Ecco come il traffico ruba il sonno ai romani"
L'allarme lanciato da Legambiente Lazio e supportato dai dati del Treno Verde decreta: "Roma capitale dei decibel notturni". In tre giorni superati i limiti di legge di tolleranza acustica. Il presidente Parlati: "Servono almeno dieci ztl nelle periferie"
Roma, 8 marzo 2005 - "Roma fracassona". E' questo in sintesi l'ultimo allarme con cui Legambiente decreta "Roma capitale dei decibel notturni", un appellativo valido anche in estrema periferia. Nelle 72 ore di monitoraggio effettuate dal Treno Verde di Legambiente, Trenitalia e RFI (Rete Ferroviaria Italiana), realizzato anche con il contributo di Energia e Corepla, sono risultati off-limits tre giorni su tre, con superamenti dei limiti di legge di oltre 15 decibel diurni e oltre 24 decibel notturni, i valori più alti registrati nel viaggio del convoglio ambientalista. E sotto accusa finisce ancora una volta il traffico: di giorno per l'intensità e le lunghe code che ci sono lungo la via Casilina, di notte per le maggiori velocità ed il transito di veicoli pesanti. Il riferimento si sposta anche sull' inquinamento atmosferico: sul fronte della qualità dell'aria, secondo i dati di Legambiente, le polveri sottili (pm10) hanno sforato il limite di legge nel solo giorno di cielo sereno con 57 g/m, abbattute negli altri giorni da vento e pioggia, mentre gli altri agenti inquinanti sono risultati tutti sotto controllo. I rilevamenti sono stati effettuati dal Laboratorio mobile dell'Istituto sperimentale di RFI posizionato in una delle estreme periferie romane, a Via Casilina 1.858/E nella Borgata Finocchio, a partire dal 4 marzo.
Questo il risultato del monitoraggio sull'inquinamento acustico ed atmosferico di Roma, i cui dati sono stati presentati nel corso di una conferenza stampa presso la sede di Legambiente Lazio, alla presenza di Gianluca Della Campa portavoce nazionale del Treno Verde, Lorenzo Parlati presidente di Legambiente Lazio, Vittorio Valentini responsabile del Laboratorio mobile dell'Istituto sperimentale di RFI e Sabrina De Filippis dirigente della Direzione Trasporto regionale Lazio di Trenitalia.
I decibel registrati nei tre giorni di monitoraggio sottolineano lo stato di inquinamento acustico, con superamenti dei limiti di legge nei tre giorni di monitoraggio fino a 15 decibel durante il giorno (75,6 db) e oltre 24 db di notte (74,7 db), in una zona con limiti di legge di 60 db diurni e 50 db la notte. E' un risultato che conferma il trend degli ultimi anni e che, secondo Legambiente Lazio, mette in luce la necessità di adottare provvedimenti che tutelino la salute dei cittadini. Tesi supportata da tutti gli studi presi in esame dalla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università "la Sapienza" di Roma concordi nell'affermare che se il rumore supera i 70 decibel aumenta fortemente la possibilità di riduzione o scomparsa delle fasi di sonno profondo e Rem del sonno.
Gianluca Della Campa, portavoce del Treno Verde dichiara: "Ancora preoccupante è la situazione sul fronte decibel, che può avere gravi ripercussioni sulla salute dei cittadini. Esposizioni prolungate al rumore possono causare tachicardia, variazione della pressione arteriosa e della capacità respiratoria, gastriti, nausea, alterazioni del campo visivo e della trasmissione degli impulsi nervosi. Ci sono poi - conclude Della campa - effetti psicologici tutt'altro che trascurabili: che fanno parlare in alcuni casi di vero e proprio stress da rumore".
"Che sia per smog o rumore, è sempre il traffico il principale responsabile dell'inquinamento nella nostra città, anche in estrema periferia" commenta Lorenzo Parlati, Presidente Legambiente Lazio. "Se pioggia e vento - aggiunge - portano via le PM10, appena torna il cielo sereno i valori salgono oltre la norma, ma il rumore invece rimane una assordante colonna sonora dei nostri giorni e anche delle nostre notti, togliendo sonno e sogni ai romani. Questi dati ci confermano ancora una volta quanto sia necessario porre un deciso freno alla mobilità privata, che negli ultimi due anni è cresciuta addirittura del 25% a Roma, ripensando complessivamente la città". La soluzione avanzata dal presidente di Legambiente Lazio punta alla riduzione del problema in centro e soprattutto dalla periferia, attraverso misure definitive di limitazione del traffico privato, creando veri e propri quartieri con priorità ai mezzi pubblici ed un numero di auto programmato. "Le ZTL come quelle di Trastevere e di San Lorenzo - spiega Parlati - devono arrivare in tempi brevi in almeno dieci zone periferiche, le aree pedonalizzate devono estendersi, l'invasione dei pullman va bloccata, costruendo pezzo per pezzo una città diversa. Il primato deve andare al mezzo collettivo, che è l'unica soluzione: finalmente si sta avviando il percorso per la protezione delle corsie dei bus, che bisogna accelerare al massimo nei tempi, ma servono anche le strade interamente riservate al mezzo pubblico, specie in periferia dove la conformazione urbanistica spesso vede strade strette che diventano veri e propri imbuti, e soprattutto il rilancio del ferro, dei tram e dei treni nell'area metropolitana, ai quali oggi servono nuovi binari su cui correre, per garantire una buona qualità alle centinaia di migliaia di pendolari"
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http://redazione.romaone.it/4Daction/Web_RubricaNuova?ID=64164&doc=si)
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