[Cm-roma] La poesia nelle strade

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著者: Nunzio
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題目: [Cm-roma] La poesia nelle strade
Ciò che è possibile fare come individui che vanno in bicicletta in questa città è comunicare ad altri esseri umani intrappolati, né più né meno come noi, la scoperta che questo umile mezzo di trasporto può essere l'inizio della costruzione di una "zona temporaneamente autonoma", non topografica soltanto, ma soprattutto mentale, uno spazio in cui la sopraffazione, il dominio non abbiano cittadinanza. Questa scoperta contiene in sé tutte le potenzialità di estendere la comprensione anche in altri ambiti della nostra vita quotidiana, di farli interagire, generando a sua volta altre domande, visto che non passiamo 24 ore pedalando!Queste potenzialità la CM può espanderle e propagarle, può portare la poesia nelle strade, la CM a Roma (e non solo a Roma) così è cominciata! La prima volta abbiamo cominciato guardandoci negli occhi, quasi increduli, scoprendo che si poteva fare, comunicandoci emozioni, storie, percorsi, difficoltà e fantasie dell'andare in bicicletta dentro una (tante) metropoli dominata da mezzi a motore che ci avvelenano la vita, non solo con i gas di scarico, ma anche come cause ed effetti di un modo di produzione (sì, si chiama capitalismo!) basto sul dominio e la proprietà, sulla gerarchia e che divora le energie del pianeta, guerra dopo guerra, dove la guerra invade anche le nostre vite quotidiane, parole, linguaggi, comportamenti...! In molte facce nuove della CM rivedo la stessa incredulità negli occhi e la stessa emozione della mia prima CM,"si può fare"! Mi dispiace infinitamente se il "si può fare" non si realizza, ma si manifesta invece la riproduzione in fotocopia di quello che ogni giorno succede nel traffico cittadino, insulti, offese e prevaricazioni,da e verso chiunque, a piedi, in bici, moto o macchina! Vorrei che di questo fossimo consapevoli, non per condannare qualcuno, ma per dire "ok, siamo così! Partiamo da questo, la bicicletta non è un antidoto alla sopraffazione e alla violenza, ma forse ci può aiutare!". Io non vedo nemici attorno a me, ma solamente esseri umani (non solo umani) con cui condividere questo viaggio, voglio dismettere l'uniforme della presunzione di chi vuole insegnare ad altri quello che è giusto e quello che è sbagliato, ma preferisco indagarlo assieme a loro, in questo caso ancor più spostandomici assieme in bicicletta. Dopo quello che è successo venerdì sera, ho provato una tristezza infinita, e tutto quello che mi è venuto da pensare è che riesco ad essere contento in una massa critica quando sono la stessa persona che va in bicicletta tutti i giorni, con le stesse azioni e gli stessi atteggiamenti nei confronti di chi si vive gli spostamenti in automobile: gli insulti, le aggressioni me li vivo tutti i giorni e ogni volta che posso comunico con gli autori in modo pacifico, ironico, cercando di destrutturare i meccanismi diabolici che governano le reazioni di esseri umani intrappolati in un'automobile o in altri mezzi di costrizione e depauperamento della libertà. Questo possiamo farlo ancor di più durante una CM, e lo abbiamo dimostrato molte volte, avvalendoci dell'unico mezzo realmente sovversivo: l'intelligenza. Diversamente, e stupidamente, si soffre e basta, branco o non branco, le definizioni non fanno testo, la tristezza di tutti noi venerdì sera è un fatto! E' solo l'intelligenza (serve l'etimologia?) che può guidare le nostre azioni con discernimento, sia per difenderci da un pericolo in una situazione critica, sia per raggiungere un obiettivo che scegliamo volontariamente, ma in situazioni collettive l'obiettivo deve essere consapevolmente comune, altrimenti riproduciamo fedelmente tutto quello che a parole diciamo di voler combattere!

Le linee guida della CM di Roma erano il frutto di un percorso comune, volontario, consapevole, intelligente,proprio per questo sono suscettibili di cambiamento sempre e comunque, non sono le tavole della legge:la volontà, la consapevolezza e l'intelligenza della massa critica o si evolvono e confrontano con la realtà oppure scompaiono!

Possiamo scegliere,se lasciar perdere tutto ciò (fa poca differenza se diventiamo una banda folcloristica, un gruppo di "guerriglieri" in bicicletta,un comitato centrale,un'"associazione"),oppure continuare a comunicare che anche i sogni in bicicletta esistono e niente ci impedisce di realizzarli.

L'invito di sabato al Circo Massimo è un invito all'intelligenza dellu ciclistu romanu, e il mio personale desiderio in questo momento è che si propaghi questa facoltà umana, e non la stupidità!



"Può darsi che in realtà tutto ciò che riusciremo a fare sia di spostarci in bicicletta da un punto all'altro. Tuttavia l'aspetto più stupefacente è che il semplice tentativo di compiere un'impresa così semplice sollevi una serie di interrogativi significativi e stimolanti. Per un attimo si apre una finestra su un'ipotesi di futuro, nel quale non ci sono capi e la maggior parte della gente si muove in bicicletta!"

Hugh D'Andrade, dalla Critical Mass di Berkeley, California.



"Pure quelli a piedi stanno fori!"

Warner
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