorganizzazione complessiva dell'apparato amministrativo regionale. Una riorganizzazione, quella che il centrosinistra si impegna a fare, che:
        -    da subito deve abbandonare la tendenza a concentrare l'azione amministrativa in un piccolo gruppo d'uomini legati al Presidente,
        -    nel breve periodo deve cercare di ridurre i danni enormi a cui andiamo incontro con le scelte scellerate di "dismissione programmata" dei vertici di tutti i più importanti settori della amministrazione regionale, con il pre-pensionamento di centinaio di dirigenti, esponendo la nostra Regione ai rischi del governo senza memoria, senza esperienza, con un esasperato ricorso alla esternalizzazione dell' esercizio di molti compiti e attività connessi a funzioni cruciali di governo,
        -    nel breve-medio periodo deve disegnare ed attuare un nuovo assetto organizzativo della Regione, che sia articolato per Dipartimenti e che sappia lavorare non più per procedimenti amministrativi ma per obiettivi e per politiche di intervento, che faccia leva sulla integrazione e sulla multidisciplinarietà dell' approccio, ma anche su risorse professionali nuove e con spiccate competenze manageriali, sapendo che non ha futuro la scelta della esternalizzazione delle competenze regionali, e che la rete delle Agenzie regionali deve essere funzionale non al controllo mirato di interessi specifici -come fino ad oggi è stato (ad es. l'ARES) -ma al potenziamento con apporti specialistici dell'azione dei nuovi Dipartimenti regionali.


        Non ci potrà essere cambiamento duraturo e incisività del nuovo metodo di governo senza il coraggio di intraprendere il cammino della innovazione amministrativa per il rafforzamento della capacità di governo. Ed il prossimo quinquennio è cruciale sotto questo aspetto perché dal 1970, anno in cui le Regioni italiane sono state istituite, è la prima volta che in modo così complessivo anche la Puglia dovrà pensare al nuovo assetto della struttura amministrativa regionale, per rispondere meglio alle nuove competenze e per potersi confrontare con i livelli di efficienza e di efficacia raggiunti da altri governi regionali.
        Ma soprattutto per dimenticare gli ultimi anni, in cui la trasparenza, la certezza dei tempi e delle procedure, i più elementari principi della valorizzazione delle risorse umane, l'efficienza e l'efficacia dell'azione amministrativa, il lavoro per obiettivi, l'integrazione sono state parole vuote di significato di fronte ad una gerarchia del potere piramidale, costruita intorno al Presidente e ai suoi uomini, che ha prodotto ritardi scellerati in molti settori, ritardi che neppure l'esasperato ricorso ad Agenzie esterne è riuscito a ridurre.
        A noi toccherà dare alla Puglia anche sul piano amministrativo un nuovo volto, per dimostrare anche a livello regionale quella capacità di governo e di sintesi degli interessi di tutti i cittadini e delle parti economiche e sociali che in tutte le Province pugliesi, nelle città di Bari e Foggia e in tantissimi altri centri grandi e piccoli della nostra Regione governiamo con risultati positivi.




    ----- Original Message ----- 
    From: Gaetano Bucci 
    To: la mailing-list del Lecce social forum 
    Cc: patrizia.calasso@??? ; la mailing-list del Lecce social forum ; Paolo Barrucci 
    Sent: Thursday, March 24, 2005 7:34 PM
    Subject: Re: [Lecce-sf] costituzione



    Caro Mino,
    di cosa ti meravigli, la sostanza della controriforma costituzionale è nel rafforzamento dell'esecutivo...Niki Vendola accedendo alla cultura delle primarie , del maggioritario e dell'elezione diretta del presidente della giunta...si muove sullo stesso terreno delle controriforme costituzionali che danno ,ormai, per superata la forma di governo parlamentare ed il proporzionalismo come strumento del pluralismo sociale e come legittimazione delle lotte sociali per l'attuazione dei fini costituzionali .Si definisce, del resto, capo -coalizione e da capo- coalizione si comporta aprendo la sua lista a ex forza italioti ed ex craxiani ed imprenditori locali, tacendo, per disciplina di coalizione, sul cpt regina pacis (in Piazza S.Oronzo non ha neppure nominato una volta la parola immigrati). Si sarebbe , almeno , potuto sforzare di dire << pazienza compagni - hic rodus , hic salta-- ma se sarò eletto il primo atto sarà quello di revisionare lo statuto regionale presidenzialista">>...invece silenzio assoluto su un punto essenziale e di principio.Lo schiavismo a Nardò non esiste e , tantomeno , la megacentrale di Cerano (oggi,addirittura , la Poli ha detto che occorrerà valutare il rapporto tra l'inquinamento di polveri sottili a Lecce e la centrale di Cerano). Per due anni , con sforzi enormi, abbiamo organizzato seminari per sensibilizzare sul tema della difesa e del rilancio della Costituzione.Ci trovavamo solo fra i soliti noti. Oggi ,invece, tutti artisti per Niki , per il presidenzialismo e la cogestione mascherati con metafore scarlatte sui concetti astratti di giustizia ,  verità ,  libertà e ad inseguire salenti mitici ed arcaico-tribo-rurali sui vagoni delle sgangherate ferrovie-sud est o sui vagoni della privatizzate FF.SS:, fingendosi immigrati degli anni '60 che tornano a votare comunista.Non so che dirti ...mi torna in mente l'allegro ritornello... TRUFFA,  TRUFFA; AMBIGUITA' , FA.L....SI...TA'....


     ---- Original Message ----- 
      From: Mimino Colì 
      To: lecce@??? 
      Cc: la mailing-list del Lecce social forum 
      Sent: Thursday, March 24, 2005 9:10 AM
      Subject: [Lecce-sf] costituzione



      Cari sinistri di niki e ubriachi di elezioni all'americana,possibile che nessuno di voi dica una parola che la destra abbia cambiato del tutto la nostra costituzione,e se si vince con niki c'è la prendiamo .......perchè con il colpo messo a segno dalla destra sono dolori,ma quando siscende in piazza?


                saluti da un comunistafuori



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      Per informazioni sulla lista o ausilio tecnico: forumlecce-admin@???




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