[Forumlucca] Econews - 1 marzo 2005

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Szerző: Federazione dei Verdi di Lucca
Dátum:  
Tárgy: [Forumlucca] Econews - 1 marzo 2005
Rassegna quotidiana di notizie verdi.

SOMMARIO:

- Ciampi. Pecoraro: Governo blocchi pressioni su Quirinale
- Smog. Bonelli: da Governo solo briciole per trasporto pubblico
- Iraq/Fini. Cento: no a fermezza militarista, governo fermi tragedia di Ramadi
- Luzi. Verdi: ricordo indelebile
- Luzi. Pecoraro: uomo libero e prezioso intellettuale
- Ex Cirielli. Cento: problema non è la prescrizione ma esplosione carceri
- Rai. Pecoraro: Cdl vuole imbavagliare anche i filosofi
- Terrorismo. Cento: Pisanu faccia il ministro invece che i comizi
- Centri sociali. Interrogazione della verde Zanella su arresti a Venezia
- Anni di piombo. Cento a Veltroni: una strada per Roberto Scialabba
- Elezioni cantonali svizzere. Ancora successi per i Verdi!
- Ambiente. Sondaggio Modus: eco-occupati crescono, +18% in 10 anni
- Greenpeace: la Cina vota per le energie rinnovabili
Econews dalle agenzie estere:
- Booming bushmeat trade hits Kenya wildlife (Reuters)
http://www.planetark.com/dailynewsstory.cfm/newsid/29764/story.htm
- Lawmaking on Genetic (GMO) Food is minefield for EU (Reuters)
http://www.planetark.com/dailynewsstory.cfm/newsid/29769/story.htm


Ciampi. Pecoraro: Governo blocchi pressioni su Quirinale

“Il Governo blocchi le pressioni che sta esercitando sul Quirinale prima
che questo scontro tra poteri dello stato generi conseguenze gravissime
sulla pace sociale”. Lo ha dichiarato il presidente dei Verdi Alfonso
Pecoraro Scanio. “Il Governo - afferma Pecoraro - in questo finale di
legislatura vuole varare una serie di norme incostituzionali e gli attacchi
di Berlusconi al presidente Ciampi sembrano funzionali a tale disegno. In
un clima di scontro istituzionale tra poteri dello stato, sarebbe più
facile far passare la bocciatura di leggi quali la riforma della giustizia,
la par condicio, la devolution e la riforma della legge elettorale come un
atto politico e non come un atto di garanzia costituzionale”. “Il disegno
della destra - conclude il leader del sole che ride - è chiaro: Berlusconi
sa che perderà le prossime elezioni regionali e, soprattutto, politiche,
per questo vuole modificare le regole nella speranza di non essere
sconfitto. Si tratta di un progetto pericolosissimo che minerebbe le basi
del nostro sistema sociale e l’assetto stesso dello stato. Il centrodestra,
se ci sono ancora al suo interno componenti con un minimo di
responsabilità, non segua il motto “muoia Sansone con tutti i filistei” che
ben si addice alle esternazioni berlusconiane e blocchi lo scontro in atto,
nell’interesse del paese”.

Smog. Bonelli: da Governo solo briciole per trasporto pubblico

”Per Berlusconi l'emergenza smog e la compromissione della salute dei
cittadini non è un problema". Lo afferma Angelo Bonelli, coordinatore
nazionale dell'esecutivo dei Verdi. "Ormai siamo al punto che solo briciole
vengono destinate al trasporto pubblico urbano - sottolinea Bonelli - non
solo, Berlusconi boccia anche il superbollo per le auto più inquinanti e
dice che si sta lavorando a incentivi per vetture ecologiche. Queste
affermazioni sono gravi, perché si sta parlando del nulla, mentre in Italia
ogni anno muoiono 5mila persone per cause legate allo smog e 35mila persone
sono ricoverate in ospedale per malattie bronchiali e asmatiche". "Davanti
all'emergenza ambientale e sanitaria creatasi nel paese a seguito
dell'inquinamento atmosferico - prosegue Bonelli - Berlusconi non è
assolutamente preoccupato e conferma la priorità del Governo di realizzare
il ponte sullo stretto di Messina: sette miliardi di euro, tanto costerà il
ponte, saranno così sottratti alla realizzazione di moderne metropolitane,
di reti tranviarie e all'acquisto di autobus ecologici, che avrebbero
potuto rivoluzionare il traffico nelle città, ridurre lo smog e tutelare la
salute dei cittadini". "A questo punto - conclude Bonelli - i Verdi
ribadiscono la necessità di un dibattito parlamentare per affrontare
l'emergenza smog nel nostro paese". (Ansa)

Iraq/Fini. Cento: no a fermezza militarista, governo fermi tragedia di Ramadi

“Più che la fermezza militarista di Fini, occorrono iniziative per
sbloccare la drammatica situazione creata dalla guerra”. Paolo Cento,
coordinatore dei Verdi, interviene dopo le dichiarazioni del ministro degli
Esteri e chiede: “quale altra tragedia deve ancora accadere in Iraq? Fini
paventa il rischio di una situazione di assoluto disastro per l’Iraq come
se il paese non fosse già precipitato nell’orrore. Piuttosto il ministro
degli Esteri si adoperi per bloccare la mattanza di Ramadi che potrebbe
rappresentare un ostacolo anche per una soluzione del rapimento di Giuliana
Sgrena. E' inoltre indispensabile una azione di pressione sul governo da
parte dell’Unione che deve denunciare le responsabilità della guerra e
chiedere il disimpegno italiano”.

Luzi. Verdi: ricordo indelebile

“Le sue opere e il suo impegno civile rimarranno un ricordo indelebile. E'
stato una vera 'immagine esemplare' della storia del nostro tempo. E siamo
onorati di averlo avuto a Palazzo Madama in questi ultimi mesi. Purtroppo,
è stato breve il periodo in Senato, ma per un uomo immerso nella vita e
nella storia come Luzi le aule parlamentari potevano rappresentare solo un
limite. La sua tensione etica, per «il giusto della vita» e perché si
potesse <<ciascuno e tutti insieme» vivere, non sarà dimenticata". Con
queste parole, affidate al presidente Stefano Boco, il gruppo dei Verdi
esprime il proprio cordoglio per la perdita del senatore Mario Luzi.

Luzi. Pecoraro: uomo libero e prezioso intellettuale

“Mario Luzi è stato un uomo libero ed un prezioso intellettuale che ha
interpretato con testi di grande suggestione i dilemmi del nostro tempo”.
Lo ha dichiarato il presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio. “Il poeta
fiorentino - continua Pecoraro - ci lascia un immenso patrimonio di
integrità morale e passione civile sia nelle sue opere sia nei suoi
interventi politici che dovrebbe essere di esempio per tutti”.

Ex Cirielli. Cento: problema non è la prescrizione ma esplosione carceri

“Se Previti rinunciasse al suo privilegio, il problema dell’ex legge
Cirielli sarebbe risolto”. Secondo il vicepresidente della commissione
giustizia della Camera, il verde Paolo Cento, “la riduzione dei termini per
la prescrizione è così facilmente risolvibile, mentre resta il grave
problema, di cui anche il centro sinistra fatica a prendere atto,
dell’effetto devastante sulla popolazione carceraria delle aggravanti per i
recitivi, con il rischio dell’esplosione del sistema carcerario. Quella
parte della legge prevede anni di galera per i reati del disagio sociale,
mostrando il volto forcaiolo e giustizialista della maggioranza di centro
destra, forte con i deboli e permissiva con i forti”.

Rai. Pecoraro: Cdl vuole imbavagliare anche i filosofi

“La Cdl è infastidita dalla libertà di pensiero e vorrebbe imbavagliare
anche i filosofi come Giulio Gorello, intervenuto al programma di Serena
Dandini”. Lo ha dichiarato il presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio.
“Il centrodestra ha paura della cultura e delle critiche, anche quando
vengono trasmesse in tarda serata. Gli attacchi di Forza Italia sono una
violazione alla libertà di pensiero e dimostrano il disagio della Cdl
quando viene criticata da una voce libera ed indipendente. Esprimiamo a
Serena Dandini la massima solidarietà per gli attacchi strumentali ed
intimidatori cui è stata sottoposta”. “Con questo clima pesante ed
avvelenato intorno alla Rai - conclude il leader del sole che ride - è un
grave errore aprire varchi per la privatizzazione dell’azienda. La
priorità, oggi, è difendere e garantire l’espressione della libertà di
pensiero dagli attacchi di chi vorrebbe una Rai al servizio esclusivo del
Governo”.

Terrorismo. Cento: Pisanu faccia il ministro invece che i comizi

“Ancora una volta il ministro Pisanu, spesso in passato definito come
moderato ed equilibrato nel centro destra, dimentica le proprie funzioni
istituzionali e si fa prendere la mano dal clima elettorale e da un comizio
- ha dichiarato il deputato verde Paolo Cento, vicepresidente della
Commissione giustizia della Camera. Le su affermazioni contro l’opposizione
sulla lotta al terrorismo sono gravi e gratuite e segna un’ ulteriore
svolta estremista del Governo. Ocalan e Baraldini sono due casi di palese
violazione dei diritti civili e umani e bene ha fatto l’Italia , in accordo
con gli USA, a consentire alla Baraldini di completare la sua pena nel
nostro paese. Così come in piena sintonia con il diritto internazionale è
stata l’ospitalità offerta ad Ocalan e l’unico rammarico, semmai, è quello
di non averla resa definitiva. Sulla lotta al terrorismo i governi del
centro sinistra, ieri, e l’opposizione, oggi, non accettano lezioni da
nessuno e in particolare da chi ha avuto in passato un ministro
dell’interno come Scaiola che anziché accertare le responsabilità sulla
mancata scorta a Biagi si è lasciato andare ad affermazioni gratuite che
per altro gli sono costate anche il posto”.

Centri sociali. Interrogazione della verde Zanella su arresti a Venezia

Sulla vicenda dei due ragazzi del centro sociale Morion, Gabriele Greco e
Marco Scandurra, arrestati a Venezia la notte scorsa e sul ricovero della
ragazza che sarebbe stata malmenata, la deputata verde Luana Zanella ha
presentato un'interrogazione urgente al ministro dell’interno nella quale
chiede di fare luce sulla dinamica dell’episodio che definisce
“inquietante”. Zanella spiega infatti che “quanto emerge in merito
all'episodio di violenza a Campo San Bartolomio, Venezia, episodio che ha
visto vittime alcuni giovani del centro sociale Morion è a dir poco
inquietante. I ragazzi avrebbero subito una violenta aggressione ad opera
di un gruppo di naziskin vestiti con mimetiche e anfibi, teste rasate,
sciarpe al collo con la scritta “boia chi molla”, toppe attaccate ai
giubbotti con simboli nazisti. Sembra che il gruppetto fosse composto da
tre noti esponenti locali dell’organizzazione di estrema destra “Forza
nuova”, organizzata soprattutto nella città di Chioggia, fiancheggiato da
altri individui che, autoqualificandosi carabinieri, avrebbero estratto le
pistole puntate ad altezza d’uomo: questi individui, colpendo a calci i
giovani del centro sociale, avrebbero ferito al basso ventre una ragazza,
in seguito trasportata all’ospedale. Sempre con l’ausilio delle armi,
avrebbero immobilizzato cinque ragazzi, tre uomini e due donne, mettendoli
al muro e minacciandoli di fargli subire la stessa sorte dei compagni che
si trovavano a Bolzaneto (la scuola di Genova dove, durante il G8, fu
praticata la tortura contro i manifestanti). Una volta nella locale caserma
dei carabinieri di S.Zaccaria a Venezia, il gruppo di sedicenti carabinieri
avrebbe dichiarato di “non essere in servizio” ai responsabili delle
identificazioni che chiedevano lumi sul loro operato, salutando poi
amichevolmente, all’interno dell’ospedale, gli stessi naziskin anch’essi
bisognosi di medicazioni. Chi erano questi ‘carabinieri’ che avrebbero
detto solo di provenire da Chioggia? Noi crediamo che il ministro
dell’interno - sottolinea Zanella - debba assumersi la precisa
responsabilità di chiarire fino in fondo l’episodio, mentre sarebbe davvero
grave una sottovalutazione della violenza neonazista o di eventuali
connivenze tra le forze dell’ordine”.

Anni di piombo. Cento a Veltroni: una strada per Roberto Scialabba

Il coordinatore politico dei Verdi, Paolo Cento, ha chiesto al sindaco
della capitale, Walter Veltroni, di intitolare una strada a Roberto
Scialabba, giovane militante della sinistra ucciso nel quartiere Albertone
da un commando neofascista nel 1978. Cento spiega che “il barbaro
assassinio di Roberto Scialabba, di cui ricorreva ieri l’anniversario, è
stato dimenticato in tutti questi anni da istituzioni e forze politiche. Né
gli esecutori materiali né i mandanti dell’omicidio sono mai stati
perseguiti: abbiamo perciò la necessità di ricostruire una memoria
condivisa di quegli anni, di ricercare la verità storica e politica su chi
armava lo squadrismo fascista nella periferia romana non per riaprire le
pagine dell’odio ma evitare mistificazioni su quella fase della nostra
vita. La nostra richiesta di dedicare una strada a Roberto Scialabba è un
gesto che può contribuire a rompere il silenzio su quell’assassinio”.

Elezioni cantonali svizzere. Ancora successi per i Verdi!

Successivamente alle elezioni nazionali del 2003, i Verdi hanno visto
crescere il numero di seggi nei diversi parlamenti cantonali. Questa
tendenza è confermata dai risultati di domenica nei cantoni di Argovia e
Soletta (nel Nord-Ovest della Svizzera). L'anno elettorale 2005 è
cominciato sotto i migliori auspici. Domenica, i Verdi del cantone Argovia
hanno conseguito il 7.4% dei voti con un aumento del 3.4% dalle precedenti
consultazioni e hanno così potuto conservare i loro sette seggi, nonostante
un parlamento ridimensionato da 200 a 140 seggi e una legislazione
elettorale che sfavoriva i partiti minori. Anche i Verdi solettesi hanno
potuto festeggiare ottenendo il 4.5%, guadagnando così 3 seggi per un
totale di 4. Le elezioni di ieri non fanno che confermare la tendenza del
2004. I Verdi hanno ulteriormente rafforzato la loro presenza in tutti i
cantoni. Per ricordare, la lista BastA (confederata ai Verdi svizzeri)
ottenne 10 seggi (+4) e i Verdi 6 (+2) a Basilea. A San Gallo i Verdi e gli
Ecoliberali hanno guadagnato 6 seggi passando a 10, così come nel canton
Turgovia i Verdi hanno ottenuto 13 seggi (+5). Il Movimento ecologista
urano ha raddoppiato da 1 a 2 seggi. Anche a Sciaffusa la rappresentanza
verde è passata da 5 a 6 seggi. Con il risultato di domenica, i Verdi
occupano ora 158 seggi nei diversi legislativi cantonali elvetici. La
rappresentanza negli esecutivi cantonali e comunali si è pure rinforzata.
Guy Morin (Basilea), Robert Cramer (Ginevra) e François Marthaler (Vaud -
(Losanna)) sono i nostri rappresentanti negli esecutivi cantonali. Vanno
altresì contati Leo Odermatt del «Demokratisches Nidwalden», formazione
politica che aderirà ai Verdi svizzeri alla prossima assemblea federale del
16 aprile, e Hanspeter Uster della «Grüne Alternative Zug», che hanno già
espresso il desiderio di aderire ai Verdi svizzeri. Inoltre i Verdi sono
cresciuti anche negli esecutivi comunali. L'elezione nel 2004 di Christian
Barras e di Jean-Pascal Fournier nei consigli municipali di Sierre e Sion è
un'incredibile successo per i Verdi vallesani che hanno così potuto
raggiungere i loro colleghi ecologisti di Ginevra, Lancy, Losanna (il cui
sindaco è il verde Daniel Brélaz), Montreux, Berna, Liestal, Lucerna,
Krienz, Sciaffusa, Illnau-Effretikon, Losone e Zurigo. Nei cantoni di
Zurigo e Lucerna, i candidati verdi al Consiglio di Stato Ruth Genner
(presidente del partito federale) e Louis Schelbert, hanno conseguito un
ottimo risultato. Pur non riuscendo ad essere eletti, la loro
partecipazione al dibattito elettorale ha contribuito a far conoscere
meglio le rivendicazioni politiche dei verdi: ecologicamente coerenti,
socialmente impegnati, globalmente solidali.

Ambiente. Sondaggio Modus: eco-occupati crescono, +18% in 10 anni

Cresce l'occupazione nel settore ambientale. Secondo gli ultimi dati
disponibili, gli occupati nel settore dell'ambiente sono cresciuti del 18%
in dieci anni. Si tratta di laureati in ingegneria dell'ambiente, scienze
ambientali, biologiche, geologiche e in agronomia che spesso perfezionano
la loro preparazione con master e corsi di formazione. Modus vivendi, il
mensile di scienza, natura e stili di vita, dedica un ampio servizio
all'argomento nel numero in edicola e a partire dal prossimo mese la
testata ospitera' il supplemento "Ecolavoro", destinato a diventare uno
strumento di incontro tra la domanda e l'offerta di professionalita' nel
settore ambientale. Oltre all'inchiesta di copertina, nel numero di marzo
Modus vivendi si occupa del delicato tema del coma, che in Italia coinvolge
circa 20.000 persone, delle quali 6.000 sono destinate a rimanere in uno
stato vegetativo. Nel servizio dedicato alla conservazione della natura
Modus fa il punto sulla conservazione degli uccelli a 25 anni dall'entrata
in vigore della direttiva comunitaria 79/409, che li tutela. La
legislazione attuale e le indicazioni per l'azione futura. (Dire)

Greenpeace: la Cina vota per le energie rinnovabili

Ieri la Cina ha votato la prima legge per la promozione delle fonti
energetiche rinnovabili. Secondo Greenpeace questo provvedimento potrebbe
essere un volano per l’energia eolica e solare nel paese: se la Cina
diventasse un leader mondiale delle rinnovabili, potrebbe trasformare i
mercati globali. La legge, che entrerà in vigore l’11 gennaio 2006,
permetterà alle rinnovabili di decollare in Cina, consentendo ai produttori
l’accesso alle reti di distribuzione e spalmando i costi delle nuove
tecnologie sull’intero settore elettrico. Per Greenpeace, la legge è un
segnale forte di impegno sul fronte del cambiamento climatico e non a caso
arriva poco dopo l’entrata in vigore del Protocollo di Kyoto. Nonostante la
Cina non sia vincolata dal Protocollo, in quanto secondo paese al mondo per
emissione di gas serra, ha delle responsabilità precise. Lo scorso anno,
pur in assenza di una legge e di incentivi, l’eolico è cresciuto in cina
del 35% e le altre fonti rinnovabili hanno un potenziale analogo. “
Paradossalmente se la Cina dovesse abbracciare in maniera decisa le fonti
rinnovabili, l’Europa rischia di perdere la leadership tecnologica ed
industriale in questo campo. Bisogna decidere immediatamente un ulteriore
balzo in avanti nell’uso delle rinnovabili nel nostro continente. Il 10
marzo a Bruxelles si riunirà il Consiglio ambiente dell’Ue e quella è la
sede per assumere impegni concreti di riduzione dei gas serra a medio e
lungo termine basati su una visione lungimirante che promuova tecnologie
avanzate e pulite quali l’eolico anche per le positive ricadute economiche
ed occupazionali” afferma Roberto Ferrigno, direttore delle campagne di
Greenpeace. Secondo l’agenzia internazionale per l’energia, in l’Italia le
rinnovabili sono ancora al palo, rappresentando solo il 6,24% della
produzione energetica. Nel 2002-2003 eolico e fotovoltaico, in particolare,
hanno contribuito al fabbisogno energetico nazionale per soli 0,2 milioni
di tonnellate di petrolio equivalenti su una produzione complessiva di 180,7.

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