Da Repubblica.it 21/03/05
Partito il 24 febbraio 2003, Claudio Del Grande è
rientrato in Italia
Cento chilometri al giorno in cinque continenti: il
diario su internet
Due anni in bicicletta
per attraversare il mondo
Claudio Del Grande ha compiuto il giro del mondo in
bicicletta
GENOVA - E' durato due anni il giro del mondo in
bicicletta intrapreso da Claudio Del Grande, 32 anni,
originario di Albisola superiore, cittadina sulla
riviera ligure di ponente. Partito il 24 febbraio 2003
dalla sua città in sella a Taman, che in turco vuol
dire "va bene", ha attraversato 40 paesi in cinque
continenti, dormendo in tenda, pedalando mediamente
100 chilometri al giorno, affrontando temperature
gelide (-12°) o caldo torrido (+52°).
Del Grande era partito con un amico, il genovese
Massimo Bruzzone, che però a metà viaggio è stato
costretto ad abbandonare l'impresa. In Pakistan i due
viaggiatori erano stati anche fermati dalla Polizia
perché si erano avvicinati troppo al centro per
l'energia atomica di quel paese. Chiarito che non
erano spie ma semplici cicloturisti, i due erano stati
rilasciati.Rimasto solo, Claudio Del Grande ha
proseguito il viaggio attraversando l'Australia e
l'America.
Diario del lungo tour è contenuto nel sito
www.cicloviaggiatori.com che il ciclista ha aggiornato
periodicamente: "Sono arrivato in Laos", scrive
Claudio. "Trovo un piccolo albergo dove c'è una
scimmietta legata nel cortile; ogni volta che mi
avvicino mi salta in testa per assicurarsi che non
abbia pidocchi. Dopo questa prima formalità, inizia a
giocare come una matta. Preferirei vederla libera".
Nonostante la dura fatica affrontata per superare il
lungo il viaggio, Claudio non ha mai perso l'umorismo:
"Compro una mappa del Sud America - scrive più avanti
nel suo diario - e mi informo sulle condizioni della
strada che attraversa le Ande. La risposta mi fa
sorridere: Se non sei un ciclista non ce la fai. La
strada comincia subito in salita, circa duecento
chilometri mi separano dal confine argentino.
L'imponente catena montuosa è coperta da un manto di
neve. Gli ultimi settanta chilometri li percorro in
più di sei ore. Sono tutti tornanti, in molti punti i
camion faticano a sorpassarmi, procediamo entrambi a
passo d'uomo".
E infine, l'ultimo capitolo, quello dedicato
all'arrivo in Italia: "5 marzo 2005, ore 7.30: sono
sul suolo italiano. Ho attraversato cinque continenti
in 25 mesi e ora sto puntando verso casa. I mille o
poco più chilometri per raggiungerla mi fanno
sorridere, l'Italia è piccola anche se la si
attraversa in bici. Il clima, a cui non do più molto
peso. Piove e nevica: ormai sono sono indifferente a
qualsiasi condizione climatica".
(21 marzo 2005)
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