Carissimi/e,
Mi sarebbe sembrato interessante mostrarvi, nella sua intera crudezza formale, il "carteggio" relativo al mio licenziamento in tronco dalla Cooperativa Sociale Genova Insieme ma purtroppo in lista non sono consentiti allegati (a disposizione, comunque, di chiunque li voglia leggere) .
Dico che sarebbe stato interessante per spiegare quali rischi si corrono se si prova a disturbare il manovratore, tentando di alzare la voce per reclamare diritti, dignità e agibilità sindacali per i lavoratori di uno dei settori più "invisibili", precari, sfruttati e politicamente collusi a 360°, quello della cooperazione "sociale" e, piu' in generale, del "terzo settore", tanto caro alle pubbliche amministrazioni di sinistra.
Non mi pare neanche il caso di entrare nei dettagli della mia vicenda personale per evidenziare la montatura ed il mare di calunnie che mi sono state rivolte prendendo a pretesto, sostanzialmente, un palese fraintendimento ed un ritardo che ha, purtroppo, delle valide motivazioni di salute. Quando si deve "tirare a campare" con poco più di 700 euro al mese e con la spada di Damocle del non rinnovo degli appalti sulla testa...non è poi così improbabile soffrire di "oscuri mali" ed avere necessità di un "sostegno" ...ma ancor di più è dura da sopportare e finisce per logorarti, l' indifferenza o la scarsa attenzione che ti viene rivolta da quei settori di società, di partiti e di sindacati (con rare e ovvie eccezioni) che pure, in teoria, si battono, come te, contro la precarietà dei lavori, per i diritti dei lavoratori e dei cittadini...ma questa è un' altra storia!
Un saluto fraterno,
Carlo
qualche post di indymedia...
http://italy.indymedia.org/news/2005/03/757569.php
COOPERATIVA "GENOVA INSIEME" ONLUS
LICENZIA UN SUO DIPENDENTE
/angolo.gif" width=17 align=top>by cocittos di Roma Wednesday, Mar. 23, 2005 at 3:43 PMmail:
ECCO COME SI LICENZIA IN TRONCO UN LAVORATORE SENZA RISPETTARE IL PRINCIPIO DI GRADUALITA' E SOPRATTUTTO IL PRINCIPIO DI PROPORZIONALITA' ORMAI RECEPITO A LIVELLO INTERNAZIONALE
La cooperativa "Genova Insieme Onlus" ha licenziato un suo dipendente a seguito di una contestazione disciplinare su un ritardo in entrata nel turno di servizio ed un presunto uso improprio del tesserino magnetico.
Il provvedimento è abnorme perchè non tiene conto del
certificato medico specialistico della ASL, il quale attesta con tanto di firma in calce e carta intestata i motivi sanitari del ritardo del dipendente, in condizioni di salute non buone, ma viene usato il pugno di ferro per presunte contraddizioni nei chiarimenti forniti non dando nessun peso al fatto che il lavoratore non ha mai avuto precedenti richiami o contestazioni nei cinque anni di servizio.
PER CHI VOLESSE ESPRIMERE SOLIDARIETA' E RICHIEDERE ALLA COOPERATIVA "GENOVA INSIEME" ONLUS DI REVOCARE IL LICENZIAMENTO IL FAX DELLA COOPERATIVA E':
0102467600
IL PRESIDENTE DELLA COOPERATIVA GENOVA INSIEME ONLUS, FIRMATARIO DELLA LETTERA DI LICENZIAMENTO, E' ROBERTO SCOTTO
Chi cazzo sono quelli di Genova insieme? Eccoli! /angolo.gif" width=17 align=top>by genovese Wednesday, Mar. 23, 2005 at 4:13 PMmail:
Affigge bandierine della pace adesive nel luogo di lavoro: "richiamo disciplinare"!!!
Accade ad un lavoratore della Cooperativa Sociale Genova Insieme, associata alla Lega Coop, che ha in appalto dal Comune di Genova i servizi di pulizia della Piscina "Lago Figoi". Il provvedimento scritto è giunto in quanto il lavoratore avrebbe "disobbedito" all' invito rivoltogli dalla dirigenza della sua coop di rimuovere quattro bandierine della pace adesive 5x6 cm. dalle porte degli spogliatoi del personale presso l' impianto.
E' espressione spesso abusata che la realtà supera la fantasia: la vicenda del richiamo disciplinare al compagno Carlo G., reo dell'affissione di bandierine della pace (!), rientra sicuramente in questa casisitica. Non vogliamo neanche perdere tempo a commentare questo gesto inqualificabile e idiota. Che la vista della dicitura 'presidente' o 'dirigente' di fronte al proprio cognome avesse causato le vertigini ad alcuni vertici delle cooperative, era fatto purtroppo risaputo. A simili altezze però non pensavamo sinceramente si potesse arrivare. Ci auguriamo poi che tale dimostrazione di ottusa autorita' non copra invece la volonta' di regolare conti in sospeso con l'interessato, da tempo impegnato nella difesa dei (pochi) diritti dei lavoratori delle cooperative sociali. Ci sembra persino grottesco chiedere con forza che un simile ignobile provvedimento venga ritirato. Ci sentiamo però di pretendere da Legacoop la condanna aperta e netta di queste manifestazioni di rozza autorità.
Chiediamo anche un altrettanto deciso intervento di sconfessione di simili dirigenze e delle loro maldestre pratiche di gestione del potere, che recano solo gravi danni ai lavoratori e al movimento cooperativo tutto. Invitiamo inoltre tutti i lavoratori ad esprimere concreta solidarietà a Carlo e ad esercitare pressioni sulla Lega affinchè intervenga immediatamente.
Nel caso invece che si perseveri in questo atteggiamento provocatorio il Coordinamento si mobiliterà per dare la massima visibilità alla vicenda e denunciare l'arroganza della dirigenza di Genova Insieme (che immaginiamo impegnatissima a mandare richiami disciplinari alle migliaia di genovesi che hanno osato esporre la bandiera arcobaleno!) Facciamo appello a sottoscrivere anche singolarmente questo comunicato via e-mail ( lavcoopsoc@??? ). Provvederemo ad inoltrarlo alla Cooperativa Genova Insieme ed alla Segreteria genovese di Legacoop. Genova, 26.03.03 COORDINAMENTO LAVORATORI COOPERATIVE SOCIALI GENOVA vico dell'Agnello, 2 - m@il to: lavcoopsoc@???
http://www.chainworkers.org/chainw/noi/precariato/coop0303.htm
Colpito lo stesso lavoratore di allora! /angolo.gif" width=17 align=top>by .. Wednesday, Mar. 23, 2005 at 7:23 PMmail:
La cosa incredibile è che l' operaio licenziato è lo stesso del provvedimento disciplinare per le bandierine della pace, un compagno noto a Genova per le sue battaglie contro la precarietà.
"Incredibile"...mica tanto! Vorrà pur dire qualcosa???
VERGOGNA!!!!
Porco d... iesse? /angolo.gif" width=17 align=top>by zEn@ Wednesday, Mar. 23, 2005 at 8:53 PMmail:
Agli inizi degli anni novanta, la città di Genova deve confrontarsi con la questione ultras. I supporter di Genova e Sampdoria si scontrano in molte occasione e la città comincia a temere incidenti di grave portata, che puntualmente scoppiano nel 92 in Via Ferreggiani. Ci sono feriti e numerosi arresti. Mario Tullo, giovane consigliere comunale del Pci, convoca i capi delle due fazioni e gli espone un'idea che si rivelerà vincente: prendere i tifosi di Genoa e Samp e farli lavorare insieme, riunendoli in una cooperativa (Genova Insieme, appunto) e affidando loro la pulizia dello stadio Marassi. Un'esperienza unica in Europa, destinata poi ad allargarsi, e dodici anni dopo, a diventare una vera e propria realtà che conta 54 dipendenti e un importante lavoro anche con ex tossicodipendenti e carcerati. Pasquale Coccia ha scritto per Rai-Eri, con il patrocinio del Segretariato Sociale, "Un'impresa degli ultrà", che racconta proprio questa avventura.
Sono intervenuti in onda Pasquale Coccia, Fabio Rustico, che ha recensito per Effenberg il libro di Pasquale, Tore Carta, vicepresidente di Genova Insieme ed ex ultrà doriano, e Mario Tullo, l'ex consigliere del Pci che ha lanciato l'idea della coopertiva e che oggi è segretario provinciale dei Democratici di Sinistra.
http://www.radiopopolare.it/html/trasmiss/effenberg/2004-2005/20041015.htm
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