Szerző: clochard Dátum: Tárgy: [Cerchio] Re: azione diretta contro la legge e i suoi servi
Questa discussione si è fatta tante volte, però si può obiettare che,in
ultima analisi, lasciamo spazio al "diritto del più forte".
Butto giù telegraficamente e apoditticamente qualche punto:
- E' vero solo formalmente che il Diritto possa tutelare anche i più
"deboli". Occorre in primo luogo un avvocato migliore, o più ammanicato nei
tribunali, della controparte. Poi bisogna considerare i tempi interminabili
della "giustizia civile". In definitiva, più che dalla legge si è
tutelati dal proprio status cociale, livello di informazione, ecc.
Certo, io stesso, una volta, mi avvalsi della legge per ricondurre ai
parametri dell'allora equo canone l'affitto esorbitante di una casa.
Infatti ammetto che lo scheletro giuridico di di un paese possa
cristallizzare temporaneamente un mutamento dei rapporti di forza nella
società.
In Italia ciò è avvenuto sotto la spinta delle lotte degli anni '70,
rispetto alle questioni del lavoro, dell'ambiente, della medicina e dello
strapotere repressivo della psichiatria. Ma, sempre, sono
entrati in gioco magistrati che, come dire, tradivano il mandato della
classe dominante.
Dopo tanto tempo questa parte del diritto in qualche modo favorevole ai
proletari è però quasi del tutto spazzata via.
- Si conferma di nuovo con nettezza che il sistema penale serve solo a
sanzionare gli illegalismi della classe oppressa.
Le rare eccezioni sono eventualmente utili a riprodurre la menzogna della
"legge uguale per tutti".
- la "microcriminalità", che tanto preoccupa (e a volte tali preoccupazioni
non sono solo effetto della grancassa dell'ideologia dominante ) anche
strati sociali proletari, è in buona misura riconducibile al proibizionismo
sulle droghe. Se si potesse acquistare l'eroina a un prezzo decente, scippi,
furti negli appartamenti, ecc. quasi scomparirebbero.
- A meno che non si possa essere risarciti monetariamente, le vittime di
attacchi alla persona hanno davvero poco da guadagnare dal dispositivo
penale che si mette in moto. La privazione della libertà, insieme a mille
altre afflizioni non scritte nei codici, persegue una vera e propria
espulsione dalla specie umana del prigioniero. Lungi dal contrastare
comportamenti antisociali, li fomenta e moltiplica.
- In generale è il dominio capitalistico che perpetua un tipo d'uomo
sottomesso e rispettoso delle "regole", apparentemente gentile ma animato
intimamente da pulsioni sadiche ed omicide. La vita schiacciata dal lavoro
si traduce, essa sì, nella situazione di homo homini lupus che la sua
civiltà pretende di "contenere".
Viceversa le felici e tragiche esperienze della Comune di Parigi e della
Repubblica spagnola fecero emergere la propensione alla collaborazione, alla
solidarietà e alla creatività dei proletari emancipati dal dominio.
Questo ci fa ragionevolmente prevedere una radicale rarefazione dei
comportamenti antisociali. Ma tale questione, pur sdrammatizzata, sarà -
anzi, è il caso che già sia nelle lotte attuali - gestita con adeguati
strumenti, nel contesto dell'autogoverno della vita, analogamente ad altre
questioni per nulla semplici come il superamento dell'economia a questo
livello di sviluppo tecnico-scientifico, la bonifica dell'ambiente o
l'eredità di migliaia di testate atomiche...
----- Original Message -----
From: "Sergio D'Afflitto [IOL]" <s.dafflitto@???>
To: "Il rumore di fondo della rete" <Nihil@???>
Sent: Sunday, March 13, 2005 12:12 AM
Subject: R: [nihil] azione diretta contro la legge e i suoi servi
> Carissimo, tu credi nel Diritto (infatti pensi, scandalizzato:
> "farsi giustizia da soli!") ma non hai ancora compreso che il
> Diritto fonda la società della disuguaglianza, dello sfruttamento
> e dell'alienazione.
> Saluti
E infatti, quando ci si faceva giustizia da soli, si linciava la gente senza
nemmeno chiedersi cosa e soprattuto SE l'avesse fatto. Ma per favore...
alla prossima Sergio
--
«I think all the great religions of the world
- Buddhism, Hinduism, Christianity, Islam, and Communism -
both untrue and harmful»
(Bertrand Russell)
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Finalmente risolta la vicenda del rapimento di Giuliana Sgrena.
Ora che dal Festival di San Remo ne e' stata richiesta la liberazione,
praticamente e' gia' a casa.