[RSF] URGENTE OGGI - Valanga di email ai Parlamentari: "Ferm…

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Szerző: Luigi Pirelli
Dátum:  
Tárgy: [RSF] URGENTE OGGI - Valanga di email ai Parlamentari: "Fermiamo la censura preventiva sulla guerra"

VALANGA DI EMAIL AI PARLAMENTARI

A tutta le reti della società civile, a tutti i firmatari dell'appello
contro la legge delega per la riforma dei codici militari penali

Oggi, lunedì 7 marzo, sarà discusso alla Camera il progetto di legge
delega per la revisione dei codici militari penali.
Come sapete l'approvazione di questa delega avrebbe grosse ricadute in
tema di libertà di informazione in quanto prevede che l'Esecutivo (e non
il Parlamento) possa, attraverso un semplice decreto, dichiarare valide
tutte le condizioni legislative previste in "tempo di guerra", anche in
condizioni di pace. Infatti nei paesi dove i militari italiani sono
presenti, come ad esempio ora in Iraq, verrebbe applicato il Codice
Penale Militare di Guerra valido anche per i civili, tra cui volontari
di Ong in missione umanitaria e giornalisti, con grosse ricadute in tema
di libertà di informazione e diritti dei cittadini ad essere informati.

Per questo vogliamo far sentire la nostra voce di dissenso invitando
tutti ad una massiccia pressione telematica sui parlamentari.

Sul sito "Ostinatiperlapace.org" è pubblicato l?appello da spedire ai
parlamentari con gli indirizzi mail (si raccomanda di suddividerli in
più mail per evitere che vengano rifiutati dai sistemi anti-spam)
http://www.ostinatiperlapace.org/ostinati/articles/art_9950.html

Vi ringraziamo per la collaborazione, continueremo a tenervi informati
sull'evoluzione dei fatti e in caso di voto saranno pubblicati sul sito
della campagna i tabulati delle votazioni con i nomi dei vari parlamentari.

A questo si aggiunge la presenza fisica che da lunedì e per i giorni
necessari verrà portata davanti a Montecitorio con volantinaggi pubblici.

Vogliamo inoltre esprimere felicità e commozione per la notizia della
liberazione di Giuliana Sgrena e profondo dolore e sconcerto per
l'omicidio di Nicola Calipari.

La campagna "Fermiamo la censura di guerra!"