Cara redazione de "La Nazione" e de "Il Tirreno",
vorrei porre alla vostra attenzione alcune considerazioni riguardo al "botta e risposta" nata in seguito a un comunicato dei nostri Giovani Comunisti sul No Moratti Day e sulle giornate precedenti e sul modo usato dalle vostre testate (e non solo) per aver informato la cittadinanza.
Innanzitutto il j'accuse non riguardava l'aver "esaltato" l'inaugurazione dell'IMT di Lucca, cosa legittima seppur criticabile, bensì di aver dato troppa risonanza alle vere e proprie criminalizzazioni da parte di vari esponenti della destra lucchese e l'aver così contribuito ad aver creato un clima da "anni '70" (uso le parole del Sindaco Fazzi) con titoli che mettevano in risalto, invece che i contenuti della manifestazione, il rischio che questa fosse la causa di incidenti, vandalismi e quant'altro poteva disturbare la quiete della nostra città. Tutto questo è accaduto con tanto di titoli puntati esclusivamente sulla "blindatura" della città, sulla sua militarizzazione, sulla presenza di un numero spropositato di agenti delle forze dell'ordine.
Pensiamo che questo tipo di approccio è fin troppo facile da usare in una città come Lucca, culturalmente lontana da affrontare una quotidianietà di manifestazioni politiche (perfino nei sopraccitati anni '70). Noi sappiamo invece la difficoltà di portare avanti un certo modo di far politica, ma piu' in generale di "pensare" una certa la politica in una città come la nostra. E non vorremo che, con una cattiva informazione, la meraviglia di alcune parti della cittadinanza lucchese di fronte a una fatto rarissimo come una manifestazione così ampia e partecipata venga trasformata in diffidenza, o peggio, in paura.
Manifestazioni studentesche contro la Moratti ci sono da ogni parte in tutta Italia in questo periodo. Non per questo le testate locali di altre città ne fanno un appuntamento dove l'incolumità della comunità è in pericolo, dove si espaspera il clima, dove si tende a mettere in primo piano la questione del servizio d'ordine e non quella prettamente politica con le ragione degli uni e degli altri.
Invece nella nostra città può accadere che il sottoscritto la mattina del 10 marzo, durante una colazione al bar e riconosciuto come un "manifestante", ricevi degli ammonimenti da parte di una barista che probabilmente aveva appena letto le vostre testate: "manifestate, ma perfavore non create incidenti". Come se, appunto, il creare incidenti fosse stato nelle nostre intenzioni quasi come fosse una cosa quasi "naturale" correlata alla protesta.
Come si è visto, dopo che si è sprecato un mare d'inchiostro per le tante minaccie che questa mobilitazione avrebbe portato alla città, nessun incidente, nessuna provocazione, nessun tentativo di danneggiare cose o persone. Solo una pacifica e colorata manifestazione come del resto si sono sempre viste a Lucca. Eppure il giorno dopo nella cronaca della manifestazione la notizia non è stata, ancora, i contenuti, le ragioni, che hanno fatto scendere in piazza così tante persone: ma che il tutto sia sia svolto "senza incidenti".
Qualcuno diceva che quando c'è una buona informazione c'è anche libertà di giudizio e di scelta. Crediamo che in questo caso ai cittadini lucchesi non siano stati liberi nè di giudicare e nè di scegliere.
Cordialmente,
Daniele Lombardi
Rsponabile Cultura e Movimenti
PRC Lucca
PS
Trovo davvero poco appassionante una polemica sui numeri dei manifestanti. Che siano 3000. 4000 o 5000 poco ci interessa. Già costruire una manifestazione a Lucca con 3000 partecipanti è come costrurila una con 100.000 a Roma. Non siamo affatto "arrabbiati" ma pienamenti soddisfatti. Non ricordiamo affatto manifestazioni così grandi nella nostra città (forse il 25 aprile 2001). Chiediamo anche a voi di verificare tutto ciò visto che avete nei vostri archivi il materiale di cronaca per farlo.
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