[Forumlucca] Econews - 16 marzo 2005

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Szerző: Federazione dei Verdi di Lucca
Dátum:  
Tárgy: [Forumlucca] Econews - 16 marzo 2005
Rassegna quotidiana di notizie verdi.

SOMMARIO:

- Processo Ilva. Pecoraro: grande soddisfazione per ammissione parte civile
- Smog. Cortiana: gravi affermazioni Veronesi
- Smog. Bonelli a Veronesi: di inquinamento ci si ammala e si muore
- Militare italiano morto. Pecoraro: basta morti, subito via da Iraq
- Militare italiano morto: Verdi: basta con mattanza
- Iraq. Cento: unità Unione e’ successo dei pacifisti
- Iraq. Pecoraro: da Berlusconi cinica propaganda elettorale
- Caccia. Verdi: se insistono con riforma via a referendum
- Immigrazione/Lampedusa. Zanella: e il Governo sta a guardare
- Foche. Animalisti a Canada: fermate mattanza 320.000 cuccioli
- Birdlife International chiede all’Unione europea politiche rispettose
dell’ambiente
- Ambiente. WWF: a rischio foreste mondo per consumi cinesi
- Ambiente/G8 Londra;180mila vittime guasti clima in 2004
Econews dalle agenzie estere:
- Bulgaria bans some GMO’s to harmonise with EU (Reuters)
http://www.planetark.com/dailynewsstory.cfm/newsid/29952/story.htm
- Whaling moratorium likely to be dumped, New Zealand official warns (ENN)
http://www.enn.com/today.html?id=7330


Processo Ilva. Pecoraro: grande soddisfazione per ammissione parte civile

“E’ un precedente molto importante. E’ un riconoscimento per le battaglie
che conduciamo a difesa della salute dei cittadini, a cominciare da quella
dei lavoratori, e dell’ambiente”. Così Alfonso Pecoraro Scanio, presidente
dei Verdi, commenta la decisione assunta oggi dal tribunale di Genova che
ha ammesso la costituzione a parte civile dei Verdi nel processo penale in
corso per diversi reati ambientali a carico dell’Ilva di Cornigliano”.
“Questa decisione ­ ha aggiunto Pecoraro ­ renderà più forti i Verdi non
solo a Genova, ma in tutte le sedi giudiziarie dove ci battiamo ‘in nome
del popolo inquinato’”. “Quanto all’Ilva ­ ha concluso il leader dei Verdi
­ è ora importante che si giunga alla chiusura dell’altoforno, la parte
ancora attiva dell’impianto. I Verdi, infatti, sono da sempre impegnati per
raggiungere anche questo obiettivo. Ci auguriamo, poi, che la politica si
decida a recuperare un ruolo più forte e più efficace nella tutela della
salute e dell’ambiente”.

Smog. Cortiana: gravi affermazioni Veronesi

“E' grave che un medico si riduca a fare la classifica dei morti per
tumore. Tanto i pesticidi quanto lo smog sono nocivi alla salute. I
cittadini di Milano, ad esempio, hanno la più alta percentuale di affezioni
alle vie respiratorie. Siamo, piuttosto, sbigottiti di fronte
all'incapacità della giunta di centro destra di affrontare la situazione.
Veronesi faccia il medico realmente e la smetta di stilare classifiche che
non solo traggono in inganno, ma giustificano l'ingiustificabile". Lo
afferma il senatore dei Verdi Fiorello Cortiana, commentando le
dichiarazione dell'ex ministro della salute Veronesi sull'incidenza dello
smog sui tumori.

Smog. Bonelli a Veronesi: di inquinamento ci si ammala e si muore

“Di smog ci si ammala e si muore". Lo afferma in una nota Angelo Bonelli,
coordinatore nazionale dell'esecutivo dei Verdi, che risponde cosi' al
professore Umberto Veronesi che ieri ha affermato che l'inquinamento
atmosferico non e' rilevante per i tumori. "Lo studio della Commissione
europea (apheis, air pollution and health) - ricorda Bonelli - evidenzia
come l'inquinamento atmosferico da polveri sottili provochi ogni anno in
Italia 5mila morti e circa 30mila ricoveri per malattie bronchiali e
respiratorie. Bastano questi dati per affermare che l'inquinamento da smog
e' un'emergenza nazionale che deve essere affrontata e risolta". "Fermo
restando la molteplicita' delle cause che provocano i tumori - conclude
Bonelli - restiamo esterrefatti nel leggere notizie che fanno credere che
l'inquinamento da polveri sottili non sia dannoso per la salute dei
cittadini". (Dire)

Militare italiano morto. Pecoraro: basta morti, subito via da Iraq

“Quanti altri morti dovremo attendere prima di mettere fine alla assurda
occupazione militare in Iraq? Oggi è il momento del cordoglio e piangiamo
la morte di un altro italiano, ma non dimentichiamo che questo conflitto
provoca decine di morti ogni giorno e quindi al cordoglio si aggiunge la
rabbia per le innumerevoli vittime che potevano essere evitate”. Lo ha
dichiarato il presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio. “Da quello che
sappiamo continua Pecoraro - la morte di Salvatore Marracino è stata
causata da un tragico incidente. Questa drammatica fatalità, però, va
inserita in un contesto di guerra il cui bilancio di morte si aggrava di
giorno in giorno. Per questo motivo riteniamo indispensabile ritirare le
nostre truppe dall’Iraq”. “La tragica notizia - conclude il leader del sole
che ride - arriva proprio quando il Parlamento discute del rifinanziamento
della missione. Un fatto che dovrebbe far riflette questo Governo incapace
di avere una politica estera autonoma e che, come uno struzzo, continua a
far finta di niente e mantiene le proprie truppe in Iraq”.

Militare italiano morto: Verdi: basta con mattanza

“Bisogna dire stop alla mattanza della guerra in iraq”. Lo ha dichiarato la
deputata verde Laura Cima, segretaria della Commissione esteri, a proposito
della morte in Iraq di un militare italiano durante un’esercitazione.
“Questo ulteriore, ennesimo sacrificio umano, questa volta di un militare ­
ha detto la deputata dei Verdi ­ dovrebbe convincere la maggioranza ad una
svolta radicale nella sua politica estera. Il ritiro delle truppe sembra
ormai un imperativo a cui non si può e non si deve derogare, anche in nome
delle migliaia di vittime che continuano ogni giorno a scontare una scelta
sbagliata e miope. Errare è umano ma perseverare è diabolico”.

Iraq. Cento: unità Unione e’ successo dei pacifisti

“Il voto contrario di tutta l’Unione al finanziamento della missione in
Iraq è anche la conseguenza del ruolo che in questi mesi hanno avuto i
movimenti pacifisti fuori dal Parlamento e rappresenta con coerenza
quell’obiettivo di ritirare i soldati italiani dall’Iraq che da sempre noi
Verdi abbiamo indicato come irrinunciabile ­ ha dichiarato Paolo Cento,
coordinatore segreteria di presiedenza dei Verdi. E’ del tutto evidente che
se si dovesse porre una discussione specifica, che noi consideriamo
superflua, sul ritiro dei soldati italiani dall’Iraq noi Verdi con coerenza
presenteremo insieme al prc un nostro documento”.

Iraq. Pecoraro: da Berlusconi cinica propaganda elettorale

“Anche Berlusconi sa bene che gli italiani vogliono il ritiro delle truppe
dall'Iraq. Questo è il senso dello show televisivo, annunciando per la
terza volta il ritiro dei nostri soldati. Ma è una promessa da marinaio,
una cinica propaganda elettorale". Lo ha dichiarato il presidente dei Verdi
Alfonso Pecoraro Scanio, commentando l'annuncio fatto dal premier di un
possibile ritiro dall'Iraq entro il 2005. "La verità - ha aggiunto Pecoraro
- è che continuiamo a partecipare ad una drammatica guerra che provoca
morti ogni giorno. Per questo le parole di Berlusconi sono ancora più
sconcertanti del solito. Parole che giungono proprio nel giorno in cui il
Parlamento ha votato il rifinanziamento della missione". “Siamo noi
italiani costretti a sentire la solita fumosa cantilena del premier. Da
Berlusconi è ormai impossibile aspettarsi un confronto serio su cose
concrete, si limita a slogan vuoti fatti di battute, illusioni e bugie”.
“E’ mortificante - conclude il leader del sole che ride - sentire la
cantilena del premier, che parla come un disco incantato, ripetendo
all’infinito le stesse favole. E’ grave ed irresponsabile questo
atteggiamento da parte del presidente del consiglio, mentre il paese è in
crisi ed avrebbe bisogno di ben altro”.

Caccia. Verdi: se insistono con riforma via a referendum

Il testo di riforma della legge sulla caccia è "un condono al bracconaggio,
ci allontana dall'Europa e ci porterà ad avere altre contravvenzioni":lo ha
affermato il presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio durante il sit-in
indetto dal suo partito in Piazza Montecitorio, e si dice pronto ad andare
al referendum per abrogare "tutta la caccia" qualora la proposta onnis
passasse. "Ciò che vogliamo evitare è che la Camera incardini il nuovo
testo prima della chiusura per le festività e le regionali", sottolinea.
Comunque, assicura Pecoraro Scanio, "se insisteranno andremo al referendum
per abrogare la caccia". D'altro canto, la maggioranza dei cittadini,
sottolinea il presidente dei Verdi è contro". No, dunque, "alla doppietta
selvaggia", affermano i Verdi, che sottolineano l'importanza che "le
regioni rispettino la l'attuale legge 157, senza concedere proroghe". Il
testo Onnis é "immorale, contro l'Europa e la natura. Un obbrobrio che
anche i cacciatori più responsabili considerano tale". Questo governo "sta
massacrando la fauna e le aree protette - aggiunge Pecoraro Scanio - ed è
chiaro che si è prestato a servizio della lobby dell'industria delle armi".
Dalla maggioranza arrivano assicurazioni su un impegno trasversale per
bloccare la riforma della legge sulla caccia, ma per Pecoraro Scanio c'e'
la "preoccupazione" che i deputati animalisti della Cdl "subiscano il
ricatto di AN e Lega". Durante la manifestazione contro la riforma della
157, Pecoraro ha spiegato che "la nostra paura e' che loro approvino il
provvedimento, o non siano in grado di ostacolarlo". "Saremmo molto
favorevoli se si verificasse questa trasversalita' - spiega Pecoraro - ma
ci siamo gia' passati una volta, quando hanno fatto la legge sulle deroghe
alla caccia. E i nostri amici parlamentari di Forza Italia, che sappiamo
amici degli animali, si sono dati alla macchia, come la Carlucci che faceva
l'animalista e e' scomparsa al momento del voto". Insomma, "siamo contenti
se terranno duro in questa circostanza - conclude Pecoraro - ma siamo
preoccupati che subiscano il ricatto di Lega e Alleanza Nazionale". (Dire)

Immigrazione/Lampedusa. Zanella: e il Governo sta a guardare

“L’emergenza di Lampedusa è la controfirma del fallimento del governo
italiano anche sul fronte dell’immigrazione è la prova che gli accordi con
i paesi arabi che si affacciano sul Mediterraneo sono carta straccia ha
dichiarato la deputata verde Luana Zanella. Il centro destra continua a
fare propaganda sulla pelle degli immigrati, prima con la Bossi Fini, una
legge inadeguata ed inefficace, aspramente criticata anche dall’Onu, poi
con la Lega che propone dazi per i paesi arabi che si affacciano sul
Mediterraneo. La politica sull’immigrazione del governo Berlusconi, come
era prevedibile, sta naufragando miseramente in un mare di inettitudine non
sapere affrontare alla radice il problema epocale dei popoli migratori, un
problema che non può essere disgiunto da una pianificazione che sia al
contempo rispettosa dei diritti umani”.

Foche. Animalisti a Canada: fermate mattanza 320.000 cuccioli

Per il 2005 il governo canadese ha previsto l'uccisione di circa 320.000
foche. E oggi l'Oipa(Organizzazione internazionale protezione animali) ed
altre associazioni animaliste di tutto il mondo si sono date appuntamento,
al "culmine di questa vergognosa macellazione" per un giorno di protesta
davanti ai consolati e alle ambasciate del Canada nel mondo. A Roma una
delegazione dell'Oipa guidata dal presidente Massimo Comparotto ha
consegnato un pacco, contenente oltre 13.000 firme raccolte in tutta
Italia, direttamente a Peter Mcgovern (console generale del Canada) che "si
e' impegnato personalmente a consegnare le 13.000 firme al primo ministro
canadese facendo presente il forte movimento di protesta italiano e
internazionale contro questo inutile massacro" e "ha espresso piena
solidarieta' per questa battaglia dicendosi personalmente favorevole alla
cessazione dell'uccisione dei cuccioli di foche". "Il governo canadese ha
decretato il massacro di 1 milione di cuccioli di foca in tre anni - ha
spiegato Comparotto - per il 2005 e' previsto l'uccisione di circa 320.000
foche. La caccia si aprira' nella terza settimana di marzo, proprio nel
momento in cui nascono i cuccioli di foca. I cuccioli di eta' compresa tra
i 12 giorni e i 3 mesi di vita vengono bastonati, catturati con arpioni o
presi a fucilate, fino ad essere scuoiati vivi, per non rovinare la
pelliccia. Anche le madri, nel disperato tentativo di salvarli, finiscono
sotto in colpi dei cacciatori. Il Governo canadese giustifica questa
mattanza dicendo che e' per la salvaguardia del mercato ittico. In realta'
i cuccioli vengono sacrificati unicamente per la loro pelliccia”. L'8 marzo
e' nata nel golfo di S. Lorenzo in Canada, la prima foca groenlandica della
stagione 2005. "Si e' deciso di chiamarla hope (speranza) - chiariscono gli
animalisti - perche' rappresenti la speranza di non essere mai piu' vittime
di questo cruento massacro volto unicamente per la commercializzazione
delle pelli di foca utilizzate per l'abbigliamento o altri accessori in
pelliccia". (Dire)

Birdlife International chiede all’Unione europea politiche rispettose
dell’ambiente

“E’ urgente destinare più fondi a sostegno di un’agricoltura rispettosa
dell’ambiente, che salvaguardi gli habitat e contrasti il grave declino che
ha colpito le specie di uccelli che vivono nelle nostre campagne”. Con
questa richiesta una delegazione di Birdlife International, in
rappresentanza di 40 associazioni europee (Lipu per l’Italia) impegnate
nella conservazione della natura e degli uccelli, ha incontarto, nella sede
del Parlamento europeo, il commissario europeo all’agricoltura e allo
sviluppo rurale Mariann Fischer Boel. Proprio al commissario ue sono state
indirizzate le 60.000 cartoline con le quali si chiede di sostenere
un’agricoltura “amica” dell’ambiente. “L’Unione Europea - afferma Claudio
Celada, direttore conservazione natura Lipu-Birdlife Italia, presente
all’incontro di Bruxelles - si è data l’ obiettivo di arrestare il declino
della biodiversità entro il 2010. Un intento irrealizzabile, se non si
interverrà con misure urgenti nel campo delle politiche agricole: oggi il
43% delle specie di uccelli presenti regolarmente in Europa, tra le quali
pavoncella, allodola e albanella minore, sono a rischio proprio a causa
dell’agricoltura intensiva e del degrado degli habitat”. Sono cinque le
richieste contenute nel documento che Birdlife ha consegnato al commissario
Fischer Boel: una riforma dell’agricoltura e delle politiche rurali che
proteggano l’ ambiente e prevengano le pratiche agricole che lo
danneggiano; il rispetto da parte degli agricoltori di standard ambientali
minimi, in particolare per la protezione degli habitat, la designazione e
protezione dei siti importanti per la biodiversità e inoltre per la
prevenzione dell’ inquinamento delle acque; fondi sufficienti per gli
agricoltori che intendono aiutare la salvaguardia della biodiversità
attraverso l’adozione di schemi agroambientali; la previsione di nuovi
servizi di consulenza per aiutare gli agricoltori a condurre un’azienda
agricola in modo che produca benefici economici ma anche ambientali; fondi
per la gestione dei siti di rete natura 2000. “In tutta Europa - spiega
Patrizia Rossi, responsabile agricoltura Lipu-Birdlife Italia, presente
all’incontro di Bruxelles - zone umide, paludi, prati ricchi di fiori e
pascoli alpini stanno scomparendo, nonostante questi ambienti siano
cruciali per la sopravvivenza di molte specie. Servono con urgenza nuove
politiche agricole che rappresentino per gli agricoltori un’alternativa
all’intensificazione dell’agricoltura”.

Ambiente. WWF: a rischio foreste mondo per consumi cinesi

La sempre crescente richiesta di legno della Cina, dovuta alla sua rapida
crescita economica, minaccia di avere un devastante impatto sulle foreste
del mondo, secondo il WWF (world wildlife found) la Cina e' diventata una
dei piu' grandi importatori di di legno da paesi come la Russia, la Malesia
e l'Indonesia ed e' una delle maggiori destinazioni per il legno
commerciato illegalmente. ''Sebbene il consumo medio di legno di un
cittadino cinese sia ancora 17 volte inferiore a quello di un cittadino
americano, negli ultimi dieci anni le importazioni di legno in Cina sono
drammaticamente aumentate e questa tendenza non si arrestera' data la
sempre maggiore richiesta di legno, soprattutto per il settore mobiliare,
della popolazione cinese'' afferma il WWF. Gli sforzi e le misure
intraprese dal Governo cinese per proteggere il proprio patrimonio
forestale, incluso il divieto di disboscamento applicato subito dopo
l'inondazione devastante del fiume Yangtze nel 1998 che uccise 2.500
persone, hanno s portato a un crollo significativo nella produzione
domestica di legno ma hanno anche, causato l'impoverimento forestale nelle
altre parti del mondo. ''La Cina si e' impegnata a proteggere quello che e'
rimasto delle sue foreste, ma i suoi sforzi hanno portato all'aumento delle
importazioni da paesi dove il disboscamento illegale e' un problema serio''
riferisce il WWF in un rapporto diffuso la settimana scorsa. La Cina ha,
infatti, importato circa 1miliardo e mezzo di metri cubi di legno nel 2003,
di cui piu' della meta' proviene dalla Malesia, Indonesia e Russia (24
milioni di metri cubi, per l'esattezza), suoi principali fornitori, e tutto
il resto dalla Papua Nuova Guinea, Gabon, Cambogia, Tailandia, Nuova
Zelanda e Brasile con i loro 800mila metri cubi esportati nel 2003. Si
prevede che le importazioni in cina si triplicheranno fino a raggiungere i
4miliardi e mezzo di metri cubi entro il 2010. ''Tutti questi dati sono nel
rapporto e si rifanno a un lavoro di ricerca e di statistiche che ha visto
la collaborazione dell'amministrazione forestale cinese e di altri enti
interessati'' riferisce Caroline Liou, responsabile del settore
comunicazioni del WWF con sede a Pechino. La Cina e' il più grande mercato
di legno industriale e di carta subito dopo gli stati uniti, ma manca poco
perche' diventi il vero leader incontestabile del mercato mondiale del
legno, ''vista la rapida crescita economica e la crescente richiesta di
materiali di costruzione e, soprattutto, di mobili'' dice Zhu Chunquan,
direttore del programma forestale del WWF in Cina, autore del rapporto.
''La Cina potrebbe ridurre i danni sviluppando un sistema forestale
'ambientalmente' sostenibile, attraverso riciclaggio o altre misure che
riducano lo spreco del legno'' dice il WWF ''ma tutto e' inutile se sia la
Cina che i suoi fornitori non si impegnano a rafforzare le misure di
controllo, per esempio rintracciando le fonti delle importazioni di legno
illegale e promuovendo solo le importazioni da foreste ben gestite. I
funzionari cinesi insistono che il legno che arriva in cina e' sempre
controllato dalla dogana che si accerta della sua legalità, e che la
responsabilita' e' degli esportatori che devono pensare e salvaguardare le
loro foreste. ''Dovrebbero essere loro, e non il Governo cinese a
monitorare la situazione, in quanto la cina non ha strumenti per agire''
sostiene Xu Jintao, un ricercatore presso il centro delle politiche
agricole in cina. ''Attualmente c e' un tale bisogno di legno che le dogane
locali, spesso, preferiscono chiudere un occhio'' dice Wen Bo, un esperto
del settore ambientale a Pechino. L'agenzia dell investigazione ambientale
stima che circa il 44 percento delle importazioni di legno in Cina siano
illegali. ''I produttori cinesi si difendono dicendo che i compratori
occidentali raramente chiedono l'origine del legno tantomeno la sua
legalità ma sono, piuttosto, interessati alla qualita''' dice Zhang Enjiu,
presidente del Jiusheng Flooring co., una delle piu' grandi aziende che
lavorano il legno in Cina. (Ansa).

Ambiente/G8 Londra. 180mila vittime guasti clima in 2004

Il 2004 anno record per vittime e catastrofi naturali estreme. E sembra
proprio che la febbre del pianeta sia il maggiore responsabile. I ministri
dell'ambiente e dell'energia del G8 e quelli dei paesi a economia
emergente, riuniti a Londra, 'certificano' i cambiamenti climatici e vanno
a caccia di soluzioni. Quelle sul fronte energia in primis. L'Italia
promuove l'idrogeno con 160 milioni di euro attraverso progetti del
ministero dell'ambiente e candida Marghera a polo europeo per la ricerca
mentre punta anche sulla piccola cogenerazione, le cosiddette centrali fai
da te, che entro il 2008 porteranno ad una riduzione di circa il 30% dei
consumi elettrici. Nello stesso tempo si riapre nel mondo il fronte del
nucleare con 500 nuove centrali entro il 2020, secondo l'Agenzia delle
Nazioni Unite per l'energia atomica, con India e Cina ai primi posti.
Intanto però per i guasti del clima si muore: 180 mila le vittime di
catastrofi naturali nel 2004, ha calcolato la compagnia di assicurazioni
tedesca Munich Re, più del doppio di quelle del 2003, nonostante il numero
di catastrofi sia sempre lo stesso degli ultimi dieci anni, 650. Le perdite
economiche nel 2004 sono state 145 miliardi di dollari incluse le perdite
delle assicurazioni per 44 miliardi di dollari. Dai dati presentati al G8
di Londra emerge inoltre che ad essere colpite sono aree prima non
interessate come il Brasile sconvolto da un uragano nel marzo 2004. Aumenta
anche la frequenza e la potenza degli eventi estremi: quattro uragani in
Florida in poche settimane con perdite di 30 miliardi di dollari solo in
questa regione, in Giappone il record del secolo con 10 tifoni. La riunione
di Londra, il primo grande vertice dopo l'entrata in vigore del Protocollo
di Kyoto dovrà servire per stabilire un piano di azione. Sul fronte del
riscaldamento climatico un esperimento di modellistica ha rivelato che la
temperatura potrebbe schizzare da un minimo di due gradi a un massimo di 11
contro un minimo di 1,4 a un massimo di 5,8 indicati dall'Istituto per i
cambiamenti climatici. Da qui il rischio di sottovalutare l'aumento della
temperatura. (Ansa)

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Federazione dei Verdi di Lucca -> www.verdi.luccanet.com