[Cerchio] riprendiamoci il tempo!

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Author: marku@inventati.org
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Subject: [Cerchio] riprendiamoci il tempo!

Un giorno vi era un grande uomo chiave che voleva diventare il padrone del
tempo degli altri
Si provvide di alcuni miliardi di ingranaggi, molle viti e incominciò a il
suo lavoro di assemblaggio
Egli non si preoccupava di niente, lavorava in maniera febbrile giorno dopo
giorno e non andava per il sottile
Quando uno dei pezzi gli pareva non costruito ad arte o potenzialmente
difettoso lo buttava via e avanti un altro.
Così facendo dopo anni di lavoro gli pareva che il meccanismo fosse sempre
più bello lucido e veloce, quei piccolissimi pezzi nelle sue mani diventavano
arte e scienza lavoro e produzione.
Una volta che lui si fermò un solo attimo per rimirare la sua creatura e gli
parve che il suo lavoro volgesse ormai per il termine, gli sembrò di notare
che il suo meccanismo non segnasse tutto il tempo ma che per una frazione
impercettibile se non al suo occhio ed ai suoi sensi il tempo si fermasse per
poi riprendere.

Il panico lo assalì, lasciò il montaggio per guardare meglio e vide un lampo
di luce riflettersi dalla parte più interna dei meccanismi.
Sabbia era sabbia quella che vedeva, alcuni granelli di sabbia si erano
infiltrati nella perfezione del suo lavoro.

Il panico divenne rabbia, ira furore distruttivo, ora toglieva i pezzi senza
badare all’ordine o ai danni che inevitabilmente provocava, ma non vi era
niente da fare la sabbia scivolava sempre più dentro ed il suo tempo ora
scorreva sempre più lento tra breve si sarebbe fermato.

L’uomo chiave oramai aveva la certezza della sconfitta e proprio in
quell’istante una cascata dei pezzi trasformò in caos e disordine assoluto il
suo perverso desiderio di onnipotenza.

Il tempo era di nuovo libero e scorreva lento e immoto mentre l’ultima cosa
che vide l’uomo chiave furono le facce scure e sporche ma ora con un ghigno
felice degli uomini e donne che per un tempo memorabile avevano costruito per
lui i pezzi del suo arido disprezzo e della sua imminente morte.

"dedico queste quatro righe a chi il tempo l'aspetta per poi lasciarlo passare
che del suo tempo come del mio lo userà a veder passare le nuvole o a cercare
vendetta contro i ladri di tempo"