[Incontrotempo] Fwd:[lavoroprivato] Rassegna stampa brescian…

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Autore: v.miliucci@libero.it
Data:  
Oggetto: [Incontrotempo] Fwd:[lavoroprivato] Rassegna stampa bresciana su Sciopero terzo settore del 18 marzo
Bresciaoggi
mercoledì 16 marzo 2005 cronaca pag. 13

Protestano i lavoratori del Terzo settore e del no profit

Cobas manifestano a Roma «Siamo sempre più precari»
Lavorano nei servizi socio sanitari, nelle residenze per anziani e disabili,
nei centri diurni, nei servizi domiciliari e scolastici, come educatori,
assistenti ad personam, ovvero nel verde pubblico e nei canili; sono quasi
sempre precari, in balia di contratti interinali, flessibili o «co.co.co»,
con un reddito basso (dai 500 agli 800 euro al mese) e garanzie quasi nulle.
Sono l?esercito dei lavoratori delle cooperative sociali, del no profit,
dell?associazionismo e del Terzo settore, che venerdì 18 marzo sciopereranno
in tutta Italia, per iniziativa dei Cobas, dando vita ad una manifestazione
a Roma, sotto la sede del Ministero del Welfare, per chiedere più diritti
e maggiore dignità lavorativa.
A Brescia e provincia sono oltre 5000 i lavoratori interessati, che prestano
servizio presso cooperative, senza contare quelli impegnati in enti no profit
e associazioni, un universo in cui la maggioranza della forza lavoro è donna,
trattandosi di attività prevalentemente puntate sul sociale.
«Scioperiamo per denunciare una situazione insostenibile, che i sindacati
confederali hanno da sempre trascurato, e che come Cobas stigmatizziamo,
dopo che, da ultimo, i tagli della Finanziaria 2005 e la legge 30, la cosiddetta
legge Biagi, non hanno fatto altro che peggiorare la situazione, con l?applicazione
di forme contrattuali sempre più precarie», dice Roberta Meazzi dei Cobas
Brescia. Fra le rivendicazioni dei lavoratori di cooperative e Terzo settore
c?è quella del riassorbimento nel pubblico dei servizi esternalizzati, con
l?assunzione stabile dei lavoratori impiegati in appalto, perché venga posta
fine alle situazioni di disparità che si verificano con i lavoratori pubblici
impiegati in settori equivalenti, ma con maggiori garanzie. I Cobas chiedono
inoltre l?applicazione dei contratti nazionali. Da Brescia partirà un pullman
per Roma con una delegazione di 15-20 persone, ma l?invito ai lavoratori
è comunque quello di astenersi dal lavoro, unendosi in piazza Loggia alla
manifestazione per lo sciopero del pubblico impiego e della scuola. l.c.



Giornale di Brescia 16 marzo 2005 Cronaca pag. 13
Pag. 13    

In piazza contro il precariato
I COBAS BRESCIANI DEL TERZO SETTORE VENERDI? A ROMA

Venerdì, in occasione dello sciopero generale del pubblico impiego e della
scuola, scenderà in strada a Roma, per dar vita ad un corteo che si snoderà
da viale Mazzini alla sede del Ministero del welfare, anche una rappresentanza
dei lavoratori bresciani delle cooperative sociali del terzo settore. Agiteranno
le bandiere dei CoBas che hanno organizzato l?appuntamento per sottoporre
all?attenzione del ministro del Lavoro le criticità del momento affrontate
dagli operatori di questo comparto. Il significato dell?appuntamento, che
interessa nel Bresciano circa 8mila lavoratori, è stato spiegato ieri dai
rappresentanti del «Coordinamento di lotta lavoratori coop sociali e terzo
settore» nella sede cittadina dei CoBas di via Corsica. «La vera ricchezza
del non profit - spiega Roberta Meazzi portavoce dei CoBas - è la precarietà
dei suoi lavoratori. Educatori, operatori sociali, soccorritori che percepiscono
uno stipendio medio di 800/850 euro e vivono una condizione di precarietà
elevata e di diritti ridicoli. I servizi sono sempre più esternalizzati,
le risorse per il terzo settore subiscono continui tagli e questo a discapito
tanto dei lavoratori, quanto degli utenti». Davanti a questa situazione
i Comitati di base sfileranno per chiedere «il riassorbimento nel pubblico
dei servizi appaltati e l?assunzione stabile dei lavoratori impiegati in
appalto. L?applicazione dei contratti nazionali e il riconoscimento della
parità di trattamento economico e normativo degli enti committenti gli appalti».
I lavoratori del terzo settore sfileranno anche contro «l?applicazione della
Legge Biagi, e quindi dei contratti part time e a progetto, contro i tagli
della Finanziaria e contro il sistema di accreditamento nei servizi socio-sanitari-assistenziali».

 





(questo messaggio viene inoltrato automaticamente dalla Mailing list del
Cobas del Lavoro Privato)




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