Foto dal Pinkarnival di Torino: Samba band, il Porco e i suoi seguaci, inseminatori...
Si precisa, a scanso di equivoci, che le foto ritraggono esclusivamente adulti consenzienti.
Le trovate a quest'indirizzo:
http://italy.indymedia.org/news/2005/03/745773.php
Il colore dominante è stato il rosa. Il rosa delle Samba band che hanno aperto la parata, quello sparso in giro tra i partecipanti, quello del nostro candidato, il Porco, nostro Dio, che ha presentato alla cittadinanza il suo programma per le elezioni 2005: "Non votare, grufola!".
Durante il percorso sono stati distribuiti volantini e attacchinati i manifesti elettorali del Porco.
Accanto a lui, erano presenti Don Prodi e San Silvio, quest'ultimo occupato ad "ungere" (olio di oliva) i presenti. Tra i seguaci del Porco, PorcaMaDonna, e porcelli assortiti vari.
Presenti, per la gioia del ministro Calderoli, anche numerosi "Finocchi Irregolari" e "Terroristi Internazionali". Numerose le mega siringhe per l'inseminazione artificiale tanto avversata dai preti al governo e all'opposizione nel nostro BelPaese.
Di seguito del testo del volantino distribuito per l'occasione dai seguaci del Porco, Star grufolante ed ammirata da grandi e piccini.
Vi presentiamo il nostro candidato alle elezioni 2005:
Il PORCO, nostro DIO
La destra e la sinistra, votano i preti di un Dio triste, uno che odia la gente che si ama, uno che vorrebbe vederci sempre in ginocchio, uno che odia le donne ed i gay.
In suo nome sono stati eretti i roghi, in suo nome sono stati cancellati interi popoli del "nuovo" e del vecchio mondo, in suo nome viene negata libertà e dignità alle donne, in suo nome il desiderio diventa un crimine.
La sua faccia è la stessa, anche se i suoi preti portano tonache diverse: cambia solo il nome (Allah, Jahve, Dio) non la crudeltà sui nostri corpi e sulle nostre menti.
Il vescovo di Roma chiede perdono per le malefatte di ieri, ma tace su quelle di oggi, prega per la pace in Iraq ma benedice le bombe sulla Serbia, fa proclami per la vita e condanna a morte per AIDS milioni di giovani africani.
La sua morale puzza di morte, di gerarchia, di repressione.
Nel nostro paese i seguaci di questo Dio triste e feroce sono al governo. Il governo di San Silvio, l'unto del Signore oggi, il governo di Don Prodi, forse, domani.
Si scannano per una poltrona ma il loro volto è lo stesso quando si tratta di decidere delle nostre vite, si tratti di pensioni (tagliate dagli uni e dagli altri), di libertà di circolazione (i lager per migranti aperti dalla Turco-Napolitano e migliorati dalla Bossi-Fini), di lavoro (precario e malpagato dal Pacchetto Treu alla legge Maroni), di libertà di espressione (botte e cariche di piazza per i dissidenti dagli uni e dagli altri).
Ma il PARTITO UNICO trova la sua perfezione di fronte al trono di Pietro, dove si inginocchiano tutti, in nome di quelli che qualche anno fa Massimo D'Alema definì "i valori comuni" a tutti, ossia quelli cristiani.
La laicità è divenuta una bestemmia, una pratica da curare in privato con ritegno e vergogna, perché la cristianizzazione dello spazio pubblico ha fatto passi da gigante.
La differenza è solo di stile: gridato, volgare, esplicitamente razzista quello della Casa delle "Libertà", più sommesso, raffinato, sfumato quello dell'Unione. Ma la sostanza non cambia. E le nostre "libertà", poche, strappate a fatica, mai pienamente dispiegate finiscono nella spazzatura.
Costoro legiferano sulla nostra pelle dalla legge sull'aborto a quella sulla procreazione. Ma se la legge sull'aborto o, meglio, sulla maternità voluta e cosciente, cancellava il divieto, la colpa, la clandestinità e anche se brutta sanciva un passo in avanti per tutte le donne, quella sulla procreazione interviene a normare dove solo gli individui possono decidere, in base alla propria sensibilità, al proprio desiderio, alla propria capacità di amare un figlio.
Ancora una volta lo Stato si inchina alla Chiesa e le nostre vite vengono regolate secondo i dettami di una setta di uomini celibi e cattivi, che vorrebbero il mondo a propria immagine e somiglianza.
Noi non ci stiamo, perché amiamo la vita e la libertà.
Per le elezioni del 2005 presentiamo il nostro candidato:
il PORCO, nostro DIO
Votalo, adoralo!
È un ragazzo festoso, tutto il giorno grufola e sguazza, ciula e non si pente.
Se vuoi la vita allegra, lascia le tonache di Don Prodi e San Silvio, vieni con noi a rendere omaggio al nostro candidato.
Federazione Anarchica Torinese - FAI
Corso Palermo 46
La sede è aperta ogni giovedì dalle 21,15 in poi
fat@???
011 857850; 338 6594361