Alcune piccole note di ciclomeccanica anticonsumista.
I telai da corsa, le misure, la convenienza (euri), etc.
La ricerca tenologica esasperata sui materiali delle bici da corsa in questi
ultimi anni come effetto secondario, ma non trascurabile, ha provocato
l'obsolescenza dell'acciaio (in parte), mettendo a disposizione di noi
ciclistu urbanu e non solo, una quantità di telai, forcelle e altru a prezzi
bassissimi, o addirittura aggratis di recupero. Con un po' di pazienza,
curiosità, passione e manualità ci si può allestire una bici robusta,
leggera, comoda e buona per tutti gli usi (città, viaggi, trasporti etc.).
Dalla ciclofficina Snia, e anche dalle altre, di queste bici ne sono uscite
in gran quantità, sono aumentate le conoscenze meccaniche per effetto della
condivisione, circolano le informazioni, si scambiano "dritte" etc.
Per quanto riguarda le misure del telaio date un'occhiata qui al sito qui
sotto, fermo restando che la bici te la devi comunque sentire bene standoci
sopra, e a volte capita che la comodità non vada di pari passo con i calcoli
numerici! Se possibile la cosa migliore è provare biciclette di diverse
misure prossime, prima di decidere (rompete le scatole a qualcunu nelle
ciclofficine), e non fidarsi ciecamente dei calcoli, in quanto le misure
antropometriche (e ginecometriche!) variano da persona a persona! Come
diceva un telaista romano: "Noi stamo qua per dare a intendere....!!"
http://www.guidorubino.com/bici/strada/bicicletta.htm
Le ruote.
Dalle vecchie ruote tubolari da corsa (senza camera d'aria) recuperiamo i
mozzi, di qualità notevolmente superiore a quelli commerciali, costruiamo ex
novo ruote ottime limitando la spesa all'acquisto di raggi (2 mm e acciaio
inox) e cerchi (alluminio) su cui si possono montare copertoncini scolpiti
(non lisci) anche di larghezza 28 ottimi sia in città, che in viaggio, che
su discreti sterrati. Il costo finale di due ruote siffate è di circa il 50%
di due ruote nuove, ma la qualità spesso è superiore perché fra i mozzi
recuperati si trovano delle chicche che a comprarli nuovi ci vogliono
mucchietti di euri.
Il manubrio.
Non a tutti risulta comodo la curva da corsa, seppure di larghezza e
distanza appropriata. In questo caso si può montare un manubrio dritto, da
passeggio o quel che vi pare. Se girate il Bel Paese in provincia, dove le
bici non si buttano più di tanto e durano più di una vita, troverete una
gran quantità di vecchie bici da corsa usate tutti i giorni da
simpaticissimi vecchietti che gli hanno sostituito il manubrio: da giovani
scorrazzavano alla grande, ora se la godono ad andatura da passeggio, con un
assetto più adatto alla loro età, già le ossa, etc.! Provatevi a proporgli
di cambiare la bici per una MTB o una "citybike" e vedete che ve rispondono!
Il portapacchi, il carico etc.
In commercio si trovano tutti gli accessori per adattare qualsiasi porta
pacchi sui teali i cui forcellini sono sprovvisti di occhielli come i telai
"normali", inoltre questi "accessori" si possono fabbricare o modificare, e
i portapacchi pure: famosa la modifica Warner per trasformare un portapacchi
corto "comune" in uno capace egregiamente di portare le sacche da viaggio, a
costo zero utilizzando pezzi di altri portapacchi rotti. Per quel che
riguarda il peso che uno si vuol portare appresso, i venti chili (!) li
sopporta benissimo anche un carro posteriore di acciaio speciale
ultraleggero. Inoltre si può montare facilmente il portapacchi anteriore,
utilissimo in viaggio per le sacche, anche per bilanciare il peso.
Ammortizzatori?
E' comunque un peso in più che ci si porta appresso! Spesso l'utilità di
questi aggeggi è limitata ad una minima parte di percorso che percorriamo, e
non giustifica per me la spesa e i kg in più. Ruote in ordine, gonfie alla
pressione ottimale e di profilo adeguato per me sono più che sufficienti per
assorbire le vibrazioni anche dei sampietrini, in caso basta diminuire la
velocita e mettere attenzione se capita di "saltare" i marciapiedi.
La sella.
Vale la pena spendere qualche euro per un assestamento comodo delle nostre
chiappe (su cui poggia la nostra colonna..)! Anche qui la ricerca
tecnologica sta fori de testa e i prezzi pure: non è detto che una sella
fashion gel, carbonio e chissà che altro sia meglio di una economica! Spesso
nei cataloghi ci sono ancora selle "non fashion", di ottimi materiali, ben
fatte, comode e a prezzi ottimi! Cercatele alle ultime pagine dei cataloghi
o fatevele tirare fuori dai fondi di magazzino! La conformazione della sella
è una faccenda strettamente personale, ma occhio anche alla regolazione!
Guarniture, rapporti e pignoni.
Corona doppia in lega d'alluminio, 52 e 42 denti è la misura che si trova
più facilmente d'occasione, o montata su "vecchie" bici da corsa, a volte
anche 53 denti invece di 52. Non deve spaventare il numero di denti, in
quanto montando un cambio posteriore con braccio medio/lungo si può montare
un pacco pignoni fino a 30 o 32 denti, che permette di affrontare pendenze
notevoli con poco sforzo! Anche in questo caso fate delle prove con la bici
de qualche amicu (rompete sempre le scatole in officina). In ogni caso
ricordatevi che il rapporto si calcola dividendo il numero dei denti della
corona per quello del pignone, fateve due calcoli e vi rendete conto che con
poco si risolve il problema. per i viaggi a pieno carico e con pendenze
notevoli la soluzione migliore è montare una corona tripla, più o meno
52/42/32: in commercio se ne trovano di tutti i prezzi a partire dai 30 euri
in su, e anche in questo caso non è detto che il prezzo maggiore sia
giustificato da una qualità maggiore, in quanto spesso le fabbriche,
officine meccaniche e fonderie sono le stesse per diverse marche: cambia
l'etichetta (e il prezzo).
Cambi.
Stesso discorso che per gli altri componenti per quanto riguarda la ricerca
tecnologica!
Un cambio interamente di metallo, "antico" e adatto come misura ai pignoni è
sicuramente più robusto di uno "moderno", magari con elementi in "composito"
(na vorta se chiamava plastica...!). in ogni caso controllate che i perni,
gli snodi, i bracci non abbiano un gioco eccessivo e mantenete lubrificate
tutte le parti sottoposte ad attrito.
Stessa cosa per il deragliatore (cambio anteriore), ma considerate che se ne
montate uno antico di recupero per una corona tripla deve avere una buona
escursione.
Leve cambio.
Se proprio non vi trovate con le levette sul tubo obliquo, con poco si
possono montare le leve sul manubrio, sia che il tubo abbia gli attacchi
filettati per i fermaguaina oppure no: esistono dei fermaguaina a fascetta
semplicissimi ed economicissimi. Le leve più semplici sono sempre le più
robuste! Quando sentite parlare di leve indicizzate, quelle che fanno lo
"scatto", ricordateve che lo scatto è solo una sferetta di acciaio che si
sposta da un foro all'altro su un dischetto al 99% di plastica,
praticamente inutile oltre che a rischio maggiore di usura. Le manopole che
si girano come se uno stesse su una moto magari fanno tanto figo, ma sono
ancor di più soggette a rotture, in quanto più complicate nel funzionamento
interno, maggior numero di parti, più attriti e, spesso, qualità pessima dei
materiali! Da non sottovalutare la maggior difficoltà di sostituzione dei
cavi se si rompono, e anche l'ispezione è più laboriosa.
Leve freni.
Sulle curve da corsa leve da corsa! Se ne trova una gran quantità di
recupero, poco Hi Tech, le guaine con i cavi escono da sopra, ma funzionano
benissimo! D'estate le guaine sono ottime in viaggio per stenderci la
biancheria ad asciugare!
Freni. Un po' di cura nella scelta è d'obbligo, questione di sicurezza! I
componenti da corsa sono comunque di buona qualità, e se rompete le scatole
ai rivenditori, dai magazzini escono fuori ottimi freni "antichi", ma di
marca e a prezzi accessibili!
Compatibilità dei componenti.
Spesso sui manuali delle case costruttrici vi mettono in guardia dall'usare
componenti di altre marche assieme ai loro, in quanto non compatibili! Molte
volte non è vero, è solamente politica commerciale, quindi verificate,
chiedete e provate prima di spendere euri in più! La maggior parte dei
componenti di marche diverse è sempre compatibile, in quanto le misure, i
passi, i filetti, le distanze sui telai da corsa sono quasi sempre
standardizzate.
Infine sulle misure della bici c'è da considerare che siccome la statura
media dei ciclisti italici (pure dei non ciclisti, vabbè..) è aumentata nel
corso degli anni, fra i telai d'occasione "antichi" è facile trovare misure
piccole tipo 48, 50, 52, che non fra i telai d'occasione più recenti, dove
prevalgono misure medio alte.
Maggiori informazioni.
Sul sito della Don Chisciotte c'è una nuova sezione Do it Yourself sulla
meccanica, semplice ed esplicativa .
http://www.zingarelli.biz/ciclofficina/
Sempre valido e completo pure questo sito:
http://www.guidorubino.com/bici/strada/bicicletta.htm
Oppure in ciclofficina a scambiare due chiacchiere e a sporcarsi le mani!
----- Original Message -----
From: <arianna05@???>
To: "cm-roma" <cm-roma@???>
Sent: Monday, March 21, 2005 1:25 PM
Subject: [Cm-roma] Consigliucci tecnici...
Raga' sono in cerca di una bici da corsa, data la mia scarsissima
preparazione
al riguardo mi servono due tre consigli tecnici per regolarmi su cosa
comprare e
dove..tipo su porta portese avevo trovato qualcosa ma temo una
sola...qualcuno
ha consigli da darmi?ipo materiale del telaio o altre cosine che mi sfuggono
casa ignoranza ciclica dilagante?PS considerando che sono alta 1,65,66
grosso
modo che telaio mi ci vuole?50 va bene?DATEME NA MANO...a proposito data la
mole
di roba che mi porto appresso per il lavoro sulla corsa se po monta' un
portapacchi decente?Ho consultato un amico ciclista sportivo il quale mi ha
sconsigliato la corsa perche' scomoda come posizione...ma e' vera sta
cosa?Io
non l'ho mai portata una corsa e vorrei un consiglio anzi un
consiglione...altra
cosa conviene farsi una passeggiata da liberati o meglio lascia' sta?HELP
ciclociao Arianna
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