Autore: pinna Data: Oggetto: cartellino PRESS (Was: [Hackmeeting] UNresocontodelPreHackmeeting
2005)
odo wrote: > On Sun, Feb 27, 2005 at 02:03:41PM -0500, luigi.keller@??? wrote:
>
>>>ah ti svelo un segreto: i giornalisti non hanno tatuato in fronte
>>>"giornalista" e delle volte approfittano di questo andando nei luoghi
>>>senza dichiarare la loro occupazione.
>>>
>>
>> vabeh, questo lo so...e anche molto bene, comunque grazie.
>>se mi posso permettere, io farei un Hackmeeting-antimedia-manifesto dove
>>spiegherei bene, e senza paura, per quale motivo si tengono lontani i
>>media, inserendo anche esempi di infamate ecc ecc., dopodichè lascierei a
>>cyber radio e a comunicati (anche dei semplici resoconti) sul sito tutti i
>>possibili spunti per tutti quelli da fuori che vogliono farsi un idea su
>>che cosa sta accandendo durante l'hackmeeting. Oh, i giornalisti li odio.
>
>
> il problema non e' risolto, siamo punto e a capo. Come dice Elettrico,
> che ha vissuto parecchi hm con l'annessa presenza della stampa,
> risulta impossibile discriminare a priori: sia l'accesso sia la
> successiva pubblicazione. Le rettifiche a mezzo stampa sono una pura
> illusione.
>
> Non ho capito come fare a realizzare cio' che affermi: "si tengono lontani i media".
> Per favore, descrivi meglio come fai ad indentificare un giornalista. E le
> altre categorie che si presentano, con e senza fotocamera.
il fatto che puoi non identificarli *tutti* non c'entra
e' indubbio che se dichiari l'hackmeeting off-limit per i giornalisti
quelli che entreranno di nascosto saranno molti, molti di meno.
ma il punto non e' se li identifichi tutti o no. il punto e' che se
hai chiarito che non dovevano entrare e loro entrano lo stesso, allora
le cose si mettono diversamente.
se decidiamo assieme che non entrano giornalisti e si gestisce assieme
la cosa, significa che ognuno di noi si sente responsabilizzato
quando uno sconosciuto passa, fissa i monitor e prende appunti
e/o chiede a tutti macosastaifacendodadovevienichelavorofai
e/o fa le foto di nascosto
insomma possono essercene tante altre di occasioni, in cui ognuno di
noi si alza e gli va a chiedere "ciao cosa stai facendo?"
ciao
pinna che deve ancora leggere un botto di mail