Autore: Andrea Agostini Data: Oggetto: [NuovoLaboratorio] rifiuti la devolution dell'ecomafia
da lanuovaecologia.it
Giovedì 17 Marzo 2005
RIFIUTI|I dettagli dell'operazione Bonnie&Clyde
La devolution dell'ecomafia
Sequestri per 30 milioni di euro, 4 arresti, 29 indagati. Cuore
dell'attività due aziende lombarde, entrambe autorizzate. Le truffe andavano
dalla fraudolenta miscelazione alla creazione di finti certificati. E tutto
finiva a inconsapevoli centri di smaltimento o interrato in siti di società
complici
È di 4 arresti, 32 decreti di sequestro - 7 dei quali relativi a impianti e
25 ad autoarticolati - e 29 persone sotto inchiesta il bilancio
dell'operazione "Bonnie & Clyde" scattata nelle prime ore di ieri a
conclusione di una lunga serie di indagini cominciate nel giugno 2004, che
ha portato alla luce un'illecita attività di smaltimento dei rifiuti,
pericolosi e non, e ramificata nelle province di Bergamo, Brescia, Lecco,
Varese e Cremona. Il valore complessivo dei beni posti sotto sequestro
ammonta a 30 milioni di euro. L'operazione è stata compiuta dal gruppo
carabinieri della tutela ambientale di Treviso in collaborazione con i
militari dell'Arma di Brescia, i Noe di Milano e Brescia, i comandi
provinciali di Bergamo, Lecco e Pavia e il II Elinucleo carabinieri di Orio
al Serio. In tutto, circa un centinaio di uomini.
Le indagini degli uomini dell'Arma hanno consentito di scoprire che fulcro
dell'attività illecita erano due aziende, entrambe regolarmente autorizzate:
la Meck srl, con sede in Curnasco di Treviolo, e quella di trasporti Rota
Srl, con sedi a Dalmine e Almenno San Bartolomeo. A esse si aggiungeva una
terza azienda compiacente, l'Adda Express srl di Brivio (Lecco). In pratica,
alla Meck confluivano ingenti quantità di rifiuti speciali provenienti da
diverse realtà lombarde, tra le quali istituzioni (la Comunità montana Valle
Imagna) e società (la Sea, che gestisce lo scalo di Malpensa, e la Sacbo,
che si occupa di quello bergamasco di Orio al Serio). La Meck provvedeva poi
a eseguire o la fraudolenta miscelazione dei rifiuti stessi o il cosiddetto
"giro bolla" mediante la falsificazione di formulari e la creazione ad hoc
di certificati d'analisi e pesatura, in modo da destinare il tutto ad
inconsapevoli centri di smaltimento o al "tombamento" in normali fosse,
ricavate nei siti stessi della Meck o delle altre società complici.
Per questo, sotto sequestro sono finiti anche le ditte Cavalleri di Zanica,
Cornago di Almé e Autotrasporti Cortinovis di Villa d'Almé. Tra i molteplici
episodi di truffa scoperti dai carabinieri vi è quello ai danni della Sea
che, con regolare gara d'appalto, aveva conferito un ingente quantitativo di
rifiuti solidi urbani non differenziati che, per tipologia, non sarebbero
potuti entrare nel bacino bergamasco. La Rota srl, invece, mediante la
complicità dell'Adda Express, trasferiva tali rifiuti proprio alla Meck che
pure non disponeva dell'autorizzazione al trattamento degli stessi. Proprio
alla Meck, del resto, la prassi di miscelare diverse tipologie di rifiuti,
anche pericolosi, aveva provocato un incendio nello scorso gennaio. Il gip
del Tribunale di Bergamo, al termine dell'inchiesta in cui risultano
coinvolte 29 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di reati
ambientali, ha disposto gli arresti domiciliari per il presidente del
consiglio di amministrazione della Rota Srl e dell'amministratore di fatto
dell'Adda Express. L'obbligo di dimora è stato invece disposto a carico del
capo area della Rota Srl e del coordinatore dell'Adda Express.